Sei di gran fretta / Per andare in quel gran casino / Per passare otto ore alienanti /
Ma l’hai già fatto / Dal lunedì al venerdì. / E al club / Sei tu quello che paga.
Biografia
regista
Pedro Henrique
(Portogallo) si è laureato in montaggio presso la Scuola superiore di teatro e cinema di Lisbona e ha conseguito un master in filosofia presso la facoltà di Lettere dell’Università di Lisbona. Ha recentemente terminato i suoi primi due lungometraggi, tra cui lo stesso Frágil, e diretto numerosi cortometraggi. Lavora anche come dj e produttore musicale ed è attualmente iscritto a un dottorato di ricerca in storia dell’arte. È membro del collettivo di attivisti Stop Despejos, che si batte contro la gentrificazione e la privatizzazione degli spazi pubblici a Lisbona.
FILMOGRAFIA
Frágil (2022).
Dichiarazione
regista
«Miguel vuole divertirsi, ma per lui c'è divertimento solo nel “club”. Per quanto i suoi amici cerchino di fargli capire che il "club" è un luogo di opprimente solitudine, Miguel si rifiuta di ascoltare. Frágil è un film che nasce sia dalla realtà sia dal cinema (perché, come ben sappiamo, tra queste due dimensioni non c'è separazione). Se il cinema classico era associato al sogno, nel capitalismo psicotropo e punk del XXI secolo il cinema non può che manifestarsi come viaggio. E questo viaggio esprime ancora la possibilità di un’evasione anarchica dal mondo delle istituzioni e degli obblighi, siano essi il lavoro, la famiglia o le grandi aziende (o gli stessi club!) che regolano la vita notturna. Il conflitto tra la ricerca del piacere individuale e la pluralità di un gruppo di amici è alla base della vicenda, ispirata alla realtà quotidiana dei giovani di Lisbona (e un po’ di tutto il mondo). Giovani che allungano la notte fino alla luce del giorno, sempre alla ricerca di nuove emozioni, nuove avventure che permettano loro di rimandare il ritorno al mondo “normale”. Dopotutto la loro famiglia è il loro stesso gruppo di amici e la loro nuova casa l'infinito afterparty. Questa è la vita che condivido con i miei amici, a cui solo la forza allucinatoria del cinema può rendere giustizia».