6° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI
Retrospettiva - Cinema polacco 1956-1970
STRUKTURA KRYSZTALU
I due vecchi compagni di scuola ora sono a mezza strada fra i trenta e i quarant'anni si ritrovano dopo molto tempo. Marek ha conquistato il suo "posto al sole" come ricercatore scientifico e, di ritorno da una lunga permanenza negli Stati Uniti e in Unione Sovietica (luoghi canonici del perfezionamento e del successo), va a trascorrere un periodo di vacanza presso la sperduta stazione meteorologica diretta da Jan. Questi, infatti, ha tagliato i ponti con le pur brillanti prospettive di carriera universitaria che gli si offrivano per isolarsi in quest'angolo di tranquillit` e solitudine con la moglie Anna, insegnante di scuola elementare nel vicino villaggio: ha rinunciato alle ambizioni professionali in nome di una personalissima scala di valori e di un'originale concezione di libert` e benessere. Marek, in realt`, ha una missione da compiere: stanare il vecchio amico dal suo eremo e ricondurlo alla "civilt`" al servizio della quale può mettere le sue qualit` intellettuali ricavandone soddisfazioni materiali e prestigio.
Paolo D'Agostini, Krzysztof Zanussi, La Nuova Italia, Firenze 1980
Nel corso degli ultimi duetre anni sono apparse sugli schermi polacchi diverse "opere prime" di giovani registi: Zywot Mateusza (La vita di Matteo) di Witold Leszczynski, Molo (Il molo) di Wojciech Solarz, Ruchome piaski (Sabbie mobili) di Wladyslaw Slesicki, La struttura del cristallo di Krzysztof Zanussi, Dziura w ziemii (Un buco nella terra) di Andrzej Kondratiuk, e recentemente Rejs (La crociera) di Marek Piwowski. In questa rapida successione di esordienti, ciascuno dei quali considera i propri film (riusciti o meno) come una forma di espressione personale, c'è qualcosa su cui riflettere. [...]
Tra questi film, Struttura del cristallo di Krzysztof Zanussi è stato giudicato come l'opera più interessante, segnalata dal Premio della Critica polacca per l'anno 1969, senza tuttavia aver ricevuto un ampio successo di pubblico. Zanussi aveva fatto parlare di sé prima ancora che il suo film giungesse sugli schermi cinematografici. Il giovane fisico che si interessava di filosofia, il cineastadilettante e quindi studente alla Scuola di Cinematografia di Lódz, è un personaggio decisamente poco comune nell'ambiente del cinema polacco. I suoi cortometraggi di finzione, presentati in televisione (Smierc prowincjala, Twarza w Twarz e Zaliczenie) hanno mostrato non solo il suo stile delicato, ma anche l'area dei suoi interessi. Nei suoi film compaiono giovani personaggi i quali - prima generazione polacca non hanno vissuto le esperienze della guerra né i conflitti che sono scaturiti dalla fondamentale trasformazione delle strutture sociali. Completamente maturi e formati nella Polonia del dopoguerra, hanno proprie aspirazioni e preoccupazioni, abbastanza lontane da quelle descritte dagli autori della generazione precedente. Il suo arco di interessi è simile a quello di un suo predecessore, che ha esordito nella seconda met` degli anni Sessanta, Jerzy Skolimowski. Anch'egli ha concentrato l'attenzione su questa generazione, libera da ricordi ossessivi, che va per la propria strada alla ricerca, in una societ` ormai consolidata, di un proprio posto.
Ma quello che per Skolimowski è un grave dramma di dimensioni soprattutto sociali, nella sua espressione critica (il conformismo, la difficolt` di adattamento dei giovani in una societ` gi` formata dai loro padri), ha per Zanussi un altro significato. Attento osservatore che si preoccupa del realismo e dell'autenticit`, cerca di analizzare i personaggi in questa stessa, nuova generazione non soltanto nei loro condizionamenti sociali, ma anche al di fuori di questi, cercando di scoprire il loro atteggiamento verso se stessi, verso i vicini, verso l'ambiente e l'esistenza umana. [...] Nel film si trova un determinato e polemico problema sociale contemporaneo, caratteristico degli anni Sessanta e Settanta. Esso si racchiude nella contrapposizione: aspirazioni dei singoli e interesse della societ`. [...]
Il successo professionale, o anche il prestigio, non è in questa societ` così rilevante come il successo materiale; e l'azione corruttrice degli oggetti sembra qui meno rigida. E pertanto il desiderio al consolidamento è talvolta un elemento di progresso non solo individuale ma anche sociale. E al tempo stesso compaiono, in questo ambito, delle domande sostanziali, e proprio esse rappresentano l'autentica problematica morale e sociale dell'epoca. Quando, e in quali situazioni il successo personale si tramuta in interesse egoistico personale? Quando, e in quali situazioni questo successo bisogna pagarlo con il conformismo, con la rinuncia alle proprie convinzioni, con le lusinghe? Qui possono celarsi quegli elementi di degenerazione morale, che il successo porta con sé. Ma sia l'affermazione globale che la globale negazione del successo personale appare una diagnosi semplificata che ignora la realt` sociale. Proprio queste polemiche domande si pone il film di Krzysztof Zanussi. Nell'atteggiamento di uno dei protagonisti, Jan, c'è qualcosa di questa protesta globale, al limite sentimentale, davanti alla realt` della sua epoca; nell'atteggiamento di Marek c'è la realistica affermazione del successo, raggiunto senza restrizioni né meccanismi sociali, con tutti i pericoli morali che esso comporta. Entrambi i personaggi e quindi anche entrambi gli atteggiamenti sociali sono il soggetto di un'analisi e di una reciproca polemica. E questo è anche il contenuto sociale del film. Benché La struttura del cristallo si limiti esclusivamente al confronto senza esprimere, alla fine, alcuna condanna, esso illustra un importante conflitto della vita sociale contemporanea.
Boleslaw Michalek, Intorno a "Struttura di cristallo", Quaderno informativo n. 6, Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, Pesaro 1970
Biografia
regista

Krzystof Zanussi
(Polonia, 1939) è un regista, produttore e sceneggiatore. Regista di numerosi film pluripremiati e acclamati a livello internazionale (premiati a Cannes, Venezia, Locarno, Mosca, Chicago, Montreal, Berlino, Tokio), come La struttura del cristallo (1968), Illuminazione (1973), Colori mimetici (1976), La costante (1980), L’anno del sole quieto (1984), Ovunque tu sia (1988), At Full Gallop (1996), Persona non grata (2004), Revisited (2009), Corpo estraneo (2014). Ha lavorato inoltre come regista teatrale, mettendo in scena produzioni in tutto il mondo, e ha pubblicato diversi libri. Ha conseguito dottorati in molte rinomate università, tiene conferenze in tutto il mondo ed è professore presso l’Università della Slesia a Katowice, in Polonia. Presidente della Tor Film Production, è stato produttore dei film di Krzysztof Kieślowski, Agnieszka Holland e molti altri.
FILMOGRAFIA
Struktura kryształu (La struttura di cristallo, 1969), Życie rodzinne (Vita di famiglia, 1971), Za ścianą (Dietro la parete, tv, 1971), Iluminacja (Illuminazione, 1973), Lohngelder für Pittsville (Kit e l'omicida, 1974), Barwy ochronne (Colori mimetici, 1976), Spirala (La spirale, 1978), Kontrakt (Contratto, 1980), Constans (La costante, 1980), From a Far Country (Da un paese lontano, 1981), Imperative (Imperativo, 1982), Rok spokojnego słońca (L'anno del sole quieto, 1984), Blaubart (1984), Paradigma (Il potere del male, 1985), Wherever You Are (Ovunque tu sia, 1988), Stan posiadania (Passaporto per l'amore - Inventory, 1989), Zycie za zycie - Maximilan Kolbe (Vita per vita - Massimiliano Kolbe, 1991), Dotknięcie ręki (Il tocco della mano, 1992), Cwal (At Full Gallop, 1995), Danske piger viser alt (ep., Forventninger, 1996), Our God's Brother (Fratello del nostro Dio, 1996), Zycie jako smiertelna choroba przenoszona droga plciowa (La vita come malattia fatale sessualmente trasmessa, 2000), Supplement (Supplemento, 2001), Persona non grata (id., 2005), Il sole nero (2007), Serce na dłoni (Col cuore in mano, 2008), Głosy wewnętrzne (Le voci interiori, 2009), Rewyzita (Rivisited, 2009), Obce ciało (Corpo estraneo, 2014), Eter (2018), Liczba doskonala (Perfect Number, 2022).
Cast
& Credits
Soggetto e sceneggiatura: Krzysztof Zanussi, Edward Zebrowski.
Fotografia: Stefan Matjaszkiewicz.
Scenografia: Tadeusz Wybult.
Musica: Wojciech Kilar.
Montaggio: Zofia Dwornik.
Interpreti e personaggi: Barbara Wrzesinska (Anna), Andrzej Zarnecki (Marek), Jan Myslowicz (Jan), Wladyslaw Jarema (il nonno), Daniel Olbrychski (l'attore), A. Debski.
Produzione: "Tor".