Nazione: URSS
Anno: 1961
Durata: 100'


L'evoluzione dell'arte cinematografica di questi anni non appare univoca né accademicamente strutturata. Al contrario proprio questi anni allargano di molto il panorama delle ricerche in una autentica variet` di modi artistici. Accanto a L'infanzia di Ivan, in cui trionfa l'autorappresentazione dell'autore, compare il film di Ju. Rajzman E se fosse amore? Qui il processo reale della vita appare come se fosse indipendente dalla volont` dell'artista, che mantiene un'esteriore imparzialit` e nasconde (se non si considera il titolo) il suo rapporto con il problema, lasciato al giudizio dello spettatore.
Il film racconta il modo in cui la scuola, i genitori, il vicinato interferiscono nei rapporti personali di due adolescenti, e come per la sfacciata insolenza e per l'ipocrisia muore un sentimento appena nato: Ksenija tenta di avvelenarsi e in seguito i due giovani vanno per strade diverse.
Rajzman rinunzia ai toni lirici nei confronti della giovane coppia.
Ciò che lega Ksenija e Boris non è amore ma solo un presagio d'amore (tema sviluppato nella musica di R. Scedrin). Nella loro interpretazione Z. Prochorenko e I. Puskarëv esprimono il presentimento, l'attesa, l'osservazione di se stessi con quella esattezza psicologica che di solito accompagna il lavoro degli attori nei film di Ju. Rajzman. Egli sottolinea in tutti i modi che nel film i personaggi sono separati non dalla forza del sentimento, ma dalla forza delle circostanze che, a loro volta, si formano per cause precise. I legami di causa effetto sono osservati con indiscutibile logicit`, con quella esattezza caratteristica che Rajzman dedica ai particolari psicologici e della vita quotidiana, di cui viene rappresentato solo l'essenziale.
Quando l'insegnante di tedesco, Mar'ja Pavlovna, trova la lettera di Boris a Ksenija con la dichiarazione d'amore e incarica la compagna di classe Kabalkina di scoprire chi ha scritto la lettera, è sicura che la missione di giudice istruttore volontario sia il suo dovere. Completamente trincerata dietro citazioni e modelli letterari, vestita di un'attillata corazza, la figura rigida, inflessibile, Mar'ja Pavlovna salvaguardia gli interessi della scuola. Lei sa bene che un tale "incidente", come l'amore tra i suoi allievi, non deve accadere, poiché sa (gi` in anticipo) che questo. finir` sicuramente male e la colpa ricadr` sugli insegnanti. È convinta del suo diritto di porre fine all'"incidente", in modo da far passare la voglia agli altri. La figura di Mar'ja Pavlovna non è descritta da Rajzman e dall'attrice A. Georgievskaja in modo ironico ma soltanto in modo oggettivo.
Quando Ksenija e Boris arrivano insieme nel cortile di casa, con quello stesso atto confermano precipitosamente una diceria: "Ksenija è andata nel bosco con un ragazzo" e procedono come attraverso un corridoio di sguardi curiosi: il cortile si sente sicuro nel suo diritto di giudicare, di agitare le acque, di esprimere volgari sospetti, di dare consigli alla madre su come comportarsi rispetto alla colpa commessa dalla figlia. Tutte queste vecchie pettegole, queste donne dalla voce stridente, solo da poco si sono trasferite nel cortile di una casa di una citt` moderna dalle campagne, dai cortili delle cascine. Nei nuovi luminosi appartamenti portano non solo l'abituale modo di vita quotidiano i ficus, le gatte di terracotta e i tovaglioli lavorati a mano sul buffet ma anche un modello psicologico e pregiudizi che esistono da secoli, dettati da una gretta e rigida morale. Quando la madre di Ksenija, in questo stesso cortile e, davanti a tutta questa gente per bene, d` uno schiaffo a sua figlia, non più una bambina, non lo fa per cattiveria, ma per dare un esempio: così, probabilmente, anche sua madre una volta, in gioventù, le aveva insegnato a vivere. Quando Ksenija, rinchiusasi in casa, soffre colpita dal disonore e la madre, per confortarla, le assicura che nell'amore non c'è niente a parte la pura attrazione fisica, non capisce che con la sua mediocre saggezza tarpa le ali appena dischiuse, non si rende conto che con queste parole spinge la figlia verso ciò da cui vorrebbe metterla in guardia: quell'intimit` con Boris che per loro non è ancora indispensabile.
La madre di Ksenija è interpretata con grande talento da N. Fedosova. L'attrice ha saputo infondere al suo personaggio una vita autentica: le difficolt` dell'esistenza aumentate durante la guerra, non le diedero la possibilit` di conoscere altre, più alte verit`. La scena in cui la madre si incolpa davanti a Ksenija, le chiede scusa per l'offesa arrecata, piange e bacia i piedi della figlia e si dispera non sapendo come aiutarla, è interpretata e realizzata nella migliore tradizione della letteratura russa classica, capace di commuovere intensamente l'uomo. La caratterizzazione della figura della madre di Ksenija è uno dei risultati di maggior rilievo del film E se fosse amore?

dal vol. IV di Istorija Sevetskogo Kino, 1978, p. 96

Biografia

regista

Julij Rajzman

Julij Rajzman è nato il 15 dicembre 1903. Studi umanistici all'università di Mosca. Lavora nel cinema dal 1924, prima come consulente letterario, poi come aiuto regista di Jakov Protazanov. Artista del Popolo dell'Urss (1964). Eroe del Lavoro Socialista (1973).

FILMOGRAFIA

1927: Krug (Il circolo); 1928: Katorga (Lavori forzati); 1930: Zemlja zazdët (La terra ha sete); 1932: Rasskaz o Umare Chapcoko (Racconto di Umar Chapcoko); 1935: Lëtciki (Aviatori); 1937: Poslednjaja noc' (L'ultima notte); 1940: Podnjataja celina (Terre dissodate); 1942: Masen'ka; 1944: Nebo Moskvy (Il cielo di Mosca), K voprosu o peremirii s Finlandiej (Sulla questione dell'armistizio con la Finlandia), cm, doc.; 1945: Berlin, docum.; 1948: Poezd idët na vostok (Un treno va in Oriente); 1949: Rajnis; 1952: Kavaler zolotoj zvezdy (Il cavaliere della stella d'oro); 1955: Urok zizni (Lezione di vita); 1958: Kommunist (Il comunista); 1962: A esli eto ljubov'? (E se fosse amore?); 1968: Tvoj sovremmenik (Il tuo contemporaneo); 1973: Vizit vezlivosti (Visita di cortesia); 1978: Strannaja zenscina (Strana donna); 1982: Castnaja zizn' (Vita privata); 1984: Vremja zelanij (L'età del desideri).

Cast

& Credits

Regia: Julij Rajzman.
Soggetto e sceneggiatura: Iosif Ol'sanskij, Nina Rudneva, Julij Rajzman.
Fotografia: Aieksandr Charitonov.
Musica: Rodion Scedrin.
Suono: Sergej Minervin.
Scenografia: Ippolit Novoderezkin, Sergej Voronkov.
Montaggio: K. Moskvina.
Interpreti e personaggi: Zanna Prochorenko (Ksenja Zav'jalova), Igor' Puskarëv (Boris Ramzin), Aleksandra Nazarova (Nadja Bragina), Nina Sorina (Rita Kabalkina), Nadezda Fedosova (madre di Ksenja), Ju. Coglin (Natasha), N. Batyreva (Larisa), A. Mironov (Pëtr), E. Zarikov (Sergej), A. Golik (Igor'), G. Judenic (Zen'ka), O. Sachova (la nonna), Lena Skalikova (la sorellina), B. Chochrjakov (padre di Boris), A. Pavlova (madre di Boris), M. Andrianova (la donna col catino), M. Durasova (la direttrice della scuola), A. Georgievskaja (Mar'ja Paviovna, professoressa di tedesco).
Produzione: Mosfiil'm.
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