La storia dell’isola siciliana di Marettimo e dei suoi abitanti, uomini e donne che all’inizio del secolo scorso s'imbarcarono da clandestini sui bastimenti diretti verso gli Stati Uniti d'America. Arrivati fino in California, nella Baia di Monterey, sfruttarono a fondo la conoscenza del mare e negli anni avviarono fiorenti attività legate alla pesca. E da lì ripartirono poi una seconda volta, diretti questa volta verso l'Alaska, per praticare la pesca del salmone... Il racconto di una grande epopea italiana sconosciuta; un romanzo sentimentale e storico realizzato con le immagini dell’Archivio Luce Cinecittà e di archivi americani.
Biografia
regista

Giuliana Gamba
Giuliana Gamba esordisce alla regia nel 1984 con Profumo e nel 1986 realizza La cintura, tratto da una pièce omonima di Alberto Moravia. Tra il 1989 e il ’90 realizza per Rai 3 il programma Reper Story, di cui è ideatrice e sceneggiatrice, e nel 1992 il documentario Oltre il silenzio. Prosegue poi a lavorare per la tv lungo tutti gli anni ’90 e 2000 realizzando film per la tv e fiction televisive, documentari su grandi figure dell’arte (come Jannis Kounellis) o su questione storico-sociali d’attualità. Produttrice del film Cover Boy di Carmine Amoroso, nel 2020 ha diretto la commedia Burraco fatale. È tra i soci fondatori della Giornate degli Autori della Mostra di Venezia.
Dichiarazione
regista
«Marettimo, scoglio dolomitico in mezzo al Tirreno. Appare come un grande ventre che dà la vita a uomini coraggiosi che sfidano il mare, a donne forti come le rocce su cui si infrangono le onde quando c’è tempesta. È un’isola sacra e misteriosa. Ho voluto raccontare le donne di Marettimo e la loro laboriosa e paziente attesa che ci rimanda a miti ancestrali, alle radici profonde della nostra cultura mediterranea. Attraverso una narrazione che unisce fiction a un inedito materiale di repertorio, ho ricostruito la storia di Anita e Vito, emblema di questa unica e straordinaria vicenda umana».