KEK PELIKAN

Nell’Ungheria degli anni ‘90, subito dopo la fine del comunismo, viaggiare è finalmente possibile, ma economicamente insostenibile. E a cosa serve dunque la libertà se non ce la si può permettere? Ákos, Petya e Laci scoprono un metodo ingegnoso e semplice per riuscire a muoversi liberamente, utilizzando del semplice detersivo per sciogliere l’inchiostro Pelikan Blu e falsificare così biglietti del treno per qualsiasi destinazione. Nel corso del tempo diventano veri e propri falsari, professionisti, se non artisti, della falsificazione. Per un po’ tutto fila liscio, ma quando la polizia avvia un’indagine i tre amici scoprono che anche la libertà ha un prezzo.

«Raccolgo storie di viaggiatori che utilizzano biglietti ferroviari falsi fin dal 2011 e un giorno mi sono imbattuto in un gruppo di falsari più che disposti a condividere le loro esperienze. Tra il 2011 e il 2021 abbiamo registrato più di 40 ore di interviste audio con falsari, viaggiatori, autorità ed ex dipendenti delle Ferrovie dello stato ungheresi. Gli elementi che collegavano queste storie erano il desiderio di libertà e la gioia del viaggio. Appartengo anche alla generazione che ha sperimentato le opportunità offerte dai viaggi gratuiti dopo la caduta della cortina di ferro. Come artista, invece, mi è stato chiaro fin da subito che la storia avrebbe dovuto essere raccontata con un documentario animato, che consente una maggior libertà formale ma lascia intatta l’autenticità degli eventi raccontati. E così è nato il primo lungo documentario in animazione dell’Ungheria».

REGIA, SCENEGGIATURA: László Csáki. FOTOGRAFIA: Árpád Horváth. MONTAGGIO: Dánel Szabó. MUSICA: Ambrus Tövisházi, Miklós Preiszner. SUONO: Tamás Zányi. CAST: Norman Lévai, Olivér Börcsök, Ágoston Kenéz, Kornél Tegyi, Ivien Rujder. PRODUTTORI: Miklós Kazmer, Adam Felszeghy, Réka Temple. PRODUZIONE: Umbrella, Cinemon Entertaiment.