Nazione: Kazakhistan
Anno: 1968
Durata: 18'


Ho cominciato ad adottare il metodo della provocazione gi` nei film della Scuola di Lódz. In Muchotluk (Moschicida) ho voluto verificare fino a che punto ciò che si mette in scena, in precedenza ben studiato e organizzato, può sembrare un "documento dal vero" [...].
Provocando comportamenti, reazioni e riflessi autentici ho cominciato a rendermi conto che questa autenticit` è in un certo senso limitata. Ossia potevo registrare con la macchina da presa solo ciò che le persone volevano dire di se stesse. La cinepresa poteva mostrarle solo come volevano apparire agli occhi degli altri e non come realmente erano. Perciò, in un film successivo, Psicodramma, ho deciso di introdurre elementi nuovi. Questo film trattava delle ragazze minorenni rinchiuse nelle case di correzione. Ho applicato il test delle libere associazioni, che permette di far emergere nei soggetti una verit` incosciente. I test mettevano a nudo il contrasto tra la loro infanzia e la loro maturit` precoce. Le case di correzione assicurano alle ragazze la tranquillit` e la possibilit` di raggiungere un certo equilibrio. E ciò che è più importante, si insegna loro qualcosa che fino ad allora ignoravano: l'amore. Ma, dopo un anno o due, esse tornano dalla madre che le picchia e dal padre che beve. E qui sorge di nuovo un altro problema, che vorrei analizzare: il problema dell'influenza dell'ambiente sul bambino, ma sul bambino gi` fiducioso, aperto al sentimento. Solo allora il problema diventa veramente pericoloso.

Intervista con Marek Piwowski, a cura di Andrzej Markowski, in "Film" (Varsavia) n. 4, 1971


[...] Il famoso Psychodrama suscitò in Polonia burrascose discussioni, provocando anche svariate considerazioni sulla morale della societ`. Piwowski aveva presentato nel suo film una casa di correzione per ragazze minorenni che hanno commesso i più diversi reati. Il film registrava una serie di test associativi, con i quali queste ragazze venivano esaminate. La cornice era costituita dalla messa in scena della favola di Cenerentola.
La realizzazione scenica è il risultato dell'applicazione del metodo educativoterapeutico, che tende ad esercitare un influsso sulla psiche, tramite determinati "simboli". Le ragazze recitando la favola di Cenerentola svolgevano i ruoli di cui la vita le aveva private. Ad esempio, quella che era stata maltrattata dalla propria madre, aveva il ruolo di madre amorosa. Il film, dunque, "illustrava" il trattamento dello psicodramma applicato alle ragazze. La macchina da presa penetrando nella casa di correzione e registrando tutto, portava l'opera ad un grado superiore, determinando un singolare "psicodramma nello psicodramma". Se nello "psicodramma di Cenerentola", le ragazze dovevano svolgere ruoli contrari a quelli loro imposti dall'esperienza della vita, lo "psicodramma della macchina da presa" (o nello "psicofilm") dovevano confessare, con l'aiuto dei test, i loro desideri più nascosti, le loro paure, i loro sentimenti. Se il "capovolgimento dei ruoli" conduceva ad una purificazione psichica, il carattere confessionale dei test doveva completare questa purificazione. In questa occasione ci si ricorda della classica opera del cineasta sovietico Nikolaj Ekk, Verso la vita, che illustrava i metodi educativi di Makarenko. Avevamo a che fare con una specie di "sociodramma", poiché il suo soggetto era costituito dal gruppo, non dall'individuo. La collettivit` dei giovani delinquenti, abbandonati a se stessi, metteva in pratica la Comune, una societ` ideale, che anche i loro educatori avrebbero potuto immaginare con la massima buona volont`. Si effettuava il trattamento di rieducazione agendo sull'istinto sociale finora incosciente dei delinquenti. In Psychodrama si agiva sull'istinto "psichico" delle ragazze. Questo istinto le spingeva verso il bisogno di appagare e ciò valeva anche per le più depravate i sogni dell'infanzia. La sostanza del problema è riassunta in queste due risposte, date da una delle ragazze: "Di che cosa hai più paura?" "Delle malattie veneree". "Che cosa ti piace di più?" "Giocare con le bambole". L'effetto che ha suscitato il film di Piwowski, non è provocato dalla crudezza dei fatti, ma dall'aver pungolato il comune atteggiamento di accettazione, comodo, irriflesso, delle convinzioni sulla morale sociale, impegnando tutta la concezione sociomorale dello spettatore. La forza del film sta nell'inevitabilit` della reazione emotiva che ha suscitato. Anche lo spettatore doveva assumere qualche ruolo, ed era quindi coinvolto in un specifico "psicodramma collettivo".

Krzysztof Metrak, Su "La Crociera, "Quaderno Informativo" n. 26, Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, Pesaro, 1971

Biografia

regista

Marek Piwowski

Regista, sceneggiatore. Nato a Varsavia il 24 ottobre 1935. Inizia a lavorare come giornalista, Nel 1968 si laurea alla Scuola Superiore di Cinema di Lódz. L anche regista di teatro televisivo. Recita anche come attore, come ad esempio in Walkower (1965) di Skolimowski, Trzeba zabic te milosc (Bisogna uccidere questo amore, 1972) di Morgenstern, Bilans kwartalny (Bilancio trimestrale, 1975) di Zanussi e nel suo film Przepraszam, czy tu bija? (1978).
Film: 1966: Przedial na sto i wieej osób (Lo scompartimento per cento e più persone), cm.; 1967: Mucholuk (Moschicida), cm; Kirk Douglas, cm.; Pozar, pozar, cos nareszcie dzieje sie (Al fuoco, al fuoco, finalmente succede qualcosa), cm. doc.; 1968: Dwie lewe rece (Due mani sinistre), cm. doc.; Sukces (Successo), cm. doc.; 1969: Psychodrama czyli bajka o Ksieciu i Kopciuszku wystawiona w zakladzie dla nieletnich dkiewczat w D. (Psicodramma o la favola del Principe e di Cenerentola messa in scena nel riformatorio per ragazze minorenni di D.), cm. doc.; Szesnascie miec lat (Avere sedici anni), cm. doc.; 1970: Rejs (La crociera); 1971: Korkociag (Il cavatappi), cm. doc.; Hair, cm. doc., tv; 1972: Psychodrama - edycja '72 (Psicodramma - edizione '72), cm. doc.; Tylko dla doroslych (Solo per adulti), cm, doc.; 1973: Zanim doszlo do smierci (Prima di arrivare alla morte), cm. doc.; 1975: Nalog (Vizio), cm. doc.; 1976: Przepraszam, czy tu bija? (Scusi, è qui la rissa?); 1980: Chomeini (Khomeini), cm. doc. tv; 1982; Magister Pólchlopek (Il Dott. Bifolco), cm. doc.; 1983: Bulgot (Gorgoglio), cm. doc.

Cast

& Credits

Regia: Marek Piwowski.
Fotografia: Zygmunt Samosiuk, Bogdan Dziworski.
Produzione: TELEAR.
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