42° TORINO FILM FESTIVAL
CONCORSO DOCUMENTARI

IL MESTIERE DI VIVERE

THE STRESSFUL ART OF LIVING
di Giovanna Gagliardo
Nazione: Italia
Anno: 2024
Durata: 90'


Il documentario prende avvio dalla fine: vale a dire dal fine settimana del 26 e 27 agosto 1950. È l’ultimo, frenetico giorno di vita di Pavese. Si aggira per la città deserta, cerca amici che non trova, scrive, telefona. La domenica sera mette fine alla sua vita. Questo epilogo è la premessa per raccontare un’altra storia. La storia di un uomo, di uno scrittore, di un intellettuale che nella sua breve vita è riuscito a creare un nuovo mondo letterario e culturale che ha segnato la seconda metà del Novecento italiano.

Biografia

regista

Giovanna Gagliardo

(Monticello d’Alba, 1941) si avvicina al cinema in qualità di sceneggiatrice e aiuto regista del grande cineasta ungherese Miklós Jancsó, collaborando a titoli quali La pacifista (1970), La tecnica e il rito (1972), Roma rivuole Cesare (1974) e Vizi privati, pubbliche virtù (1976). Esordisce alla regia nel 1978 con Maternale, lettura psicologica e simbolica del rapporto madre-figlia, a cui segue nel 1983 il noir Via degli specchi. Nel 1991 dirige Caldo soffocante, ambientato nella torrida Roma dei mondiali di calcio del 1990, che inaugura Quinzaine des Realisateurs di Cannes. Dagli anni Novanta in poi si dedica brillantemente al documentario e dopo Viva l’Italia (1995) e Che colpa abbiamo noi (1997) torna alle tematiche femminili realizzando Bellissime (2004), storia del Novecento italiano ricostruita attraverso un’ampia galleria di donne. A partire dal 2007 ha lavorato per l’Istituto Luce ricostruendo con i materiali di repertorio una storia del costume e della moda italiana fino agli anni sessanta con L’abito di domani - Storia della moda nel tempo (2009). Dopo altri documentari che esplorano sia la storia passata che la complessità del presente, nel 2024 omaggia Cesare Pavese con Il mestiere di vivere.

FILMOGRAFIA

Maternale (TV, 1978), Il sogno dell’altro (TV, 1981), Via degli specchi (1983), Caldo soffocante (1991), Il mito di Cinecittà (mm, 1991), Il riso e il pianto (1992), Viva l’Italia (1995), Che colpa abbiamo noi (1997), Bellissime (2204), Bellissime 2 (2006), L’abito di domani – Storia della moda nel tempo (2009), Vittime – Gli «Anni di piombo» (2009), 20 anni (2012), Le romane (2016), Il mare della nostra storia (2018), Good Morning Tel Aviv (2023), Il mestiere di vivere (2024).

Dichiarazione

regista

«Pavese l’ho incrociato nella mia adolescenza torinese e non solo. Ovviamente l’ho amato, l’ho letto. Ho imparato a memoria molte delle sue poesie. L’ho messo tra i ricordi di quel fruttuoso passato vissuto nella Torino irripetibile degli anni sessanta. Ritrovarlo e rileggerlo oggi, a distanza di tanti anni, è stata per me una vera e propria folgorazione. Prendi in mano i suoi romanzi, le sue poesie, soprattutto i suoi diari e già dalle prime righe capisci che ti sta parlando del “presente”. Non del suo presente, ma del “nostro”. Mette in scena la complessità degli eventi e ti fa capire che non hai scampo. Ti costringe a non cercare risposte semplici, ti sbarra la strada se provi a schierarti. Ti mette alla prova».

Cast

& Credits

REGIA, SCENEGGIATURA: Giovanna Gagliardo, FOTOGRAFIA: Roberta Allegrini. MONTAGGIO: Emanuelle Cedrangolo. PRODUZIONE: Luce Cinecittà.

CONTATTO: Cinecittà Luce (Alessio Massatani) a.massatani@cinecitta.it

 

 

“I came across Pavese during my adolescence in Turin and beyond. Of course, I loved him; I read him. I memorized many of his poems. I placed him among the memories of that fruitful past spent in the irreplaceable Turin of the sixties. Rediscovering and rereading him today, after so many years, has been a true revelation for me. When you pick up his novels, his poems, especially his diaries, you understand from the very first lines that he is speaking to you about the ‘present.’ Not his present, but ‘ours.’ He stages the complexity of events and makes you realize that there is no escape. He forces you not to seek simple answers and blocks your path if you try to take sides. He tests you.”
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