Nazione: USA
Anno: 1963
Durata: 60'


Nella memoria sempre presente di una mente bella, un universo di somma armonia si schiude. Tutto il passato, ora simultaneo, ora atemporale, deve comunque essere proiettato cronologicamente. Il tempo della bobina, il nostro tempo reale, non è la misura di Twice a Man. È piuttosto il tempo soggettivo, tempo ricordato, tempo in cui l'immagine non è legata all'azione e l'azione agisce non come trama ma come il suo ricordo ripetuto ogniqualvolta sia rievocato. Una simile più semplice forma è tratta dall'infinito intrico della memoria. Fuori della verit` psicologica che suggerisce un tempo sempre presente, gli eventi ricordati non sono più scelti come criterio cronologico. Essi possono rovesciarsi e sorgere uno sull'altro a seconda del significato della loro esperienza o delle necessit` puramente formali dell'artista. Questa è la base razionale e la giustificazione del montaggio del film, ma ancora più importante è come tale procedimento ha servito la forma del film. Un pluralistico, antico schema di cose è raggiunto attraverso l'interpretazione, la fusione dei tempi, degli spazi, dei chiari e degli scuri. L'epitome di ciò si ha forse nell'iniziale rapido alternarsi di scene diurne e notturne del traghetto (stigio). Proprio perché le scene hanno uno spazio identico comprendiamo chiaramente che il tempo è alogico, o acronologico. L'importanza di questa immediata giustapposizione ha anche un'altra ragione perché il buio e la luce hanno in questo film qualcosa del loro significato tradizionale. L'oscurit` ha rapporto con la morte, la luce con la gioia e la vita. Perciò le due morti dell'eroe, Paolo, sono buie e la funerea casa vecchia è scura. Perciò si vede Paolo che stira le braccia verso il sole e cammina con Alberto, il suo amante, sotto un arco illuminato dal sole e sale le scale da un tetro party (la societ` repressiva) al letto, il cielo, la luce. Ma sia l'oscurit` che la luce appaiono belle, emanazioni di una mente bella che informa la memoria della propria grazia. È la mente di Alberto, la mente del regista. E in questa mente tutto è risolto. In questa visione tutto è armonioso, ogni tempo coesiste, il buio e la luce coesistono in pace.
Twice a Man comincia col nero e finisce col bianco. L'ora fra questi due momenti è un istante e tutto accade contemporaneamente ma ci vuole tempo per far rivivere tutti i colori fra il nero e il bianco. In questo ricordo di una mente bella vediamo la riconciliazione di tempi e luoghi diversi, di oscurit` e luce, di ogni molteplicit` e contraddizione. Nessun altro film ha fatto della bellezza una tale verit`.

Ken Kelman, "Film Culture", n. 31, 196364

Biografia

regista

Gregory J. Markopoulus

Cast

& Credits

Filmmaker: Gregory J. Markopoulus.
Musica: Pëtr Caikovskij.
Interpreti: Paul Kilb, Olympia Dukakis, Violet Roditi, Albert Torgesen.

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