Nel 2023, la celebre attrice francese Emmanuelle Béart ha rivelato pubblicamente di essere stata vittima d’incesto. La sua testimonianza ha contribuito ulteriormente a sollevare il velo di silenzio che da sempre in Francia contraddistingue l’argomento, dopo il celebre scandalo che ha coinvolto la famiglia Kouchner e altre coraggiose confessioni e testimonianze anche di carattere letterario. Parlando in prima persona e servendosi del mezzo documentario, l’attrice, per la prima volta regista, dà vita a un’operazione che permette alle vittime di far sentire la propria voce e superare la vergogna che spesso s’accompagna alla ferita dell’abuso. Con la regista Anastasia Mikova e altre due donne e un uomo, Béart punta il dito contro le leggi e i tabù di un paese in cui ogni tre minuti un bambino subisce una violenza sessuale.
Biografia
regista

Emmanuelle Béart
(Gassin, Francia) ha iniziato la sua carriera sullo schermo negli anni ’80 ed è diventata una celebrità grazie al suo ruolo in Manon delle sorgenti di Claude Berri (1986). Successivamente ha lavorato con alcuni dei più grandi registi della sua epoca, francesi e non solo: Jacques Rivette, André Téchiné, Claude Sautet, Claude Chabrol, Brian de Palma, François Ozon. Il suo lavoro in patria e all’estero le ha procurato uno straordinario consenso critico e popolare, ma non ha ostacolato il suo impegno in numerosi progetti umanitari, tra cui il ruolo come ambasciatrice dell’Unicef tra il 1996 e il 2006. Un silence si bruyant, diretto con Anastasia Mikova, è il suo primo documentario.
FILMOGRAFIA
Un silence si bruyant (coregia Anastasia Mikova, doc, 2024)

Anastasia Mikova
(Ucraina), giornalista e regista, ha iniziato la carriera nella carta stampata prima di passare alla televisione, dove ha lavorato come giornalista investigativa e prodotto numerosi documentari. Nel 2009 è stata nominata caporedattrice del programma televisivo Vu du Ciel, condotto da Yann Arthus-Bertrand. Con lui ha collaborato al progetto documentario Human e nel 2019 il documentario Femme(s).
FILMOGRAFIA
Femme(s) (coregia Yann Arthus-Bertrand, doc, 2019), Un silence si bruyant (coregia Emmanuelle Béart, doc, 2024).
Dichiarazione
regista
«Dopo il libro La familia grande di Camille Kouchner abbiamo cominciato a sentire la voce di sempre più vittime, per far capire che no, non si tratta di episodi isolati. La portata del movimento #MetooIncest sui social network ne è la prova. Emmanuelle Béart è una di quelle vittime. È la donna che corre all’inizio del film. Ha sperimentato l’incesto sulla sua stessa pelle. Sa di cosa sta parlando, anche se non ne ha mai parlato prima. Questo è il punto di partenza del film. Spinta dalla sua storia, dalla sua resilienza ma anche dal bisogno di capire cosa le era successo, voleva realizzare un film necessario, raccontare una storia simbolica e universale in cui altre vittime potessero identificarsi. Una storia che potrebbe aiutere chi non l’ha vissuta a capire cosa succede quando si è vittime di un incesto».
Cast
& Credits
CONTATTO: Haut et Court production@hautetcourt.com