Nazione: Kazakhistan
Anno: 1958
Durata: 106'


Cenere e diamanti appartiene a quel ristrettissimo novero di film in cui si riflettono il clima e lo spirito di un'epoca: opere come Ossessione o Roma citt` aperta, Il gabinetto del dottor Caligari o Nosferatu, Terra in trance o I sovversivi, le quali, prima ancora delle qualit` estetiche, hanno qualit` sociologiche rilevantissime ed enunciano, e denunciano, tensioni implose e dinamiche esplosive, vere e proprie "cartine al tornasole" immerse nella linfa della Storia.
Il caso di Cenere e diamantiè poi anche quello di un film egregio, probabilmente il migliore della cinematografia postbellica polacca fino a tutti gli anni '60, certamente il capolavoro di quelli che gli storiografi cinematografici polacchi chiamano il "primo" e il "secondo" cinema di Varsavia. Gi` la collocazione cronologica del film, il 1958, è significativa: esso si situa, cioè, a mezza strada fra le giornate dell'ottobre polacco (1956) e il rafforzarsi (che è, appunto, attorno al '60) del potere di Wieslaw Gomulka che, portato alla leadership del paese dal movimento dell'ottobre di quattro anni prima, giunge in un quadriennio a trasformare in restaurazione repressiva quella dinamica del mutamento i cui limiti oggettivi erano stati per altro gi` definiti dalle tragiche giornate di Budapest, sorta di conclusione, altrove, dell'ottobre polacco. E infatti Cenere e diamanti è il film della delusione e dell'amarezza, della sconfitta generazionale e della scelta autoclastica, della disperazione impotente e del destino inesorabile. Significativamente, nel finale del film, la morte quasi contemporanea del comunista Szczuka e dell'anticomunista Maciek (suo assassino) è preceduta da una sorta di amplesso fra i due che, al momento dell'assassinio, finiscono l'uno nelle braccia dell'altro. Quasi a significare, al di l` degli eventi della cronaca e delle collocazioni dai due lati opposti della barricata, come un identico, inutile, crudele destino di morte accomuni i pur opposti rappresentanti di una generazione polacca: quella che, unita da uno stesso tragico fato nei giorni dell'insurrezione antinazista (la rivolta e la guerra antifasciste hanno visto sia Maciek che Szczuka dalla stessa parte e contro la stessa parte), si trova poi accomunata da una identica sorte ferale nella stagione di una Liberazione (il film si svolge nella primavera del '45) che non porter` ancora né la Libert`, né l'indipendenza reali.
Ciò che caratterizza la figura di Maciek l'antieroico "eroe negativo" di Cenere e diamanti (e nel '58 ci voleva un bel coraggio per fare di un "reazionario" il protagonista di un film esteuropeo: basterebbe questo a rendere il film una "rara avis") è la crisi della coscienza storica di cui egli, nel film, porta nel modo più errato, e drammatico, e reazionario, il fardello, ma che, nella societ` polacca, è la generale crisi di identit` di un popolo, di una nazione e di una cultura, eternamente sradicati dal proprio fisiologico progetto di crescita, ora dai carri armati hitleriani, ora dalla notte staliniana. Nell'inquietudine agitata di Maciek, nel suo fisico ondeggiare, nell'ebbrezza della vodka in cui affoga il proprio malessere esistenziale, non stanno tanto le connotazioni di un personaggio "déraciné" (e quindi disponibile a trasformarsi in un killer di destra, in un guerrigliero anticomunista) quanto le denotazioni di un clima storico che non offre più ideali, né obiettivi, né prospettive (e che può produrre, dunque, un terrorista fascista come un burocrate del terrore staliniano). Maciek trama, congiura e uccide, ma non per una convinta vocazione anticomunista da "militante" bensì per una sorta di spinta coattiva, di predestinazione distruttiva, di anarchico impulso pantoclastico, di consapevolezza, sommaria, ma tormentosa, di un futuro comunque tragico. [...].
Generazione, I dannati di Varsavia e Cenere e diamanti delineano gi` molto della personalit` di Wajda. Sembrano anzi definirla pienamente in ogni suo aspetto. Ne emerge infatti un temperamento che, ponendo al centro dei propri interessi il rapporto fra individuo e storia, lo inserisce in un contesto formalmente barocco e sentimentalmente turgido con un'attenzione certamente diversa rispetto al precedente cinema polacco. [ ... ].

Lino Miccichè, Il passato, il presente e la memoria in La ragione e lo sguardo, Lerici, Cosenza, 1979.

Biografia

regista

Andrzej Wajda

Regista e sceneggiatore. Nato il 6 marzo 1926 a Suwalki. Studente dell'Accademia di Belle Arti a Cracovia. Nel 1953 si laurea alla Scuola Superiore di Cinema di Lódz. Negli anni 1972-83 direttore artistico del gruppo "X". Negli anni 1978-82 presidente dell'Associazione dei Cineasti Polacchi. Nel 1981 ottiene la laurea Honoris Causa dall'Università di Washington. È anche regista di teatro.

FILMOGRAFIA

Film: 1951: Ceramika ilzecka (La ceramika di Ilz), cm. doc.; 1954: Pokolenie (Generazione); 1956: Kanal (I dannati di Varsavia); Ide do slonca (Vado verso il sole), cm. doc.; 1958: Popiól i diament (Cenere e diamanti); 1959: Lotna; 1960: Niewinni czarodzieje (Ingenui perversi); 1961: Samson (Sansone); Sibirska ledi Magbet (Lady Macbeth Sibiriana), Jugoslavia; 1962: Warszawa (Varsavia), ep. di L'amour à vingt ans (L'amore a vent'anni); 1965: Popioly (Ceneri); 1967: Vrata raja - The Gates to Paradise, Jugoslavia - GB; 1968: Przekladaniec (Garbuglio), mm. tv; Wszystko na sprzedaz (Tutto in vendita), 1969: Polowanie na muchy (Caccia alle mosche); 1970: Brzezina (Il bosco di betulle), tv; Krajobraz po bitwie (Paesaggio dopo la battaglia); 1971: Pilatus und andere (Pilato e gli altri), tv, RFT; 1972: Wesele (Le nozze); 1974: Ziemia obiecana (La terra promessa); 1976: The Shadow Line / Smuga cienia (La linea d'ombra), Polonia-GB; Czlowiek z marmuru (L'uomo di marmo); 1977: Umarla klasa (La classe morta), mm. doc. tv; 1978: Bez znieczulenia (Senza anestesia); Zaproszenie do wnetrza (Invito a entrare) mm. doc.; 1979: Panny z Wilka (Le signorine di Wilko); Dyrygent (Il direttore d'orchestra); Pogoda domu niechaj bedzie z Toba.. . (Che la pace della casa sia con voi...), mm. doc. tv; 1980: Z biegiem lat, z biegiem dni (Nel corso degli anni, nel corso dei giorni), serie tv, co-regia Edward Klosinski; 1981: Czlowiek z zelaza (L'uomo di ferro); 1982: Danton (id.), Francia-Polonia; 1983: Eine Liebe in Deutschland / Un amour en Allemagne (Un amore in Germania), RFT-Francia; 1986: Kronica wypadków milosnych (Cronaca di avvenimenti amorosi); 1988: Les possédés (I demoni), Francia.

Cast

& Credits

Regia: Andrzej Wajda.
Soggetto: dal romanzo omonimo di Jerzy Andrzejewski.
Sceneggiatura: Jerzy Andrzejewski, Andrzej Wajda.
Fotografia: Jerzy Wójcik.
Scenografia: Roman Mann, Jaroslaw Switoniak, Leszek Wajda.
Musica: Jan Krenz.
Montaggio: Halina Nawrocka.
Suono: Bogdan Bienkowski.
Interpreti e personaggi: Zbigniew Cybulski (Maciek Chelmicki) Ewa Krzyzewska (Krystyna), Waclaw Zastrzezynski (Szczuka), Adam Pawlikowski (Andrzej), Bogumil Kobiela (Drewnowski), Jan Ciecierski (portiere), Stanslaw Milski (Pieniazek), Zbigniew Skowronski (Stomka), Barbara Krafftówna (Stefka), Irena Orzecka, Artur Mlodnicki, Ignacy Machowski, Aleksander Sewruk, Grazyna Staniszewska, Józef Pieracki.
Produzione: "Kadr".
Menu