Nazione: Kazakhistan
Anno: 1960
Durata: 86'


Andrzej, giovane medico di Varsavia, al mattino nella sua stanza disordinata. Lo vediamo lavarsi, bere il caffè, leggere il giornale, ascoltare una registrazione della voce di Mirka (la sua ragazza?); poi uscire per andare a un incontro di boxe, a fare musica (è batterista jazz). La sera Andrzej incontra Magda, ragazza spregiudicata che ha perso l'ultimo treno. La porta a casa sua; passano la notte insieme. Ma il gioco che fin dall'inizio hanno deciso di fare (hanno cambiato i propri nomi in Bazyli e Pelagia, si sono poi lanciati in uno strippoker) ha innalzato una barriera fra di loro: hanno paura di confessare i loro veri sentimenti. All'alba, mentre la ragazza dorme, Andrzej è chiamato in strada da amici. Quando torna, deciso a rinunciare alla sua maschera di cinismo, non trova più la ragazza. Va alla stazione, non la trova. Torna a casa. Lei è li, ma il muro che è tra loro impedisce ormai un comportamento naturale. Si lasciano come se nulla fosse accaduto.

Paolo D'Agostini, in Fernaldo Di Giammatteo, Dizionario universale del cinema, Ed. Riuniti, Roma, 1984


[...] Era il 1959. All'epoca ero un poeta di vent'anni che non sapeva nulla di cinema. Wajda e Adrzejewski erano alla ricerca di un soggetto per un film ambientato ai giorni nostri e centrato su due personaggi. Quale poteva essere una situazione "nuova" per una storia a due? A un tratto ebbi una folgorazione: dovevano affrontarsi in un match, sì, in una partita, uno scontro, un gioco, un duello... al termine del quale uno dei due avrebbe avuto il sopravvento, avrebbe ridicolizzato l'altro, l'avrebbe umiliato o fatto innamorare senza tuttavia mettersi in gioco...
Devo confessare che ci divertivamo molto. Potevo inventarmi qualunque cosa e loro ogni volta commentavano: bello, brutto oppure brutto, bello...
Era un po' come risolvere un indovinello: per esempio, qual è il suo hobby? E io, senza esitazioni: suona la batteria, perché io stesso suonavo uno strumento a percussione. Nel giro di una settimana avevamo la sceneggiatura gi` pronta. A me continuava a sembrare un gioco e sempre per divertirmi accettai di interpretare nel film il ruolo del boxeur.
In seguito lessi nelle critiche che Ingenui perversi era il dramma delle maschere, dell'isolamento, delle pose, che in questa messinscena i personaggi non riuscivano più a ritrovarsi, non sapevano più parlarsi senza mentire, non erano più capaci di confessarsi che si piacevano, si desideravano, cominciavano ad amarsi. Il gioco iniziava a divenire insopportabile, perché dietro le maschere e le declamazioni si nascondevano degli esseri umani. La verit` dei sentimenti si confondeva inestricabilmente con il gioco. La situazione si faceva via via più complessa; la distanza aumentava e più la farsa andava avanti, più si trasformava in realt`.
Quando quei "maghi innocenti" si sfidavano al gioco dei fiammiferi, era la loro dignit` o la loro umiliazione che mettevano in gioco. Tra quell'uomo e quella donna curvi su un tavolo, tra quei due esseri mezzo svestiti che lanciavano una scatola di fiammiferi, si svolgeva una vera e propria lotta psicologica. […] Arrivati a questo punto della costruzione drammatica, ci rendemmo conto che i nostri eroi ci sfuggivano di mano, come del resto ci era accaduto con i loro nomi. Quando avevamo iniziato a scrivere la sceneggiatura si chiamavano infatti Andrzej e Magda, in seguito, durante questa parte, quando si erano inventati da soli i nomi di Bazyli e Pelagia, anche per noi, artefici di quel gioco, erano diventati Bazyli e Pelagia. Il che significa molto semplicemente che avevano iniziato a vivere di vita propria, che ci erano sfuggiti di mano...
A quel punto capimmo che non aveva alcuna importanza come sarebbe finito il film: avevamo previsto più varianti, fatto diverse ipotesi. Un film si completa sempre da solo e, a volte, molto prima che sulla pellicola...
Da allora sono trascorsi cinque anni: Bazyli e Pelagia hanno viaggiato in terre lontane e sono un po' invecchiati. Ovunque approdino, ho la sensazione che portino con sé anche un pezzetto di me, con tutti i miei ricordi. [...]

Jerzy Skolimowski, Les charmeurs innocents, mes copains et les autres, "Jeune Cinéma", n. 1, settembreottobre 1964.

Biografia

regista

Andrzej Wajda

Regista e sceneggiatore. Nato il 6 marzo 1926 a Suwalki. Studente dell'Accademia di Belle Arti a Cracovia. Nel 1953 si laurea alla Scuola Superiore di Cinema di Lódz. Negli anni 1972-83 direttore artistico del gruppo "X". Negli anni 1978-82 presidente dell'Associazione dei Cineasti Polacchi. Nel 1981 ottiene la laurea Honoris Causa dall'Università di Washington. È anche regista di teatro.

FILMOGRAFIA

Film: 1951: Ceramika ilzecka (La ceramika di Ilz), cm. doc.; 1954: Pokolenie (Generazione); 1956: Kanal (I dannati di Varsavia); Ide do slonca (Vado verso il sole), cm. doc.; 1958: Popiól i diament (Cenere e diamanti); 1959: Lotna; 1960: Niewinni czarodzieje (Ingenui perversi); 1961: Samson (Sansone); Sibirska ledi Magbet (Lady Macbeth Sibiriana), Jugoslavia; 1962: Warszawa (Varsavia), ep. di L'amour à vingt ans (L'amore a vent'anni); 1965: Popioly (Ceneri); 1967: Vrata raja - The Gates to Paradise, Jugoslavia - GB; 1968: Przekladaniec (Garbuglio), mm. tv; Wszystko na sprzedaz (Tutto in vendita), 1969: Polowanie na muchy (Caccia alle mosche); 1970: Brzezina (Il bosco di betulle), tv; Krajobraz po bitwie (Paesaggio dopo la battaglia); 1971: Pilatus und andere (Pilato e gli altri), tv, RFT; 1972: Wesele (Le nozze); 1974: Ziemia obiecana (La terra promessa); 1976: The Shadow Line / Smuga cienia (La linea d'ombra), Polonia-GB; Czlowiek z marmuru (L'uomo di marmo); 1977: Umarla klasa (La classe morta), mm. doc. tv; 1978: Bez znieczulenia (Senza anestesia); Zaproszenie do wnetrza (Invito a entrare) mm. doc.; 1979: Panny z Wilka (Le signorine di Wilko); Dyrygent (Il direttore d'orchestra); Pogoda domu niechaj bedzie z Toba.. . (Che la pace della casa sia con voi...), mm. doc. tv; 1980: Z biegiem lat, z biegiem dni (Nel corso degli anni, nel corso dei giorni), serie tv, co-regia Edward Klosinski; 1981: Czlowiek z zelaza (L'uomo di ferro); 1982: Danton (id.), Francia-Polonia; 1983: Eine Liebe in Deutschland / Un amour en Allemagne (Un amore in Germania), RFT-Francia; 1986: Kronica wypadków milosnych (Cronaca di avvenimenti amorosi); 1988: Les possédés (I demoni), Francia.

Cast

& Credits

Regia: Andrzej Wajda.
Sceneggiatura: Jerzy Andrzejewski, Jerzy Skolimowski.
Fotografia: Krzysztof Winiewicz.
Scenografia: Leszek Wajda.
Musica: Krzysztof KomedaTrzcinski.
Montaggio: W. Otocka, A. Rut.
Suono: Leszek Wronko, L. Ksiezak.
Interpreti e personaggi: Krystyna Stypulkowska (Pelagia/Magda), Tadeusz Lomnicki (Bazyli/Andrzej), Wanda Koczeska, Kalina Jorusik, Teresa Szmigielówna, Zbigniew Cybulski, Roman Polanski, Andrzej Nowakowski, Krzysztof T. Komeda, Jerzy Skolimowski.
Produzione: "Kadr".
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