Nazione: USA
Anno: 1970
Durata: 60'


Hollis Frampton è senz'altro uno dei talenti più notevoli emersi nell'ambito del cinema indipendente di questo paese. Si può dire infatti che la sua opera introduca un nuovo genere di sintassi e di grammatica nell'estetica cinematografica... Frampton, la cui abilit` tecnica nella fotografia è particolarmente notevole, è anche, tra i nostri fiimmaker, quello di cultura più ampia e profonda; e il suo tentativo di recuperare al suo mezzo il rigore e la sottigliezza di quelle discipline scientifiche ed umanistiche che compongono la sua straordinariamente interessante formazione intellettuale, rappresenta qualcosa di veramente unico.

Annette Michelson, nel Catalogo n. 6 della Filmmakers' Cooperative


Il titolo del film deriva da un assioma (o "lemma") matematico postulato dal matematico tedesco dell'Ottocento Zorn, secondo cui "ogni insieme parzialmente ordinato contiene un sottoinsieme massimale totalmente ordinato". Esso consiste di tre parti. La prima dura 5 minuti: una voce di donna recita parti di The Bay State Primer (circa 1800) in rime baciate. La base di questa sezione è l'alfabeto. La seconda parte dura 45 minuti e consiste di continue riprese da un secondo. Vediamo diverse migliaia di parole, e nessun plurale. Ogni immagine è una parola vista nel suo contesto naturale, dalle insegne ai graffiti. L'ultima parte mostra un uomo, una donna e un cane che camminano in un campo di neve, lontano dalla macchina da presa. Il ritmo da un secondo è ripreso dalla colonna sonora e sentiamo sei voci di donna che leggono una parola per volta da un testo medievale su luce e forma.

Hollis Frampton, nel Catalogo n. 6 della Filmmakers' Cooperative


Sembra quasi assurdo e senza senso. Voglio dire, ogni film di questo catalogo, buono o cattivo, è elogiato da qualcuno, fosse anche la madre dell'autore, perciò via, andatevene... NO, NO... Tornate indietro: questo è un film importante, Zorns Lemma. È una grande opera poetica. Creato e realizzato da una mente molto limpida, questa opera astratta originale e complessa va oltre le lettere dell'alfabeto, oltre le parole e oltre Freud. Se non la capite la prima volta che la vedete non disperate, guardatela di nuovo! Quando finalmente "ci sarete", una piccola luce, magari una candela, vi si accender` nel cervello.

Ernie Gehr, nel Catalogo n. 6 della Filmmakers' Cooperative


I miei più sentiti ringraziamenti per l'opportunit` di vedere Zorns Lemma; e questo è un apprezzamento dell'avvenimento […] Sì!, il film riesce a creare il suo proprio mondo, totalmente e visivamente. Prima vengono le "espressioni", poi le "lettere", poi le "parole"; il linguaggio sicuramente si è sviluppato in quest'ordine; ma generalmente non è più così, è chiaro: perciò Zorns Lemma chiude il cerchio su se stesso... L'ultima inquadratura è un miracolo […] Secondo me, tu vai in entrambe le direzioni, per dirla semplicemente: parte iniziale, l'immagine è l'oscura guida dell'invisibile tracciato della mente, mentre l'Audio è sempre naturale; e la parte di mezzo danza geograficamente con la visione della mente (di prima e di poi) ed energia naturale, cioè visiva; e la fine rovescia i "ruoli" iniziali di AudioeImmagine, il suono una parola per volta (la filosofia che costituisce la mente umana, come Gertrude [Stein] suggerisce) e la Visione di quell'inquadratura così naturale da essere quasi Romantica (quasi da avere ottenuto LO stile specifico che ha trasformato la Natura, N maiuscola, in Arte). Meraviglioso! […] Oltre tutto questo, è tremendamente divertente da guardare. Nessuna descrizione del film che ho sentito (e ne ho sentite molte) mi ha assolutamente preparato all'esperienza di vedere Zorns Lemma.

Stan Brakhage, nel Catalogo n. 6 della Filmmakers' Cooperative


Il metodo di base di Frampton è di sviluppare complesse strutture filmiche da materiali molto diversi. Queste strutture sono estremamente sintetiche, sia perché uniscono e contrappongono materiali che non sono in ovvio reciproco rapporto, sia perché i principi organizzativi sembrano non derivare da niente che sia inerente ai materiali stessi, come un esplicito contenuto narrativo. I principi organizzativi sembrano piuttosto molto autonomi ed astratti, specialmente perché seguono spesso formule matematiche rigorosamente applicate. È questo senso di fondamentale rigore strutturale, del suo prevalere sul contenuto esplicito o sul materiale aneddotico delle immagini, che più di tutto suggerisce l'adeguatezza del termine "strutturale" nella descrizione del film di Frampton.
Dicendo questo voglio suggerire che il "contenuto" delle immagini e della colonna sonora non indica direttamente il reale argomento del film di Frampton. Direi piuttosto che l'"argomento" di Frampton viene presentato per mezzo delle strutture che egli crea. Il vero tema di Frampton è la natura della rappresentazione, specialmente della rappresentazione filmica in rapporto ad altre forme artistiche e ad altri media. I suoi film sono riflessioni sulla natura del film e, come tali, sono testi teorici, ma di un genere molto speciale: sono testi teorici che pongono le loro domande, verificano le loro idee e chiariscono le loro dichiarazioni per mezzo di strutture filmiche, di dimostrazioni filmiche delle questioni prese in esame.

Bill Simon, Reading Zorns Lemma, "Millennium Film Journal", vol. 1, n. 2

Biografia

regista

Hollis Frampton

Cast

& Credits

Filmmaker: Hollis Frampton.
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