Nazione: URSS
Anno: 1965
Durata: 170'


Il paese del Soviet lavora a ritmi sostenuti per realizzare gli obiettivi del primo piano quinquennale, sotto la parola d'ordine di Majakovskij: "Avanti, tempo! Tempo! Avanti!". 15 maggio 1931. La stazione telefonica di Magnitka, centro di ogni informazione. Qui sanno che la moglie del capomastro Korneev se ne va a Mosca da un altro; che il capo del distretto Margulies da due giorni non mangia e non beve, che a Charkov i cementisti hanno stabilito un nuovo record mondiale. La notizia si sparge. Il corrispondente operaio Sura Soldatova attacca il giornale murale con l'annuncio del record. Tutti vogliono battere il record, chiedono il permesso di mettersi subito al lavoro straordinario. Intanto Smetana e Olja Tregubova della brigata di Kostja Iscenko raccolgono i loro ragazzi. La moglie di Iscenko deve partorire e Iscenko si divide fra le preoccupazioni per il record e quelle per la moglie. Margulies, stanco e affamato, telefona alla sorella a Mosca per sapere i dati del calcolo del cemento dai compendi. Intanto al cantiere il giornalista demagogo Semeckin e l'ingegnere di turno Nalbandov mettono in guardia Margulies dai pericoli della mentalit` del "record".

Seconda parte
La brigata di Iscenko si prepara per battere il record e intanto Iscenko porta la moglie in clinica a partorire. Le preoccupazioni dei ragazzi circa gli ostacoli che possono sorgere per via dell'ubriacone e scansafatiche Saenko e del suo amico Zagirov si dimostrano fondate; Olja Tregubova li porta sul posto di lavoro, ma loro si rifiutano lo stesso di lavorare senza le scarpe speciali. Inizia il turno. Al posto di Saenko e Zagirov si mettono due membri della squadra speciale creata appositamente per salvaguardare il record... Korneev si accomiata dalla moglie alla stazione, senza avere il tempo neppure di una spiegazione. Margulies ha sempre intenzione di mangiare, ma non ci riesce. Il lavoro va avanti a tempi serrati, ma a un certo punto manca il cemento. Korneev riesce a procurarselo. Gi` per quantit` di impasto all'ora il record di quelli Charkov è battuto. I ragazzi esultano, ma Sura attacca un altro giornale murale con l'annuncio di un nuovo record, a Kuzneck. Zagirov litiga con Saenko che ha offeso la sua dignit` nazionale, torna alla brigata e si mette al lavoro anche lui. A un certo punto manca l'acqua, Semeckin, il responsabile ha deciso che proprio in quel momento deve fare una verifica. Margulies, imbestialito, lo chiude a chiave fino alla fine del turno. Chanumov capo di un'altra brigata "vende" a Iscenko il segreto per economizzare qualche secondo per ogni impasto. La commissione fatta venire da Nalbandov riconosce il cemento di prima qualit`... Ultimi minuti di turno. La brigata di Chanumov si avvia al lavoro dietro la bandiera. La notizia comunicata dalla cronometrista del record stabilito non suscita nessun entusiasmo nei ragazzi ormai sfiniti. Chanumov prende in giro Iscenko, dicendogli che non pensi di rimanere un eroe per tanto tempo... Al cantiere, in attesa che apra la mensa, passeggiano Sura, Margulies e Korneev. Parlano d'amore.

Anno 1930 (Non '34, non '37, non '41: '30). Svejcer è fedele alla cronologia del romanzo di Kataev. Non corre avanti. I suoi eroi sanno con precisione che l'avvenire riserva loro una grande vittoria! Lo sanno "con precisione"! Una grande vittoria! Quello che non sanno, neanche approssimativamente, è quello che li aspetta fra quattro anni. I registi del 1965 lo sanno? Ma questo è un discorso a parte.
Non è un film a senso unico. Sono convinto che negli spettatori della generazione di cui parla il film sorgeranno inevitabili associazioni. Ma gli autori del film si rivolgono alla gente del 1966. Certo, il film non promette vita facile nel corso delle sue due ore e rotti. Si parla di lavoro, e pretende un lavoro da parte dello spettatore. Ma deve essere capito e accettato.
È un film storico. Le inquadrature iniziali, con immagini documentarie, sono come fogli ingialliti di giornali, pronti per essere incollati su un vecchio telo. "Cinque anni in quattro". Sul canovaccio non hanno ancora finito di seccare le tracce di colla del collage precedente: "A casa nostra e a casa loro". Ma bisogna economizzare la tela. E per lavarlo è ancora presto: bisogna economizzare anche il sapone.
Anno 1930.
È necessario uno sguardo d'oggi. Come attraverso il binocolo rovesciato, nel quale guarda lo scrittore dal suo hotel. Uno strano silenzio, dei suoni elogiaci (stranissimi). Crepuscolo. Guarda a destra: vanno a seppellire un uomo. Volta a sinistra: portano una donna a partorire. Guarda dritto davanti a te: c'è uno strano uomo, un sonnambulo con la barba non fatta, è Margulies che va a mangiare. Guarda più avanti, portano un elefante. Perché un elefante? Guarda indietro, ecco delle gambe che si agitano in aria, sono dei ginnasti che si allenano. Perché dei ginnasti? Strano mondo (le gambe e l'elefante vengono recepiti come influenze cinematografiche, di buoni modelli, del resto. Strano mondo. E in giro soltanto polvere, polvere, polvere: dal cemento, dal calcestruzzo, dall'impasto.
L'impasto, il nostro dio è l'impasto. E si comincia…
Lo schermo passa al formato grande, siamo entrati dentro la cronaca. Alcuni lo notano, altri no. Ma l'importante non è l'artificio; il ritmo del cinegiornale d'attualit` continua, è questo che conta. Anche adesso la velocit` della pellicola è di sedici inquadrature al secondo.
Enorme è la massa di gente sullo schermo. Dieci, venti, chiss`, cento persone sono sempre davanti ai nostri occhi. Vanno, vengono, corrono, ridono, lavorano, gridano, cantano, litigano, chiedono, rifiutano, dimenticano se stessi, si preoccupano, muoiono, si,mettono in posa per una fotografia, provano, suonano… È un film di verbi. Uno è usato più spesso degli altri nel sistema stilistico del film: cercare. E un secondo si usa meno di tutti gli altri: mangiare. Si deve sempre cercare qualcosa, non c'è mai tempo per mangiare.
Cercano Margulies, cercano il capomastro, cercano i materiali, cercano le cause, cercano gli impiegati, cercano gli artisti. Una cosa sola non cercano. Uno scopo. Ce l'hanno chiaro, quello. Va da sé. Come due più due fa quattro. Il nostro dio è la corsa. Davanti c'è la bandiera della brigata. Lo scopo è evidente. Di mangiare non c'è proprio tempo. Il soggetto è essenzialmente Margulies che va a pranzare, e non riesce mai ad arrivare alla mensa. Ecco, è quasi arrivato, gi` le polpette fumanti sono in sua mano, no! Deve scappar via. È il tono comico di Kataev. La felicit` del principio. La felicit` della conquista: ecco cosa muove i personaggi. Niente può confrontarsi con questa gioia. La gioia del lavoro collettivo, del ritmo frenetico, di uno scopo chiaro. Ma in Kataev il romanzo è commedia, il film è soprattutto storico. Un film storico sull'entusiasmo dell'anno 1930. Sugli entusiasti del primo piano quinquennale.

Svobodin, Il nostro dio è la corsa, "Iskusstvo Kino", n. 3, 1966

Biografia

regista

Michail Svejcer

Michail Svejcer è nato il 16 marzo 1920. Termina il VGIK nel 1944 (corsi di regia di Sergej Ejzenstejn. Artista del Popolo della Repubblica Russa (1977).

FILMOGRAFIA

1949: Put'slavy (Il cammino della gloria), co-regia B, Buneev, A. Rybakov; 1954: Kortik (La daga), co-regia Vladimir Vengerov; 1956: Cuzaja rodnja (Sangue altrui); 1957: Sasa vstupaet v zizn' (Sasa entra nella vita); 1960: Micman Panin; 1962: Voskresenie (Resurrezione); 1966: Vremja, vperëd! (Avanti, tempo!); 1968: Zolotoj telënok (Il vitello d'oro); 1970: Karusel' (Carosello), per la tv, distribuito nelle sale nel 1977; 1975: Begstvo Mistera Mak-Kinfi (La fuga di Mister Mac Kinley); 1978: Smegnye ljudi (Gente ridicola), per la tv; 1980: Malenkie tragedij (Le piccole tragedie), per la tv; 1984: Mërtvye dusi (Le anime morte), per la tv; 1987: Krejcerova sonata (La sonata a Kreuzer).

Cast

& Credits

Regia: Michail Svejcer.
Soggetto: dal "romanzocronaca" di Valentin Kataev.
Sceneggiatura: Valentin Kataev, Michail Svejcer.
Fotografia: Naum Ardasnikov, Jurij Gantman.
Musica: Georgij Sviridov.
Suono: L. Trachtenberg.
Scenografia: Abram Frejdin.
Montaggio: Z. Verëvkina
Collaboratore alla regia: Sof'ja Mil'kina.
Interpreti e personaggi: Inna Gulaja (Sura Soldatova), Tamara Sëmina (Olja Tregubova), Sergej Jurskij (Margulies), Leonid Kuravlëv (Korneev), A. Janvarev (Iscenko), N. Federcov (Smetana), V. Kaspur (Chanumav), S. Chitrov (Saenko), R. Muratov (Zegirov), V. Zobin (Mosia), E. Koroleva (Fenja), L. Kadodnikova (Katja), Tat'jana Lavrova (Klava), E. Kopeljan (Nalbandov), Ju. Volyncev (lo scrittore), I. Jasulovic (Vindid), V. Sergacëv (Semeckin), B. Oja (Thomas Bicksbee), V . Semënov (Sigov), B. Jurcenko (Filonov), E. Charitonov (Slobodkin), L. Durov (Kutajsov), N. Sergeev (cassiere), S. Starikova (Nastja, la cronometrista), M. Koksenov (Kanunnikov), N. Snegina (la magazziniera), N. Samsonova (telefonista), A. Surin (fisarmonicista), V. Pavlov (direttore dello spettacolo di dilettanti).
Produzione: Mosfil'm.
Prima proiezione pubblica: 25-4-1966.
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