2123. Di fronte alla diminuzione delle risorse, la razza umana può sopravvivere solo grazie a un compromesso: raggiunti i 50 anni, ogni cittadino viene gradualmente trasformato in un albero. Quando Stefan scopre che la sua amata moglie Nóra ha volontariamente donato il proprio corpo prima del tempo, intraprende un viaggio avventuroso per salvarla a tutti i costi.
Biografia
regista

Sarolta Szabó e Tibor Bánóczki
Sarolta Szabó (Budapest, Ungheria, 1975) e Tibor Bánóczki (Sárospatak, Ungheria, 1977) sono una coppia di cineasti ungheresi. Dopo essersi laureata alla Moholy-Nagy University of Art and Design di Budapest, Sarolta ha continuato i suoi studi al Royal College of Art di Londra, mentre Tibor ha frequentato la National Film and Television School, sempre in Inghilterra. Qui hanno iniziato il loro sodalizio artistico concentrandosi su progetti di film d'animazione. Nel 2010 si sono trasferiti in Francia, dove hanno realizzano due cortometraggi animati, Les Conquérants e Leftover, selezionati in numerosi festival come il Sundance e Clermont-Ferrand ed entrambi selezionati per il Premio César. Attualmente vivono e lavorano in Ungheria. White Plastic Sky, presentato in anteprima nella sezione Encounters della Berlinale, è il loro primo lungometraggio d'animazione.
FILMOGRAFIA
Sarolta Szabó: Les Conquérants (coregia/co-director Tibor Bánóczki, cm, anim., 2011), Leftover (coregia/co-director Tibor Bánóczki, cm, anim., 2015), Műanyag égbolt (White Plastic Sky, coregia/co-director Tibor Bánóczki, anim., 2023).
Tibor Bánóczki: Holtágban (Dead Water, cm, anim, 2001), Az ifjúság megnyugtat (The Youth is Reassuring, cm, anim, 2002), Milk Teeth (cm, anim, 2007), A Tripper Fiúk (The Clap Dudes, cm, anim, 2008), Sleep (coregia/co-director Sarolta Szabó, videoclip, 2009), Buds in Ice (cm, anim, 2010), Les Conquérants (coregia/co-director Sarolta Szabó, cm, anim., 2011), Leftover (coregia/co-director Sarolta Szabó, cm, anim., 2015), Műanyag égbolt (White Plastic Sky, coregia/co-director Sarolta Szabó, anim., 2023).
Dichiarazione
regista
«White Plastic Sky è la nostra risposta alla domanda su come sarà il futuro dell’umanità. Non abbiamo mai pensato a dare una risposta facile o comoda e fin dalle prime bozze volevamo una storia distopica originale. Una storia d'amore. I nostri personaggi, Stefan e Nóra, non sono eroi; sono persone comuni a cui viene offerta la possibilità di scegliere. Cosa accadrebbe se per un momento la razza umana potesse pensare a sé stessa come parte di una storia più grande? Se potessimo capire che la vita stessa è più importante della sopravvivenza della razza umana? Se non ci limitassimo a scalfire la superficie con le parole, ma facessimo davvero il salto verso un futuro transumano?»