Nazione: USA
Anno: 1969
Durata: 100'


Il film di Ken Jacobs Tom, Tom, the Piper's Son è, insieme a L'uomo con la macchina da presa di Vertov, una delle due grandi opere di un cinema riflessivo il cui tema fondamentale è una definizione estetica della natura del mezzo. Lo stesso Jacobs lo ha chiamato "un film didattico". Esso tratta diverse questioni critiche fondamentali: la rappresentazione, la narrazione e l'astrazione, le illusioni implicite nell'esperienza della visione del film, i possibili modi di trattare spazio e tempo, la struttura e la percezione. È anche un'opera di radicale trasformazione; un film primitivo del primissimo periodo della storia del cinema viene trasformato in un'opera altamente innovativa, dal carattere moderno, costantemente piacevole da guardare e, allo stesso tempo, un raffinato esercizio di critica cinematografica e artistica.

Dunque, Jacobs ha preso un vecchio film americano intitolato Tom, Tom, the Piper's Son, una versione della nota filastrocca, e lo ha ricreato. Egli dapprima presenta il film originale come fu realizzato nel 1905 (probabilmente da Billy Bitzer, il grande operatore di Griffith). Poi, per 70 minuti, riprendendo il film originale mentre viene proiettato, Jacobs ne compie un'esauriente analisi. Infine, mostra un'altra volta l'intero film originale, aggiungendovi una breve coda fatta da lui. Il film originale dura 10 minuti, e consiste di otto quadri o inquadrature che mostrano una folla che insegue Tom e un maiale rubato. Tutti gli otto quadri sono fotografati in modo fondamentalmente teatrale: lunghe inquadrature, con la macchina posta frontalmente in posizione centrale. Lo spazio di ogni inquadratura è piatto e articolato molto semplicemente, con l'uso di gruppi e con qualche accenno di spazio in prospettiva dipinto su fondali. C'è anche una lievissima articolazione ritmica. Gli avvenimenti o accadono tutti insieme e sono difficili da distinguere, o sfilano molto lentamente uno dopo l'altro. Il film ha un grande fascino, soprattutto perché le scene dipinte e i costumi (probabilmente ispirati alle stampe di Hogarth) possiedono una certa qualit` decorativa, e anche perché c'è una grande attenzione per i dettagli. Nel quadro iniziale, alla fiera, ci sono acrobati, giocolieri, molta gente che fa baldoria, una rissa tra marinai, e anche il furto di un maiale: un quadro straripante di attivit`. I quadri successivi seguono la caccia, con ognuno dei dieci o dodici inseguitori ripreso individualmente mentre salta in covoni di fieno, si arrampica su camini, scavalca o attraversa staccionate; e tutti finiscono in un'aia piena di anatre, oche e uccelli che volano. Da questo, Jacobs ha fatto un film radicalmente diverso. Con il procedimento base di riprendere il film originale dallo schermo su cui viene proiettato, egli si serve di praticamente tutte le strategie cinematografiche note. Egli riprende varie parti delle inquadrature originali, a volte mostrando un'inquadratura in quasi tutta la sua grandezza, a volte ingrandendo una piccola parte dell'originale. Muove la macchina da presa di qua e di l`, su e giù, si avvicina e si allontana dall'originale, nel quale non c'è il minimo movimento di macchina. Blocca l'originale su un fotogramma per un certo periodo per poi rimetterlo in movimento. Usa il ralenti, l'inversione del movimento, sovrimpressioni, mascherine e tendine. Aggiunge code di pellicola nera e non impressa, crea un effetto lampeggiante, e lascia i cerchi e i bagliori che compaiono alla fine delle bobine. Riprende la striscia di pellicola come tale e inserisce il suo schermo in un contesto spaziale più ampio, creando una sorta di schermo nel loschermo. Fa le ombre cinesi con le dita sullo schermo mentre il film viene proiettato, e riprende persino la lampada del proiettore. Aggiunge anche due sequenze a colori che non compaiono nel film originale. Tutte queste strategie vengono impiegate sia singolarmente sia nelle combinazioni più straordinariamente complesse. Jacobs elabora un vocabolario estremamente ricco e lo impiega a fondo, servendosi del principio base del montaggio (la possibilit` di fare qualsiasi combinazione) per creare un'opera completamente nuova.
Con questa operazione, Jacobs viene profondamente coinvolto in un'analisi, una contemplazione, dell'opera originaria. "Sono penetrato nella monumentale omogeneit` del film (otto scene riprese in modo statico ... ) con un senso di trasgressione, ho fatto dei tagli e ho dato un'enfasi griffithiana a parti che in origine erano sommerse nell'insieme; ma (questo è un film didattico) è stato necessario fare così, per cominciare a far vedere quante cose c'erano", Molto attratto dal film originario, ha deciso di far vedere che cosa di esso lo interessava. Il suo film è una rivelazione dell'originale, realizzata analizzando, frammentando e separando l'originale e ricomponendolo come un nuovo film. Rivelando ciò che lo interessava dell'originale, Jacobs ha rivelato che cosa lo interessa del cinema. E così facendo, ha prodotto un discorso sulla natura del film...

Lois MendelsonBill Simon, "Artforum", 1971

Biografia

regista

Ken Jacobs

Ken Jacobs (New York, 1933) ha esordito alla regia nel 1955 e nel 1956 ha studiato pittura con Hans Hoffmann. Tra 1966 e il 1968 ha diretto il Millennium Film Workshop e nel 1969 ha fondato la facoltà di cinema della State University di New York a Binghamton. Nel 1996 il MoMA di New York gli ha dedicato una retrospettiva e nel 2004 ha vinto il premio per il cinema sperimentale dell’Associazione dei critici cinematografici di Los Angeles. Tra il 2007 e il 2009 il Torino Film Festival ha presentato diversi suoi lavori, tra cui Tom, Tom, the Piper’s Son, Return to the Scene of the Crime e The Scenic Route. In questa edizione presenta inoltre Cyclopean 3D: Life with a Beautiful Woman (Onde).

FILMOGRAFIA

Orchard Street (cm, 1955), Star Spangled to Death (1957-59), Tom, Tom, the Piper’s Son (1969), Spaghetti Aza (1976), Jerry Takes a Back Seat, Then Passes Out of the Picture (cm, 1987), The Subcinema (1990), A Tom Tom Chaser (cm, 2002), Capitalism: Slavery (cm, 2006), Razzle Dazzle - The Lost World (2007), The Scenic Route (cm, 2008), Return to the Scene of the Crime (2008), Anaglyph Tom (Tom With Puffy Cheeks) (2008), Blankets for Indians (mm, 2012), Cyclopean 3D: Life with a Beautiful Woman (mm, 2012).

Cast

& Credits

Filmmaker: Ken Jacobs.
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