Nazione: Italia
Anno: 1947
Durata: 113'


A Modica, cittadina siciliana, la notizia della morte di Hindenburg e della salita al potere di Hitler lascia indifferenti l'impiegato comunale Aldo Piscitello e la sua famiglia. Ma in ufficio, il podest` fascista del luogo s'incarica di ricordare al subalterno che se non s'iscrive al fascio, nonostante i vent'anni di servizio verr` licenziato.
Piscitello, spinto dalla famiglia ad accettare, anche se la cosa non gli garba, chiede consiglio a un "onorevole" dell'epoca prefascista, a un avvocato e a un professore soliti a riunirsi dal farmacista per fare dell'antifascismo a base di barzellette. Quegli antifascisti da farmacia, però, non sanno indicargli altra soluzione che quella di accettare, limitandosi in sostanza a rinfacciarsi l'un l'altro gli errori dei loro partiti borghesi, che hanno permesso e facilitato l'avvento e l'affermazione del fascismo. A malincuore, dunque, l'impiegato prende la tessera, e cominciano per lui gli "anni difficili".
Anni facili trascorrono invece il podest`, barone latifondista e industriale, e suo figlio, ebete grassoccio e filone, che fa la corte alla figlia di Piscitello, infatuata di letteratura dannunziana. Nel frattempo Giovanni, il figlio maggiore dell'impiegato, è alle armi per le grandi manovre, e appena congedato sar` successivamente richiamato per la guerra d'Africa, poi di Spagna, poi d'Albania, e poi perla campagna di Russia. Beninteso, il figlio del barone non va mai in guerra, e restandosene a Modica, riesce a sedurre la ragazza. Mentre il padre podest` specula e si arricchisce trafficando armi con la Spagna franchista.
Giovanni, tornato dalla Spagna stanco e nauseato di guerra, si sposa con la nipote del farmacista. Il prete li benedice esaltando l'Italia "prospera e felice, arbitra dei destini del mondo", nella quale essi hanno la fortuna di vivere. Subito dopo lo sposo deve partire per il conflitto mondiale, mentre il farmacista viene arrestato perché canta la Marsigliese in piazza il giorno della dichiarazione di guerra alla Francia. Intanto, col procedere della guerra, l'avventura fascista precipita mano mano dal grottesco e dal ridicolo nella tragedia. Piscitello, i suoi familiari, e tutti i piccoli modesti uomini come lui, ogni giorno più sentono sopra di loro aggravarsi il peso della catastrofe che colpisce l'Italia. La guerra si avvicina alla Sicilia, i bombardamenti sono frequenti, nell'isola arrivano i "camerati" tedeschi. La situazione precipita. Giovanni, tornato in licenza dalla Russia, è ucciso a tradimento dai nazisti semplicemente perché "torna in licenza"; gli americani entrano a Modica e, nominato sindaco l'expodest`, cominciano, in base all'elenco fornito dalla vecchia spia fascista del federale, con l'epurare proprio
Piscitello che ha appena perduto il figlio. A costui non rimane che uno sfogo: gridare piangendo agli antifascisti borghesi, i quali avevano combattuto il fascismo soltanto a parole: "Siarno stati tutti vigliacchi! Avremmo dovuto fare come quei pochi che sono finiti in carcere".

Ugo Casiraghi, "L'Unit`", 15 giugno 1949


"Il vecchio con gli stivali" apparve nel 1944 nella rivista "Aretusa", mentre il Nord era ancora sotto i tedeschi e i capi del neofascismo, che avrebbero trovato la morte nell'estate del 1945, erano ancora vivi. Nella sceneggiatura il racconto si è arricchito di personaggi ed episodi; attraverso un figlio, che è richiamato alle armi in tutte le occasioni e muore nel '43 in vista della propria casa, è intervenuto un motivo quasi tragico. La figlia di Piscitello è diventata una dannunziana sul modello della ragazza di un altro mio racconto "Singolare avventura di Francesco Maria". Nello stesso tempo la commedia del costume, nella quale principalmente consiste la storia dei vent'anni, almeno secondo me, è diventata più pittoresca.
Nella riduzione cinematografica, ho lavorato assiduamente insieme a quello sceneggiatore straordinario che è Sergio Amidei. Zampa ha avuto molte fortune, se fortune si possono chiamare le occasioni procurate dal proprio ingegno: un attore principale di gran forza, Umberto Spadaro le cui migliori qualit` erano rimaste sconosciute fino ad ora e una bella citt`, Modica, oltre a un infinito numero di altri attori, fra cui Girotti, la Ninchi, Giovanni Grasso, e molti privati cittadini trasformatisi ottimamente in federali, ispettori, spie ecc. Ma, come ripeto, la sua fortuna principale è quella che sempre l'accompagna, cioè la sua stessa genialit`.
Io spero che la commedia del costume non sia presa come un'accusa agli Italiani, ma piuttosto come una confessione comune, perché anch'io a quella commedia partecipai... Ridere dei propri difetti è la migliore virtù dei popoli civili; anzi, dirò di più: il segno più chiaro della civilt` di un popolo è il fatto che esso non lascia agli altri la prerogativa di mettere a nudo i suoi difetti. Nessuno è in grado di ridere di una persona o di un popolo che sa ridere di sé. Quando il fascismo voleva accusare l'Inghilterra, non trovava di meglio che citare le accuse degli stessi scrittori inglesi: e non s'accorgeva che, citando quegli scrittori, metteva in rilievo, più che i difetti censurati, la lealt`, il coraggio di censurare sé stessi.
Così l'arma, adoperata dallo straniero, si rivolge contro chi l'adopera.

Vitaliano Brancati in Almanacco del cinema italiano, 1948

Biografia

regista

Luigi Zampa

Cast

& Credits

Regia: Luigi Zampa.
Soggetto: dal romanzo di Vitaliano Brancati "Il vecchio con gli stivali".
Sceneggiatura: V. Brancati, Sergio Amidei, Enrico Fulchignoni, Evangelisti.
Fotografia: Carlo Montuori.
Scenografia: Ivo Battelli.
Soggetto: Giuliana Bagni.
Musica: Franco Casavola.
Montaggio: Eraldo da Roma.
Interpreti: Massimo Girotti, Ave Ninchi, Enzo Biliotti, Aldo Silvani, Giovanni Grasso, Umberto Spadaro, Ernesto Almirante, Lia Della Scala, Milly Vitale e i gemelli Di Stefano.
Produzione: Briguglio Film.
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