40° TORINO FILM FESTIVAL
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ALL'ARMI SIAM FASCISTI

ALL'ARMI SIAM FASCISTI
di Lino del Fra, Cecilia Mangini, Lino Miccichè
Nazione: Italia
Anno: 1962
Durata: 106'


Considerato uno dei capisaldi del documentario italiano, il film è composto principalmente da materiale di repertorio, commentato dalle parole di Franco Fortini lette da Giancarlo Sbragia, Emilio Cigoli e Nando Gazzolo. In un arco di tempo compreso fra l’inizio del Novecento e fatti di Genova e di Roma del 1960, i tre registi sondano le cause lontane e vicine di un fenomeno della portata storica travolgente: dall’appoggio del capitalismo agrario e industriale alle ramificazioni in Europa, dalle corresponsabilità e dalle connivenze agli errori degli avversari politici, viene mostrato come il fascismo sia stato «l’organizzazione armata della violenza capitalistica». 


Presentato in una versione restaurata in digitale, grazie alla collaborazione fra la Cineteca nazionale, il laboratorio di restauro Red Post Production e i proprietari dei diritti Minerva Pictures Group.

Biografia

regista

Cecilia Mangini

(Mola di Bari, Italia, 1927 - Roma, 2021), fotografa, saggista, sceneggiatrice e regista, è stata la prima documentarista donna del cinema italiano. Inizia a lavorare come critico cinematografico e trova poi in Lino Del Fra (1927-1997) il compagno con cui condividere la vita e raccontare le trasformazioni politiche e socio-culturali del dopoguerra. Da sola e con Del Fra, spesso collaborando con Pier Paolo Pasolini, gira lavori documentari sulle periferie e sulla condizione delle classi disagiate, da Ignoti alla città (1958) a La briglia sul collo (1974), da La canta delle Marane (1960), ispirato da Ragazzi di vita di Pasolini, a Stendalì - Suonano ancora (1960). Con All'armi siam fascisti! (1960) sono i primi, con Lino Micciché, a realizzare una riflessione visiva sul regime, per poi analizzare la figura di Stalin in La statua di Stalin (1963). In Comizi d’amore '80 toccano invece i temi della sessualità e dell’aborto. Nel 2012 è tornata al cinema con In viaggio con Cecilia (2013), diretto con Mariangela Barbanente e girato a Taranto per documentare l’inquinamento della città. Nel 2020, pochi mesi prima della sua scomparsa, il Torino Film Festival le ha consegnato il Premio Maria Adriana Prolo, in occasione della proiezione del suo film Due scatole dimenticate - Un viaggio in Vietnam.

FILMOGRAFIA

Ignoti alla città (doc, cm, 1958), Maria e i giorni (doc, cm, 1959), Firenze di Pratolini (doc, cm, 1959), La canta delle marane (doc, cm, 1960), Stendalì - Suonano ancora (doc, cm, 1960), La passione del grano (doc, cm, coregia di Lino del Fra, 1960), Fata Morgana (doc, coregia di Lino del Fra, 1961), All'armi, siam fascisti! (doc, coregia di Lino Del Fra e Lino Micciché, 1962), La statua di Stalin (doc, coregia di Lino Del Fra, 1963), Divino amore (doc, 1963), Trieste del mio cuore (doc, cm, 1964), Pugili a Brugherio (doc, cm, 1965), Tommaso (doc, cm, 1965), Felice Natale (doc, cm, 1965), Essere donne (1965), Brindisi '66 (1966), Domani vincerò (1969), La briglia sul collo (cm, 1974), Comizi d’amore ’80 (doc, coregia di Lino Del Fra, 1982), In viaggio con Cecilia  (coregia di Mariangela Barbanente>, 2013), Due scatole dimenticate - Un viaggio in Vietnam, (doc, 2020).

Lino Del Fra

(Roma, 1927-1997) è stato assistente di filosofia morale e pedagogia all’Università di Roma e critico cinematografico per «Cinema Nuovo», «Bianco e Nero», «Avanti!» e «Mondo Nuovo». Documentarista dal 1960, realizza cortometraggi di notevole interesse antropologico e sociale, inizialmente collaborando con il noto antropologo Ernesto De Martino (La passione del grano e L’inceppata, entrambi del 1960) e poi sviluppando una filmografia dedicata a indagare le condizioni degli strati più poveri della società italiana negli anni del boom economico e poi dei decenni successivi. In diversi casi ha ottenuto riconoscimenti importanti, come il Leone di San Marco alla Mostra di Venezia per Fata Morgana (1961) o l’Osella di bronzo per Lettera dal Friuli (1964). Il suo film più noto resa All’armi, siam fascisti! (1961), diretto con il critico Lino Miccichè e la moglie Cecilia Mangini, sua abituale collaboratrice. Del suo La statua di Stalin (1963) non riconobbe la paternità dopo i tagli operati dal produttore. Tra i pochi film a soggetto, La torta in cielo (1973), favola contro il capitalismo e l’autoritarismo, e Antonio Gramsci: i giorni del carcere (1977). Comizi d’amore ‘80, diretto nel 1983 con la Mangini, è un ideale seguito, vent’anni dopo, della famosa inchiesta di Pier Paolo Pasolini.

FILMOGRAFIA

La passione del grano (cm, 1960), L’inceppata (1960), All’armi siam fascisti! (coregia Cecilia Mangini, Lino Miccichè, doc, 1961), I misteri di Roma (doc, 1963), La statua di Stalin (cm, doc, 1963), Dopo l’alluvione (cm, doc, 1965) L’assurdo (cm, doc, 1966), La torta in cielo (1973), V. & V. (cm, doc, 1973), Strip Girl (cm, doc, 1974), Antonio Gramsci: i giorni del carcere (1977), Comizi d’amore ‘80 (coregia Cecilia Mangini, doc, 1983), Klon (doc, 1991).

Lino Micciché

(Caltanissetta, 1934-Roma, 2004) già dalla fine degli anni Cinquanta lavora come critico cinematografico, gira cortometraggi d’impronta neorealista e nel 1961 firma con Lino Del Fra e Cecilia Mangini il celebre All’armi, siam fascisti!. Nel 1965 dà vita alla Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro, che dirigerà poi per lungo tempo, organizzando rassegne che portano in Italia le principali ondate di nuovo cinema internazionale degli anni Sessanta. Docente di storia del cinema presso le università di Trieste, Siena, Parigi-Sorbonne e Roma Tre, dove ha fondato il Dipartimento di discipline dello spettacolo. Titolare della rubrica cinematografica dell’«Avanti!» per oltre un trentennio, critico del Tg3 e stato presidente del Sindacato nazionale dei critici cinematografici e uno degli artefici della nascita della Settimana della Critica. Nel 1997 è stato presidente della Biennale di Venezia e dal 1998 al 2002 del Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Alla sua vita il figlio Francesco ha dedicato il film Lino Miccichè, mio padre - Una visione del mondo 2013.

Cast

& Credits

REGIA, SOGGETTO, SCENEGGIATURA: Lino Del Fra, Cecilia Mangini, Lino Miccichè. TESTO: Franco Fortini. VOCI: Giancarlo Sbragia, Emilio Cigoli e Nando Gazzolo. MONTAGGIO: Georgy Urschitz. MUSICA: Egisto Macchi. PRODUZIONE: Universale Film.

CONTATTO:
Minerva Pictures
info@minervapictures.com
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