Giugno è finalmente arrivato e al liceo già si respira l’aria delle vacanze. Tuttavia, per le quindicenni Linda e Irina l’estate imminente è sinonimo di separazione. Linda è infatti in procinto di trasferirsi e Irina fatica ad accettarlo. Soprattutto perché non è la prima volta che viene abbandonata.
Biografia
regista

Guillaume Brac
(Parigi, 1977) dopo aver studiato produzione alla Fémis, ha diretto e prodotto il suo primo cortometraggio, Le Naufragé, nel 2009, al quale ha fatto seguito nel 2011 il mediometraggio Un monde sans femmes, premiato in numerosi festival internazionali. Nel 2013, ha realizzato il suo primo lungometraggio, Tonnerre, in concorso ufficiale al Festival del film di Locarno. In seguito, ha diretto un mediometraggio documentario, Le Repos des braves, proiettato nel 2016 al FID Marseille. Nel 2017, ha diretto Contes de juillet, un dittico di finzione derivato da un laboratorio con giovani attori e selezionato al Festival di Locarno. Nel 2018, ha realizzato il suo primo lungometraggio documentario, L’Île au trésor, che è stato presentato a Karlovy Vary ed è stato incluso nella lista dei dieci migliori film dell’anno dai «Cahiers du cinéma». Nel 2020, è tornato alla finzione con All’arrembaggio, proiettato nella sezione Panorama del Festival di Berlino e nuovamente incluso nella lista dei dieci migliori film dell’anno dai «Cahiers». Nel 2023, ha diretto Un pincement au coeur, un mediometraggio documentario presentato al festival Visions du réel di Nyon.
FILMOGRAFIA
Le Naufragé (cm, 2009), Un monde sans femmes (2011), Tonnerre (2013), Le Repos des braves (mm, 2016), Contes de juillet (2017), L’Île au trésor (2018), À l’abordage (All’arrembaggio, 2020), Un pincement au coeur (mm, 2023).
Dichiarazione
regista
«Non è la prima volta che mi metto nella situazione di girare un film senza avere quasi niente pronto prima. Fino a qualche giorno prima delle riprese non avevo idea di cosa avremmo fatto. Non è facile, è veramente una vertigine. Credo fortemente che lavorando così su certi progetti succedano cose che non avresti mai potuto immaginare o prevedere. Se mi fosse stato chiesto di scrivere questo film in anticipo, avrei dovuto fare un lavoro corale, avrei dovuto cercare di trovare argomenti che riguardassero la giovinezza in maniera generica. Sarebbe stato un po’ didattico e probabilmente non avrei probabilmente pensato di fare un film sulla crisi di un’amicizia. Poco dopo aver lavorato a questo film ho cercato di scrivere un lungometraggio simile con la stessa trama, ma ho avuto l’impressione che la vita reale mi avesse portato a cose molto più interessanti rispetto a quello che avevo provato a immaginare».