Nazione: Germania, Italia
Anno: 2022
Durata: 13'


Centrali elettriche monolitiche; colonne di fumo svolazzanti; lo sfondo di un sole rosso. Un documentario sperimentale che ritrae le centrali elettriche a carbone in Germania nei loro ultimi anni di produzione energetica. Girato interamente con elicotteri, un viaggio attraverso lande desolate industriali, richiamando il passaggio della barca di Ulisse attraverso lo stretto delle Sirene. Un’odissea distopica nel mondo industriale che ha lasciato un segno permanente nell’ecosfera terrestre.

Biografia

regista

Ilaria Di Carlo

(Sora, 1981) è un’artista e regista italiana di stanza a Berlino. Si è laureata presso l’Accademia di belle arti di Roma, la Central Saint Martins di Londra e l’Istituto SAE di Berlino. I suoi lavori sono stati presentati in numerosi festival di cinema e video arte, tra cui Festival de Nouveau Cinema Montreal, Cork Film Festival, Tirana Film Festival e musei come la Galleria d’arte moderna di Roma, il Museo nazionale d’arte contemporanea di Lisbona e la Fondazione Proa di Buenos Aires. Il suo cortometraggio La via divina ha vinto più di trenta premi internazionali, tra cui il premio Barbara Aronofsky Latham all’Ann Arbor Film Festival.

FILMOGRAFIA

The Black Book (cm, 2017), The Divine Way (cm, 2018), Sirens (cm, 2022).

Dichiarazione

regista

«Sirens è un tentativo poetico di reinterpretare il mito nella nostra epoca moderna e il proseguimento di una ricerca artistica sul paesaggio e l’architettura. Come le sirene nella mitologia greca, che attiravano i marinai verso la distruzione con la dolcezza del loro canto, mastodonti di fumo e lande desolate sono ritratti come l’incarnazione degli ideali della rivoluzione industriale, l’epoca in cui la promessa di un migliore tenore di vita ha esaurito le risorse naturali, inquinando e alterando inesorabilmente l’ecosistema. Nonostante la tecnologia sia espressione della grandezza dell’intelletto umano, la viviamo sempre più come una forza che ci controlla e ci minaccia, percependola, allo stesso tempo, come affascinante e pericolosa. Tale ambivalenza può essere definita come un’esperienza estetica sublime, con uno spostamento dalla natura alla tecnologia, avendo quel senso di seduzione e terrore trasferito sul paesaggio industriale. Tecnologie come centrali elettriche, fabbriche e le adiacenti miniere riflettono la nostra speranza per i benefici che possono apportare, ma anche la nostra paura per il loro potenziale distruttivo e incontrollabile. I paesaggi industriali sono espressioni potenti delle pratiche insostenibili dell’economia globale e segni indelebili lasciati dall’umanità sulla superficie geologica del nostro pianeta».

Cast

& Credits

REGIA, SCENEGGIATURA: Ilaria Di Carlo. FOTOGRAFIA: Francisco Mece. MONTAGGIO: Sofia Angelina Machado. MUSICA: Demetrio Catellucci. SUONO: Ricardo Murga. PRODUTTRICE: Sophie Ahrens. PRODUZIONE: Schuldenberg Films. COPRODUZIONE: Paradies, L.H.O.O.Q. Films.

CONTATTO:
Sophie Ahrens contact@schuldenbergfilms.com
Menu