L'amore costituisce l'ideale dei personaggi in: Bianche, bianche cicogne (1966) di A. Chamraev da una sceneggiatura di O. Agisev. Il soggetto del film è drammatico. Malika, pur essendo sposata, ama un altro, Kajum. Nel villaggio, però, il loro amore non è capito né accettato.
La vicenda affettiva consente agli autori di caratterizzare i personaggi principali e di mettere in luce l'immobilismo che domina ancora la vita e la coscienza degli uomini. In questo senso risulta estremamente importante la figura del vecchio Sukur (Ch. Latypov), padre di Malika.
La bont` verso la figlia e, contemporaneamente, l'intolleranza per il suo sentimento, la saggezza e la fede religiosa, l'atto coraggioso commesso in gioventù (ha perduto le braccia per amore) e la sincera paura di violare le tradizioni nel villaggio sono le contraddizioni che agitano Sukur.
La costruzione del soggetto consente di descrivere accuratamente e dettagliatamente la vita dei personaggi, di mostrare come nei loro pensieri si intrecciano il passato e il presente loro.
In Bianche, bianche cicogne ci sono molte analogie con A esli eto ljubov (E se fosse amore?) di Ju. Rajzman. In questo film però il dramma di Ksenia e Boris si svolge in un ambiente con precise caratteristiche sociali. Nel film uzbeko, invece, l'ambiente è descritto analiticamente, ma, in un certo senso, da un unico punto di vista.
Il tema metaforico delle cicogne, simbolo dell'eterno rinnovamento della vita, introduce nel film una nota lirica ma, in una certa misura, indebolisce l'acutezza della narrazione.
Il regista fino a Bianche, bianche cicogne aveva girato film che non hanno lasciato traccia né nel cinema tadziko (Ljubit' ne ljubit, M'ama non m'ama) né nel cinema uzbeko (Gde ty moja Zul'fija? , Dove sei mia Zul'fija?).
da Il cinema delle Repubbliche Asiatiche Sovietiche, Marsilio, Venezia 1986
Ali Chamraev ha realizzato un brillante film, Bianche, bianche cicogne, con sceneggiatura di Agisev e fotografia di Fatchulin. La storia insolita anche oggi per l'Uzbekistan concerne una donna sposata che si innamora di un altro uomo e decide di sposarlo a dispetto dei rigidi e tradizionali tabù e pregiudizi. La fotografia di Fatchulin è superba il film sembra assorbire le steppe sconfinate, la freschezza di una natura vergine, boschi, immagini di cavalli o un sorriso confuso. Tutto si ambienta in un ampio villaggio situato in collina dove l'arrivo annuale delle cicogne è un evento per gli abitanti del luogo.
Jeanne Vronskaya, Young Soviet Film Makers, Allen & Unwin, Londra 1976
Biografia
regista
Ali Chamraev
Ali Chamraev è nato il 19 maggio 1937. Termina il VGIK nel 1961 (corsi di Grigorij Rosal'). Lavora negli studi di Taskent. Personalità emerita dell'arte della Repubblica Usbeca (1969). Membro del Partito Comunista dal 1970. Ha diretto molti documentari, sia all'inizio che in seguito, anche per la televisione.
FILMOGRAFIA
1962: Malen'kie istorii o detjach, kotorye…. (Piccole storie di bambini che...), co-regia M. Machmudov; 1963: Pervoe priznanie Ljubit - ne ljubit (La prima dichiarazione - Ama non ama); 1965: Gde ty, moja Zul'fija? (Dove sei; mia Zul'fija?); 1966: Belye, belye ajsty (Bianche, bianche cicogne); 1969: Krasnye peski (Sabbie rosse), co-regia A. Akbarchodzaev; Dilorom; 1970: Crezvycajnzyj kommissar (Il commissario straordinario); 1972: Bez stracha (Senza paura); 1973: Sed'maja pulja (La settima pallottola); 1975: Poklonnik (L'ammiratore) episodio nel film omonimo; 1976: Celovek uchodit za pticami (L'uomo se ne va dietro gli uccelli); 1980: Telochranitel (La guardia del corpo), Triptich (Trittico); 1983: Zarkoe leto v Kabule (Estate calda a Kabul); 1984: Nevesta iz Vuali (La fidanzata di Vuali); 1986: Ja tebja pomnju (Io ti ricordo).
Cast
& Credits
Sceneggiatura: Odelsa Agisev, Ali Chamraev.
Fotografia: D. Fatchulin.
Musica: R. Vil'danov.
Interpreti: B. Bijsenaliev, S. Isaeva, S. Rafikov.
Produzione: Uzbek Fil'm, (Taskent).