Antartide, 1988: una nave deve fuggire dalla morsa dei ghiacci per raggiungere la baia di Terra Nova. Anni dopo, nel 2023, la rompighiaccio italiana Laura Bassi segue la stessa rotta e raggiunge il punto più a sud del pianeta, mai raggiunto in precedenza da alcuna nave.
Biografia
regista

Lorenzo Pallotta
(Teramo, 1992) ha frequentato il SAE Institute di Milano e iniziato a lavorare per produzioni cinematografiche universitarie e indipendenti. Ha inoltre collaborato con le case di produzione Fedra Film e Fedra Hub e lavorato come assistente alla regia al film Loro di Paolo Sorrentino e al corto del regista Piccole avventure romane. Inumanamente (2016), il suo primo cortometraggio, è stato selezionato al Milano Film Festival, mentre Luis (2019) è stato selezionato al Festival Européen du film court de Brest, al Figari Film Fest, a Visioni Italiane Festival e al Medfilm Festival. Con Las Hadas (2021) ha partecipato al FEST- New Directors New Film Festival in Portogallo. Sacro moderno, suo primo lungo documentario, è stato presentato ad Alice nella Città alla Festa del cinema di Roma.
FILMOGRAFIA
Inumanamente (doc, cm, 2016), Ossa (doc, cm, 2018), Luis (doc, cm, 2019), Las Hadas (doc, cm, 2021), Sacro moderno (doc, 2021), Terra Nova (doc, 2023).
Dichiarazione
regista
«Abbiamo scelto di raccontare questo viaggio estremo partendo dal materiale d’archivio. Durante la spedizione di ricerca in Antartide del 1988, la nave italiana si è vista costretta ad invertire la rotta a causa della consistente presenza di ghiacci. Nel 2023, la rompighiaccio Laura Bassi ripercorre lo stesso percorso, questa volta superando varie sfide. Il materiale d’archivio è l’ossatura portante del film. Questo approccio a due differenti tipi di materiale ci ha permesso di sperimentare con vari formati e suoni, amplificando gli aspetti visivi e sonori per offrire allo spettatore un’esperienza profondamente emozionale in un luogo remoto, pericoloso e ancora poco esplorato. Vogliamo coinvolgere lo spettatore nel concetto di “tensione evolutiva” intrinseco al viaggio e alla rotta. Nel cuore di questa epica impresa, abbiamo deliberatamente mantenuto il concetto dell’impossibilità di dominare la natura, creando momenti in cui l’equipaggio perde il segnale, il controllo e i punti di riferimento».