Nazione: Italia
Anno: 1987
Durata: 93'


Il film, segue fedelmente (salvo gli inevitabili tagli) il testo sofocleo che il regista ha fatto precedere da un "prologo" che introduce e ricorda gli eventi che sono all'origine della tragedia.
Il film è stato ambientato a Casalborgone, un piccolo centro in provincia di Torino, e calato quindi in un mondo contadino che attraverso i paesaggi, i volti, i gesti, il suono delle voci, le consuetudini antiche si ricollegasse idealmente ma senza forzature con il mito greco di Elettra, che è appunto di origine contadina.
Proprio in questo senso va anche la scelta degli Interpreti: si tratta di abitanti del luogo che non avevano avuto esperienze precedenti come attori. La scelta dei costumi ha voluto sottolineare la continuit` nel tempo della vicenda drammatica, e quindi ha mantenuto sostanzialmente i vestiti di oggi con qualche leggero tocco di datazione solo per le donne più anziane.
Il personaggio di Elettra è impersonato da tre diversi interpreti, a sottolineare l'evoluzione psicologica e drammatica della protagonista, mentre l'impiego della musica, mai in sottofondo ma sempre con gli esecutori in scena, ne ricorda il peso e l'uso specifico nel teatro tragico classico.
Le riprese sono state effettuate con troupe tecnica e collaboratori artistici (direttore della fotografia, costumista, scenografo) tutti della Sede Rai piemontese.

"Ogni film per me nasce da un atto di amore, o dall'incrociarsi di tanti amori, ed ognuno ha radici che si perdono lontano. Amo la Grecia (è il mio secondo paese, se mai posso dire di averne un primo) e mi piace cercare nella sua gente i segni di quello che è stato. Elettra per me è cominciata così, una certa estate (filmando con la mia Super8, ad Amarinthos...). Amo e studio i miti, ma mi piace collegarli a noi, sentirli vivi, pensare che la vita e tutti noi che ci affanniamo a vivere siamo antichi, ci ripetiamo, siamo gi` stati, i cicli si ripetono, si chiudono per poi riaprirsi ancora un'altra volta.
Amo la parola, ma solo quella di chi è narratore e racconta e l'altra altissima dei poeti e dei deliranti o visionari: mi piace ascoltare chi parla di sé, chi racconta quello che gli capita, da bambino ascoltavo a bocca aperta facendo finta di niente le amiche di mia madre che parlavano e parlavano (ho poi filmato per anni gente che parla e racconta di sé). Sofocle invece è la parola 'alta' e mi permette di fare un salto netto, di staccarmi di colpo dalle convenzioni del linguaggio parlato...
Amo l'immagine come visione, precisa, ricca, il mio far cinema nasce anche dal mio bisogno di immagini (sar` anche che non sogno ovvero non ricordo i sogni ed allora sar` che ho bisogno di sostituire tutto quel nero che mi viene dalla notte con le visioni che non ho, perciò me le creo con il cinema: Elettra non a caso comincia con il buio della notte e nel finale ritorna al buio). Perché il teatro greco? Un po' ho gi` detto. Sacralit` e rito. Rito e sacralit`. Per ritrovare sacro e ritualit`, dunque. Ed anche per fare il mio primo film "narrativo" secondo certe convenzioni, cioè con trama, personaggi, ecc. E per il gusto della contaminazione e della reinvenzione (non credo ai generi, non so che cosa è oggi il teatro, che cosa è oggi il cinema).
Perché Elettra? e perché Sofocle? perché appartiene alla storia di una famiglia, e per di più truce (stranamente, solo nel momento che giravamo le varie scene mi sono del tutto reso conto di quanto triste e terribile fosse la storia). In più, si tratta di una tragedia, secondo me, al femminile dove le donne però combattono con il maschile che sta in loro (e mi interessa esplorare il maschile e il femminile che sono in noi). Una storia di odio e vendette tra due cugini primi, Agamennone ed Egisto, che ha gi` avuto inizio con i loro padri, e la conseguente rovina di un génos. Ho amato subito Elettra per il suo voler tenere viva la memoria dei morti, poi a mano a mano ho imparato a conoscere le ragioni e l'umanit` di Clitennestra ed anche ad amarla. È diventata per me una tragedia di generazioni che si oppongono (e così riguardo a me ho pensato dapprima di essere rimasto solo figlio…).
Poi ci sono i rapporti tra le due sorelle e c'è il fratello e la sua iniziazione alla vita, per mano della sorella.
Ho preferito Sofocle, perché Eschilo ha sviluppato meno la figura di Elettra ed Euripide l'ha troppo imborghesita.
E perché Sofocle a Casalborgone? È il mio amore per la campagna (ci vivo, ho scelto di viverci), perché è antica, come antica è la tragedia. Ed anche per dare un addio alla campagna, a tutto un mondo che va scomparendo, che gi` non esiste più.
Ho pensato allora alla Elettra come ad un rito, una cerimonia, che le donne del paese celebrano in giro per le colline (le origini popolari del coro e delle sacre rappresentazioni). Le case degli Atridi sono diventate tre, come tre sono le fanciulle a cui tocca di volta in volta indossare la veste nera e diventare Elettra (la prima è l'Elettra del padre e del fratello, la seconda è della sorella, la terza è della madre).
La scelta di attori e attrici non professionisti si lega strettamente a quella di una certa geografia, seguendo anche in ciò un bisogno di antico, ritrovare cioè il gusto antichissimo di recitare una parte, diventare altro da sé. E certi influssi dialettali negli accenti del parlato non possono forse andare d'accordo con il gusto di sottolineare una certa etnìa che si va perdendo? (Ma si badi: vorrei fare un film in Africa e sottolineare anche l` certi accenti, una certa etnìa).
Mi preme dire che il film non si sarebbe fatto senza l'entusiasmo e l'abnegazione dei miei 'attori', la felicit` del rapporto con loro è stata totale, né avrei potuto senza l'interesse e la partecipazione anche intellettuale di Cesare Dapino di RAI 3 di Torino." (Tonino De Bernardi)

Biografia

regista

Tonino De Bernardi

(Chivasso, Torino, 1937), regista underground dal 1967 al 1983, nel 1987 gira il suo primo lungo «ufficiale», Elettra da Sofocle, prodotto da Rai3 e interpretato da attori non professionisti di Casalborgone, dove insegna alle scuole medie fino al 1992. Con Viaggio a Sodoma (1988) vince ex aequo con Godard il World Wide Video Festival di Den Hag, in Olanda. Partecipa in concorso alla Mostra di Venezia con Appassionate (1999) e a Orizzonti con Médée miracle (2007), interpretato da Isabelle Huppert. Filmmaker irrequieto e debordante, fa almeno un film all’anno. Nel 2018 è stato protagonista con la moglie Mariella del film di Teresa Villaverde O termómetro de Galileu, presentato al TFF in Onde, come del resto molti altri suoi lavori.

FILMOGRAFIA

Dei (1968-1969), Il quadrato (1971-1972), Il rapporto coniugal parentale (1973-1976), L’io e le aggregazioni (1977-1979), Donne (1980-1982), Viaggio a Sodoma (1988), Piccoli orrori (1994), Fiori del destino (1997), Appassionate (1999), Rosatigre (2000), La strada nel bosco (2001), Farelavita (2001), Lei (2002), Le cinéma dans tous ses états (ep. Terra, cm, 2002), Serva e padrona (2003), Latitudini (2003), Marlene de Sousa (2004), Passato presente (2005), Accoltellati (Accoltellatori) (2006), Médée miracle (2007), Pane/Piazza delle camelie (2008), Butterfly - L’attesa (2010), Ed è così. Circa. Più o meno (2011), Casa dolce casa (2012), Hotel de l’Univers (2013), Jour et nuit - Delle donne e degli uomini perduti (2014), Il sogno dell’India - Quarant’anni dopo (2015), Ifigenia in Aulide (2018), Resurrezione (2019), Ou n'etes vous? (mm, 2022), Universi circoscritti 2 (2022).

Cast

& Credits

Regia: Tonino De Bernardi.
Sceneggiatura: Tonino De Bernardi dall'"Elettra" di Sofocle.
Fotografia: Rodolfo Isoardi.
Scenografia: Angelo Cucchi.
Costumi: Loredana Zampacavallo.
Montaggio: Fernando Muraro.
Suono: Dario.
Musica: Bach, Mozart, Weber.
Interpreti e personaggi: Anna Coppo (Elettra 1), Cristina Crovella (Elettra 2), Luciana Pasin (Elettra 3), Rosetta Rej (Clitennestra), Stefania Terzuolo (Crisotemide), Stefano Bonfante (Oreste), Aldo Pasquero (Pilade), Carlo Quarello (il pedagogo), Franco Vaio (Egisto), Giuliano Belloni (Agamennone), Giulietta De Bernardi (Elettra adolescente), Veronica De Bernardi (Crisotemide adolescente).
Produzione: RAI, sede regionale per il Piemonte.
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