Nazione: URSS
Anno: 1967
Durata:


Il film Angel è un mediometraggio tratto da un racconto di Jurij Olesa e faceva parte di un film a episodi, dal titolo Nacalo Nevedogo veka (L'inizio di un secolo sconosciuto), che doveva essere la prima produzione del 1967 di un "gruppo sperimentale " diretto da Grigorij Cuchraj. Il film non venne mai distribuito. Gli altri episodi erano diretti da Genrich Gabaj (che usci autonomamente negli anni seguenti) e Larisa Sepit'ko (Rodina Elektricestva, La patria dell'elettricit`). Nel 1987 la "Commissione dei conflitti" ha liberato i mediometraggi della Sepit'ko (presentato in prima mondiale a Pesaro nel 1987) e di Smirnov.

La carriera di Andrej Smirnov è al tempo stesso esemplare e banale. In Francia avrebbe visto i suoi progetti bocciati dalla commissione di anticipo sugli incassi e i produttori gli avrebbero voltato le spalle. Avrebbe dovuto fare dell'altro, dei libri o dei film pubblicitari. A Mosca, Andrej Smirnov non gira più film da otto anni. Scrive sceneggiature e soggetti per il teatro. Dopo il cambiamento ai vertici dell'Unione dei Cineasti, i suoi compagni hanno fatto ricorso a lui per occuparsi della commissione incaricata di "risuscitare" i film messi sotto silenzio. Smirnov in effetti fa parte della generazione più brillante del cinema sovietico del dopoguerra, quella che apparve al momento della caduta di Chruscev, ma la cui formazione è avvenuta durante il "disgelo" dovuto al dirigente sovietico. I suoi compagni erano Andrej Tarkovskij, Gleb Panfilov, Otar Ioseliani, Andrej Koncalovskij, Elem Klimov e sua moglie Larisa Sepit'ko, oggi scomparsa.
Il Domkino ha presentato in un doppio programma due mediometraggi, una della Sepit'ko, La patria dell'elettricit`, e l'altro di Smirnov, Angelo: due belle opere in uno stupendo bianco e nero che rievocano il lirismo della natura dei ciassisi del muto e le ricerche formali degli anni '60. Non li si era mai visti dal momento della loro realizzazione, più di vent'anni fa. Alla mia domanda. "Perché Angelo non è mai uscito?", Smirnov mi confessa che fa fatica a rispondere: "All'epoca ero giovane e credevo che fosse per motivi ideologici e politici. Oggi credo che fosse soprattutto per motivi estetici. Mi sembra che nessuno avesse mai fatto film sulla Rivoluzione in quella maniera. Ero influenzato da Andrej Rublëv di Tarkovskij e da Storia di Asia di Koncalovskij. Era piuttosto esplosivo, e questo mi permette di comprendere il motivo di un rifiuto brutale. Il mio film seguente, nel 1970, Stazione Bielorussias, su quattro vecchi combattenti che si trovano dopo trent'anni, ha avuto successo e ha cambiato la mia situazione. Allora in due anni ho preparato la sceneggiatura di un altro film. Si chiamava Autunno, e l'ho realizzato nel 1973. "Ha avuto un destino difficile, e si è addirittura detto che era il primo film pornografico sovietico. In realt` era una delle poche opere della nostra produzione che trattasse i problemi intimi di un uomo e di una donna. Non è mai uscito a Mosca né in Ucraina, e non ha avuto pubblicit`. Quanto alle critiche, furono rare... Il film è ricomparso l'anno scorso a causa dei cambiamenti attuali. Ma la mia situazione professionale ha sofferto di queste reazioni ostili. "Il mio film successivo, Con fede e con giustizia, fu girato cinque anni dopo. Raccontava il destino di diversi personaggi durante trent'anni sotto Stalin, Chruscev, Breznev. Il personaggio principale era un architetto conformista che andava sempre al passo coi tempi. All'epoca di Stalin costruiva grattacieli a Mosca. Pensava che non avevamo niente da mangiare né case dove abitare, ma che bisognava erigere degli edifici imponenti in modo che il popolo provasse delle emozioni positive. Sotto Chruscev i grattacieli furono criticati, ed egli allora si mise a costruire degli HLM, con il loro appartamenti, troppo piccoli e difficili da abitare. Il film uscì nel 1979, in coincidenza con il culmine di quell'epoca che abbiamo vissuto e che per fortuna è finita. Non rimprovero niente a nessuno: sono io che ho fatto i tagli e ho cambiato alcuni dialoghi. In questo modo Con fede e con giustizia è stato visto, ma per me non esisteva più. Ne ho avuto abbastanza e ho smesso di fare il regista".
E il futuro?
"Non ci impediscano più di girare dei film e ci vengano dati dei fondi. Abbiamo tutto. I tecnici, i registi, gli attori. Ma ad esempio il VGIK, il nostro istituto del cinema, che è stato un posto importante anche in tempi meno liberali, è oggi una scuola molto male in arnese, Abbiamo bisogno di tempo, il ritardo è immenso. Cerchiamo di cambiare le cose, ma è molto difficile; non siamo che ai primi passi e non so se riusciremo.

Michel Ciment, Andrej Smirnov, un destin exemplaire, "Le monde", 16 agosto 1987

Biografia

regista

Andrej Smirnov

Andrej Smirnov è nato il 12 marzo 1941. Nel 1962 termina il VGIK (corsi di regia di Michail Romm) e entra alla Mosfil'm. Negli anni '80 si è ritirato dalla regia e si è dedicato alla sceneggiatura (Sentimental'noe putesestvie po kartoske, Viaggio sentimentale a raccogliere patate, ecc.).

FILMOGRAFIA

1963: Ej, kto-nibud'! (C'è qualcuno?!) co-regia Boris Jasin, mm; 1964: Pjad'zemli (Un palmo di terra), co-regia B. Jasin; 1966: Sutocka (Lo scherzetto), per la tv, co-regia B. Jasin; 1967: Angel (Angelo), episodio di Nacalo nevedomogo veka (L'inizio di un secolo sconosciuto), mm, distribuito nel 1987; 1971: Belorusskij vokzal (Stazione Bielorussia, in TV); 1975: Osen' (Autunno); 1980: Veroj i pravdoj (Con fede e con giustizia).

Cast

& Credits

Regia e sceneggiatura: Andrej Smirnov.
Fotografia: Pavel Lebesev.
Scenografia: V. Korovin.
Musica: A. Snitke.
Interpreti: L. Kulaghin, N. Gubenko, L. Poljakova, G. Burkov, S. Vol'f.
Produzione: Mosfil'm.
Prima proiezione pubblica mondiale
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