Nazione: URSS
Anno: 1967
Durata: 90'


La protagonista del film è un'aiutomassaggiatrice in un treno ospedale durante gli anni della guerra contro Denikin e Wrangel. Mentre intorno i feriti soffrono e muoiono, la donna inizia a dipingere, aiutata dal responsabile del "vagone propaganda" che, pittore lui stesso, dipinge mediocremente ma sa riconoscere il talento l` dove esso si manifesta, come nel caso della giovane artista. Il comportamento di Irina è fortemente criticato dal vicecommissario. Meno aperto di idee del suo superiore, che manifesta nei confronti dell'arte una prudenza tutta leninista, egli lascia trasparire un animo di futuro zdanoviano, con qualche anno d'anticipo sulla pubblicazione delle famose norme. Per lui l'espressione "popolare" deve rispondere ai criteri del formalismo accademico. La giovane donna, intanto, allaccia un idillio ironico e precario con un soldato della sua et`. E poi, nel corso di una missione, viene fatta prigioniera insieme al vicecommissario. Un ufficiale "bianco" le fa grazia e la libera, ma, vedendo i suoi nemici di classe uccidere gli stalinisti, la donna decide di morire gridando loro il suo odio.

Non c'è guado nel fuoco stabilisce dei punti di rottura e determina dei momenti d'incontro altrettanto necessari. Mentre Rublëv ha le difficolt` che sappiamo, non è inutile ripetere ancora, benché il rimando puzzi d'eretico, che nei due film, maoisti, l'opera d'arte, quando è popolare, si indirizza alle masse e non a un'élite di mandarini burocrati. Non è inutile sottolineare ancora una volta che la creazione è un atto individuale, di cui in seguito si deve rispondere. Infine e soprattutto, Panfilov indica i limiti pratici e gli aspetti più evidenti del conflitto, vale a dire che davanti al nemico comune il nemico di classe le divergenze estetiche vengono meno e l'artista può ritrovarsi a fianco del suo più accanito critico. La lezione è del resto condotta senza secchezze né didatticismo. La sceneggiatura moltiplica i personaggi secondari, varia il tono degli episodi, devia il cammino d'un proposito troppo rettilineo, riportandolo sempre, tuttavia, sulla giusta strada. Il modo, d'una maturit` banale nei paesi dell'Est, in cui, che lo vogliano o meno, i giovani cineasti imparano a padroneggiare il loro linguaggio, è nel contempo sontuoso e brillante, con forse un qualcosa di scolastico, ma che, a mio avviso, non fa che rafforzare una necessaria credibilit`. Non si può del resto tacere sul fatto che i piaceri generati dal film si mescolano anche a qualcosa d'altro. La sua ambientazione storica e, soprattutto, il ricorso a un periodo di eroismo rivoluzionario risolve molti problemi delicati. Nel 1969 [...] la lotta stessa ha lasciato il posto ai miraggi un po' annebbiati della coesistenza pacifica ed è adesso un problema che ormai concerne solo più, in Asia, in America del Sud e in Africa, la tradizione del popolo armato. Si può sottolineare anche che i quadri della giovane artista che, del resto abilmente, inframmezzano l'azione sono stati dipinti da un artista contemporaneo e, nel contempo, deplorare l'impossibilit` di fare un film sui problemi di quell'artista. Resta il fatto che, anche se per una via laterale e più percorribile, la questione merita di essere posta, mentre, d'altra parte, scene come il dialogo fra la donna e l'ufficiale "bianco" amatore d'icone, in cui malgrado l'identit` del loro gusto si misura tutto il divario che li separa, ricordano, quando si pone questa questione, delle verit` indispensabili sulla cultura di classe.

Louis Seguin, "Positif", n. 112, gennaio 1970

Biografia

regista

Gleb Panfilov

Gleb Panfilov è nato il 21 maggio 1934. Ingegnere chimico, frequenta i corsi per corrispondenza del VGIK (facoltà di fotografia), diplomandosi nel 1963. Lavora come regista televisivo nella città natale di Sverdlovsk. Termina in corsi superiori di regia nel 1966. Lavora alla Lenfil'm e, dal 1976, alla Mosfil'm. Artista del Popolo della Repubblica Russa (1984).

FILMOGRAFIA

1968: Vogne broda net (Non c'è guado nel fuoco); 1970: Nacalo (Debutto); 1976: Prosu slova (Chiedo la parola); 1979: Tema, distribuito nel 1986; 1981: Valentina; 1983: Vassa.

Cast

& Credits

Regia: Gleb Panfilov.
Soggetto e sceneggiatura: Evgenij Gabrilovic, Gleb Panfilov.
Fotografia: Dmitrij Dolinin.
Musica: Vadim Bibergan.
Suono: Georgij Sal'e.
Scenografia: Marksen GauchmanSverdlov.
Interpreti e personaggi: Inna Curikova (Tanja Tëtkina), Anatolij Solonicyn (commissario Evstrjukov), Michail Gluzskij (comandante Fokie), Michail Kononov (Alësa Semënov), Majja Bulgakova (infermiera Marija), Vladimir Kaspur (Nikolaj), Evgenij Lebedev (colonnello), Anatolij Marenic, Michail Koksenov.
Produzione: Lenfil'm.
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