Una giornata nella vita di un gruppo di adolescenti di New York, tra sregolatezza e cruda realtà urbana. Telly, il cui unico obiettivo nella vita è concupire ragazze vergini, ignora di aver contratto l’HIV, mettendo a rischio altre ragazze. Intanto, Jenny, una delle sue ex conquiste e l’unica a sapere di essere sieropositiva, lo cerca disperatamente per fermarlo. Il racconto senza filtri della disperazione e dell'incoscienza adolescenziale, con uno stile crudo e documentaristico che mette a nudo le ombre di una gioventù perduta.
Biografia
regista

Larry Clark
(Tulsa, Usa, 1943) fotografo fra i più influenti degli anni ’70 e ’80, ha pubblicato libri fin dal 1971 con il progetto Tulsa, in cui riproduceva la vita dei giovani tossicodipendenti della sua città. Con i successivi Teenage Lust (1983) e A Perfect Childhood (1992) ha immortalato la sessualità degli adolescenti, proseguendo il lavoro nei film da regista che ha cominciato a realizzare dalla metà degli anni ’90, spesso sfidando i limiti della rappresentazione e incappando in polemiche per gli espliciti contenuti sessuali: Kids (1995), su sceneggiatura di Harmony Korine e interpretato da future stelle come Rosario Dawson e Chloë Sevigny, Another Day in Paradise (1997), Bully (2001), Teenage Caveman (2002), Ken Park (2002) e Marfa Girl (2012), quest’ultimo vincitore della Festa del cinema di Roma.
FILMOGRAFIA
Chris Isaak: Solitary Man (videoclip, 1993), Kids (id., 1995), Public Service Announcement (cm, 1995), Another Day in Paradise (Un altro giorno in paradiso, 1998), Bully (2001), Teenage Caveman (Adolescente delle caverne, tv, 2002), Ken Park (2002), Wassup Rockers (2005), Destricted (2006), Best of Chris Isaak (videoclip, 2006), 42 One Dream Rush (cm, 2010), Marfa Girl (2012), Jonathan (cm, 2013), The Smell of Us (2014), Marfa Girl 2 (2018), A Day in a Life (cm, 2021).
Dichiarazione
regista
«Fino ad allora avevo girato solo film autobiografici e non volevo più continuare così. Volevo capire cosa stesse accadendo agli adolescenti in America in quel periodo. Ho scelto gli skater perché erano visivamente interessanti e perché vivevano in un mondo in cui gli adulti non erano ammessi. Sono riuscito a guadagnare la loro fiducia e li ho seguiti per i tre anni successivi. Kids è basato su ciò che ho visto e sentito durante quel periodo, compresso in una storia che si svolge nell’arco di un solo giorno».