Nazione: Kazakhistan
Anno: 1958
Durata: 66'


Oggi capisco che si trattava del tipico film "senza marchio ufficiale". Gli ambienti cinematografici e perfino i critici si sono sentiti offesi dalla sua intrusione. Ma via, uno scrittore si mette insieme ad un operatore e senza nessuna esperienza professionale fa un film con una somma irrisoria! Naturalmente ero completamente alle prime armi, non sapevo usare la tecnica. La critica, quasi all'unanimit`, mi dimostrò sdegno e ostilit`. Poco tempo dopo il film vinse il Gran Premio a Venezia nella categoria documentari e cortometraggi. Ne fui davvero sorpreso. Credo che la riuscita del film fosse dovuta al fatto che ero un uomo nuovo, quindi sincero, non convenzionale, estraneo alle abitudini del Cinema.

Entretien avec Tadeusz Konwicki, a cura di Konirad Eberhardt "Image et Son", n. 170171, febbraiomarzo 1964

[...] L'originalit` di Konwicki come artista deriva anche dal fatto che per un lungo periodo si è espresso attraverso due arti: la letteratura e il cinema. Esistono pochi autori come lui: Cocteau, RobbeGrillet, SukSin, Arrabal, in un certo senso anche Malraux, Pasolini, Kazan e recentemente Handke. Notevole è la coesistenza continua di romanzi e di film, il fatto che si completino reciprocamente, che nessun film sia l'adattamento di un'opera letteraria ma un anello a sé stante nell'ambito della sua opera. L'eroe di Ostatni dzien lata è un vagabondo solitario che cammina su una spiaggia deserta alla fine della stagione balneare alla ricerca di qualcosa che gli ridia speranza e lo strappi all'amarezza. [...] Per un attimo gli sembra di vedere questa possibilit` nell'incontro con una donna, un po' più vecchia di lui, più abituata alla solitudine, prigioniera dei ricordi del suo unico amore, tragicamente troncato dalla guerra. Il film è come una relazione scarna e asettica del loro unico, lungo incontro: lui tenta di prospettarle la possibilit` di una vita in comune; lei, pur dimostrando un enorme, insoddisfatto bisogno di tenerezza, rimane fedele al proposito iniziale di tornare a casa da sola. Le prove di seduzione dell'uomo, apparentemente innocenti, sono in realt` una lotta per la vita. [...] Dalla sua sconfitta l'eroe trae le conseguenze estreme. Nell'ultima scena la donna entra nell'acqua seguendo l'uomo perduto.
Anche lo spettatore che conosceva bene Konwicki aveva diritto di essere sorpreso. Invece di un romanzo un film, invece di un'azione classica, ricca di particolari, poche scene abbozzate, al posto della biografia definita dei personaggi, figure senza nome, che alludono appena al loro passato, in luogo di una precisa topografia delle scene un patetico sfondo universale. [...] Il vagabondaggio del personaggio lungo il mare e la sua lotta per salvarsi rappresentano la disperazione dell'autore e il suo tentativo di uscirne, ricominciando tutto da capo, utilizzando le proprie possibilit` ancora non sfruttate. [...] Persino la scelta finale dei due personaggi può essere letta non solo in chiave tragica, come gesto della morte e della disperazione. Nel simbolismo religioso tradizionale l'immersione nell'acqua significa la rigenerazione, la rinascita, il rafforzamento della creativit`.

Tadeusz Lubelski, Wedrówki realne i wyobrazeniowe, "Kino", n. 1, gennaio 1981

Biografia

regista

Tadeusz Konwicki

Scrittore, sceneggiatore, regista. Nato il 22 giugno 1926 a Nowa Wilejka. Studia filologia polacca all'Università Jagellonica e all'Università di Varsavia. È redattore delle riviste "Odrodzenie" (Rinascita) (1946-1950) e "Nowa Kultura" (Nuova cultura, 1950-1958). Autore di romanzi, tra cui Rojsty (Acquitrini, 1948 - pubblicato solo nel 1956), Wladza (Il potere, 1954), Z oblezonego miasta (Dalla città assediata), Dziura w nilbie (Il buco nel cielo, 1959), Sennik wspólczesny (Il libro del sogno moderno, 1963), Wniebowstapienie (L'ascensione, 1967), Nic albo nic (Nulla oppure nulla, 1971), Kompleks polski (Complesso polacco, 1977), Mala apokalipsa (La piccola apocalisse, 1979), Rzeki podziemne, podziemne ptaki (Fiumi sotterranei, uccelli sotterranei, 1984), Bohinia (Bohinia), quasi tutti apparsi nel "circuito editoriale fuori censura" sviluppatosi in Polonia dopo il 1976. Direttore artistico dei gruppi di produzione "Kadr" (1955-68), "Kraj" (1970-72), "Pryzimat" (1972- 77).
Film (regista e sceneggiatore): 1958: Ostatni dzien lata (L'ultimo gorno d'estate), co-regia Jan Laskowski; 1961: Zaduszki (Il giorno dei morti); 1965: Salto; Abitur ep. di Augenblick des Friedens (Maturità, ep. di Tempo della libertà), TV, RFT; 1971: Jak daleko stad, jak blisko (Come lontano da qui, come vicino); 1982: Dolina Issy (La valle di Issa).
Film (sceneggiatore): 1954: Kariera (La carriera) di J. Koecher, co-scen. Kazimierz Sumerski; 1956: Zymowy zmierzch (Crepuscolo d'inverno) di S. Lenartowicz; 1960: Matka Joanna od AnioLow (Madre Giovanna degli Angeli) di J. Kawalerowicz; 1965: Faraon (Il faraone) di J. Kawalerowicz; 1967: Jowita di J. Morgenstern; 1982: Austeria di J. Kawalerowicz.

Cast

& Credits

Regia: Tadeusz Konwicki, Jan Laskowski.
Sceneggiatura: Tadeusz Konwicki.
Fotografia: Jan Laskowski.
Musica: Adam Pawlikowski.
Interpreti e personaggi: Jrena Laskowska (lei), Jan Machulski (lui).
Produzione: "Kadr".
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