Nazione: Italia
Anno: 1948
Durata: 86'


Quattro individui si introducono a tarda ora in un bar e dopo aver ucciso un passante, testimone compromettente, uccidono il proprietario portando via la cassa. La rapina è stata diretta con freddo cinismo da Stefano, studente, figlio di un professore universitario. Successivamente un'altra rapina viene consumata ai danni dell'Universit`. Luisa, sorella di Stefano, ha fatto conoscenza con Marcello che ella crede sia uno studente; invece egli conduce le indagini per scoprire i colpevoli di diversi delitti, nel corso delle quali avendo intuito che il colpevole è il fratello della ragazza della quale è innamorato chiede di essere esonerato dall'occuparsi di tale pratica, Frattanto Stefano essendosi accorto di aver perduto sul luogo del furto un accendisigaro con le sue iniziali, raccolto da Maria, impiegata presso la segreteria dell'Universit`, per ritornare in possesso dell'oggetto finge di corrispondere al suo amore e condottola in una passeggiata lungo il fiume, con freddezza la uccide. Ma intanto la tragica verit` si è fatta strada e la polizia sorprende i giovani delinquenti, i quali reagiscono con le armi e in un tentativo di fuga Stefano è raggiunto da un raffico di mitra.
Prescrizioni:
sostituire la seguente frase della lezione del professore di statistica: "... Non v'è chi non comprenda il tremendo monito di queste cifre. È lo sfascio di una societ`. Una societ` che ci ha generati, e di cui, forse, giungeremo a vedere la fine", con la frase: "Sono le basi della societ` che vengono così minate. Ed è tempo che le forze del bene i singoli, la famiglia, lo Stato si risveglino e lottino per la salvezza comune".

Dal visto di censura n. 3377, 18 gennaio 1948


In Gioventù perduta, un film che ha fatto parlare di sé per il recente divieto deila censura, si assiste veramente ad un elenco di fatti, abilmente e alcuni suggestivamente raccontati, ma il film, o meglio quell'insieme di personaggi, situazioni, atmosfera, tutto quello insomma che "fa" un film, non c'è. Io sono d'accordo con chi fa rilevare il passo avanti compiuto da Germi dal Testimone a questo Gioventù perduta, soprattutto per gli interessi e il contenuto polemico che rivelano in quest'ultimo una più decisa intenzione di voler entrare nel vivo della societ` d'oggi, affrontandone problemi che sono fra i più delicati. Però proprio in quanto questa è la strada giusta dobbiamo chiedergli maggiore impegno. In questo senso Gioventù perduta può essere un buon inizio, ma non è un risultato. Ditemi che cosa sapete di Jacques Sernas alla fine di questo film: o che cosa vi ha rivelato Massimo Girotti, o, infine, la candida (e graziosissima) Carla Del Poggio: voi troverete in tutti, sì e no, quel tanto di spiegazione necessaria alla comprensione logica dei fatti che compiono; ma quanto ai motivi, cioè alle ragioni morali e ideologiche o soltanto psicologiche che siano, niente. La connessione logica degli avvenimenti non è sufficiente a "spiegarci" un'azione: occorre che vi sia quella logica (o illogica, ma sempre coerente) dei motivi. Né è possibile pensare d'aver chiarito un problema, come quello della situazione nella quale la guerra ha lasciato la nostra gioventù, soltanto attraverso un certo numero di sparatorie, due o tre prediche universitarie e alcune considerazioni del tutto marginali. Non è tutto qui, e anzi questo è soltanto un aspetto consequenziale di altre e ben più complesse situazioni. Così il film non ha nessun valore d'esempio, nessuna persuasione: è un caso, o tale almeno appare, anche se nella cronaca sia un fatto normale.

Luciano Lucignani, "Sipario", n. 27, luglio 1948

Biografia

regista

Pietro Germi

Pietro Germi è nato a Genova nel 1914, ed è morto a Roma nel 1974.

FILMOGRAFIA

Il testimone (1945), Gioventù perduta (1947), In nome della legge (1949), Il cammino della speranza (1950), La città si difende (1951), La presidentessa (1952), Il brigante di Tacca del Lupo (1952), Gelosia (1953), Amori di mezzo secolo (regia dell'episodio Guerra 1915 - 1918, co-regia con Glauco Pellegrini, Antonio Pietrangeli, Mario Chiari, Roberto Rossellini, 1953), Il ferroviere (1956), L'uomo di paglia (1958), Un maledetto imbroglio (1959), Divorzio all'italiana (1961), Sedotta e abbandonata (1963), Signore e signori (1965), L'immorale (1967), Serafino (1968), Le castagne sono buone (1970), Alfredo Alfredo (1972).

Cast

& Credits

Regia e soggetto: Pietro Germi.
Sceneggiatura: Mario Monicelli, Antonio Pietrangeli, Enzo Provenzale, Leopoldo Trieste, Bruno Valeri, Pietro Germi.
Fotografia: Carlo Montuori.
Scenografia: Gianni Mazzocca.
Musica: Carlo Rustichelli.
Montaggio: Renato May Patucchi.
Interpreti e personaggi: Carla Del Poggio (Luisa), Massimo Girotti (Marcello), Jacques Sernas (Stefano), Franca Maresa, Diana Borghese, Nando Bruno, Leo Garavaglia, Dino Maronetto, Giorgio Metrailler.
Produzione: Carlo Ponti per Lux Film.
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