Piero Umiliani è stato uno dei più importanti compositori italiani di colonne sonore del ’900. Il film racconta la sua parabola creativa, dagli inizi nel dopoguerra nelle orchestrine jazz degli Alleati, alla prima colonna sonora italiana jazz per I soliti ignoti di Monicelli, al motivetto tormentone tra i più noti al mondo (quello che fa «Man’ha Man’ha…»), alle colonne sonore dei film di genere degli anni ’60 e ’70. Umiliani fu tra i primi a sperimentare la musica elettronica in Italia, fino alla brusca interruzione dell’attività per colpa di un’emorragia cerebrale a metà degli ’80. Per lui hanno suonato tutti i grandi musicisti del jazz italiano, ma anche Chet Baker, Helen Merrill, Gato Barbieri; e negli anni ’90, dopo il faticoso recupero dalla malattia, la sua musica è stata riscoperta nelle discoteche da un pubblico di giovanissimi, e i suoi suoni creati hanno iniziato a essere saccheggiati e campionati dai rapper anglosassoni.
Biografia
regista

Massimo Martella
(Taranto, 1961) diplomato in regia al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, dal 1988 lavora come regista televisivo per la Rai. Nel 1993 ha esordito al cinema con Il tuffo, che ha vinto il premio Kodak come miglior opera prima alla Mostra di Venezia. Da allora si è diviso fra cinema e televisione, alternando l’impegno come documentarista alla regia di popolari fiction di produzione Rai. Insegna inoltre scrittura creativa e metodi della produzione seriale presso le accademie di belle arti di Napoli e Foggia.
FILMOGRAFIA
Il tuffo (1993), La prima volta (1993), L’ultima lezione (1999), Mio Duce ti scrivo (doc., 2000), Nel nome di Antea (doc. 2015), Il tocco di Piero (doc., 2022).
Dichiarazione
regista
«“Il jazz è ritmo, perché viene dall’Africa. Fa parte della nostra vita”. Così Piero Umiliani, che non ha mai amato le classificazioni, provò a definire la musica che ispirò profondamente la sua vita e restò centrale nella sua ispirazione nonostante i mille stili che frequentò componendo colonne sonore, libraries e altro. Sono partito da queste parole per costruire un film dal ritmo “sincopato” che non fosse una semplice biografia. Il tocco di Piero più che un film su Umiliani è un film sulla sua musica: per questo ho voluto che il suo sound risuonasse ancora, rigorosamente dal vivo, con arrangiamenti inediti preparati dai musicisti italiani che forse sono maggiormente legati a lui».