40° TORINO FILM FESTIVAL
FUORI CONCORSO
THE FIRE WITHIN: A REQUIEM FOR KATIA AND MAURICE KRAFT
di Werner Herzog
Monte Unzen, regione di Kyushu, Giappone: alle ore 15.18 del 3 giugno 1991, un flusso piroclastico (cioè una nuvola di gas e particelle surriscaldati) discende a più di 150 chilometri all’ora dalla cima del vulcano e brucia tutto ciò che trova lungo il suo cammino, compresi Katia e Maurice Krafft, i leggendari vulcanologi francesi che avevano spesso rischiato la vita per riprendere le eruzioni più spettacolari del XX secolo, uccidendoli sul colpo. Katia e Maurice erano troppo vicini. Erano quasi sempre troppo vicini. Il giorno prima della loro morte, Maurice aveva dichiarato in un'intervista: «Non ho mai paura, perché ho visto così tante eruzioni in venticinque anni di lavoro che se anche dovessi morire domani, non m’interessa».
Biografia
regista

Werner Herzog
Werner Herzog (Monaco di Baviera, Germania, 1942) è cresciuto in un piccolo villaggio della Baviera e ha esordito con il cortometraggio Ercole nel 1962, prima di studiare storia, letteratura e teatro all’Università di Monaco. Da allora ha realizzato oltre sessanta film, tra cui Aguirre, furore di Dio, Fitzcarraldo, Apocalisse nel deserto, Grizzly Man, Encounters at the End of the World, Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans, Cave of Forgotten Dreams. Universalmente riconosciuto tra i più importanti cineasti viventi, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti prestigiosi. Al Torino Film Festival ha presentato Grizzly Man nel 2005, Into the Abyss nel 2011 e The Fire Within: A Requiem for Katia and Maurice Krafft nel 2022.
FILMOGRAFIA
Dichiarazione
regista
«Questo film è in memoria di Katia e Maurice Krafft, vulcanologi provenienti dalla regione francese dell'Alsazia. Quasi tutto quello che vedremo sono filmati girati da loro. In essi c'è qualcosa di così impressionante, di così originale, che mi ha attratto come regista. Katia e Maurice hanno perso la vita insieme catturando la potenza dei vulcani. Questa è la loro eredità. La loro vita e la loro morte sono documentate in film e libri, e questa non vuole essere un'altra biografia. Quello che sto cercando di fare è celebrare la meraviglia delle loro immagini».