40° TORINO FILM FESTIVAL
CONCORSO DOCUMENTARI ITALIANI
CINQUE UOMINI, UN DIARIO AL DI LÀ DELLA SCENA
di Cosimo Terlizzi
Era il 2008 quando, con una camera amatoriale, Antonio ha documentato i suoi colleghi nei camerini dello spettacolo in cui recitava. Le cassette sono state dimenticate per più di dieci anni, prima di diventare questo film. Il materiale girato in maniera istintiva si è rivelato un commovente diario senza filtri, in cui Antonio svela le fragilità, i dubbi, la gioia e le difficoltà del mestiere dell’attore. I camerini appaiono come l’altra faccia del palcoscenico: un luogo intimo, segreto e di passaggio, dove gli attori posano per un po’ sul tavolo la loro maschera.
Biografia
regista
Cosimo Terlizzi
(Bitonto, Bari, 1973) è un artista visivo che vive e lavora in Puglia sperimentando con fotografia, performance, installazione, video. Ha esposto al Centre Pompidou (Parigi), al MamBo (Bologna), al Centre for Contemporary Art (Varsavia), alla Fondazione Merz (Torino), al Macro (Roma), al National Museum of Breslavia (Polonia). Ha presentato i suoi documentari a Rotterdam, alla Biennale Danza di Venezia, al Torino Film Festival, al Festival internacional de cine de Mar del Plata, al London Documentary Festival. Nel 2018 realizza con Buena Onda (casa di produzione di Valeria Golino, Riccardo Scamarcio e Viola Prestieri) il primo lungometraggio di finzione, Dei. Nel 2019 ha presentato al TFF Dentro di te c’è la terra. È direttore artistico di Asolo Art Film Festival.
FILMOGRAFIA
Aiuto! Orde barbare al pratello (doc., 1996-2011), Nadia Luca & Roberto (cm, 1997), Ritratto di famiglia (cm, 2001), Rocca Petrosa (cm, 2002), Une saison en enfer (cm, 2004), Murgia (doc., 2008), Fratelli Fava (cm, 2008), S.N. (cm, 2008), Folder (doc., 2010), L’uomo doppio (doc., 2012), La benedizione degli animali (cm, 2013), Aurora, un percorso di creazione (doc., 2015), Dei (2018), Dentro di te c’è la terra (doc., 2019), Cinque Uomini, un diario al di là della scena (doc., 2022).
Dichiarazione
regista
«Ho ricevuto l’invito da parte del direttore della Compagnie du Passage, Robert Bouvier, a visionare le decine di cassette MiniDv contenenti la documentazione video della tournée dello spettacolo Cinq hommes avvenuta nel 2008. Mi incuriosì molto il fatto che fosse l’attore a riprendere i propri colleghi nei camerini. Ad una prima visione del materiale, di bassa qualità e con un audio mal messo, non riuscii a capire qual era la strada giusta per rendere interessante quella mole di girato che sembrava senza una direzione. La morte di Boubacar, uno degli attori, mi commosse, e ritornai a vedere quel girato con occhi diversi. Cercai di non percepire più quel girato come amatoriale, ma diedi a quelle ore di riprese un valore. Da quel momento focalizzai il senso di quel girato e tutto è avvenuto come se stessi cercando i pezzi sparsi in quei nastri. Il risultato è un film rivelatore e toccante del mondo dell’attore».