Nazione: Italia
Anno: 1948
Durata: 85'


Paolo Bettoni, operaio disoccupato, assillato dal bisogno e dai continui rimproveri della moglie Linda, vede sempre più stringersi intorno a lei e al piccolo Romoletto il cerchio della misera. Paolo è scoraggiato e stanco della vana ricerca di lavoro qualsiasi, Una sera se neve dal suo vecchio amico Emilio guardiano di un garage e racconta la sua tristezza, la sua vana lotta; Emilio gli dice che un industriale milanese potrebbe forse aiutarlo. L'industriale ascolta Paolo freddamente e seccato gli mette in mano cento lire. Paolo resta inebetito; quell'elemosina suscita lo sdegno di Emilio stesso e di Donato, l'addetto al garage. È questi un tipo losco, che approfittando dello stato d'animo di Paolo lo spinge a rubare la macchina dell'industriale, facendogli intravedere un affare con un suo amico ricettatore. Linda si accorge dei maneggi di Paolo e, insospettita, decide di seguirlo. Invano egli e Donato cercano di convincerla che debbono fare un affare. Essa non cede; d'altronde se d'affare si tratta, perché non la portano con loro? Durante il tragitto spiegano a Linda che hanno l'incarico di vendere quella macchina. Ma quando giungono nel paese dove abita il ricettatore, una brutta sorpresa attende Paolo e Donato. Questi deve tenere a battesimo un nipote e in quella occasione non vuole fare affari. Alle insistenze di Paolo e Donato, che si vedono perduti, d` loro l'indirizzo di un suo amico a Fiumicino. Paolo, Donato, Linda e il piccolo Romoletto ripartono alla volta di Fiumicino, ma attraversando una borgata dove si svolge un comizio di operai, le intemperanze di Linda provocano un tafferuglio per cui, al sopraggiungere dei carabinieri, Paolo è costretto a dare il suo indirizzo e nome al posto di Commissariato. Allora Donato dice a Paolo di sbrigarsela da solo. Paolo è atterrito. Ma Linda ha ormai intuito che la vendita della macchina è l'ultima fase di un furto. Paolo confessa tutto davanti allo strazio della moglie. Linda, allora, vuole che si costituisca e restituisca la macchina, così sar` condannato ad una pena lieve e dopo ricominceranno una nuova vita. Ma Paolo si sente definitivamente in quella strada dove la miseria lo ha spinto. Abbandona Linda ed il figliuolo e corre nei pressi del garage per lasciare un biglietto che scagioni Emilio di ogni colpa per poi darsi alla macchia. Giuntovi, nota che tutto è tranquillo; allora, d'improvviso Paolo si sente rinascere. Ma in quell'istante arriva la Polizia con Linda che, disperata, aveva denunciato il marito per evitare che si perdesse per sempre. Poiché è tutto a posto, Linda attribuisce il suo gesto ad un inconsulto gesto di gelosia. In quel frattempo giunge l'industriale a ritirare la macchina, intuisce che in tutta la storia deve esserci qualcosa di vero, ma capisce anche che la miseria e la sua mancanza di solidariet` hanno spinto Paolo al delitto. Ed invita Paolo ad andarlo a trovare per occuparlo nella sua industria.

Documentazione stampa d'epoca


Camerini usa accenti da Clair in questa storia d'un giorno che sviluppa con felici invenzioni uno spunto che si annuncia tragico e si risolve nella maniera pateticasenti mentale a lui cara. Non che i suoi sviluppi abbiano il tocco leggiadro del regista francese (sono più nostrani, diciamo pure più grossi) ma ciò che lo accomuna a Clair è la simpatia, l'ironico affetto che ha per i suoi personaggi, la cui indole è osservata con umanit`, anche se talvolta la fiaba espone i loro casi con annotazioni leggermente anacronistiche. La sceneggiatura di Fellini e di Camerini, racconta d'un disoccupato che non trovando il pane per sfamare moglie e figlio ruba una automobile e, pentito, sta per costituirsi quando lo salva un amico. Qualcuno cercher` e magari trover` intenzioni polemiche. A noi interessa maggiormente la felice pittura d'ambiente (il battesimo, la festa che lo segue, i rapporti ottimamente orchestrati fra marito e moglie) che fanno del film uno dei meno impegnativi ma meglio realizzati di questi tempi.

Berg., "Umanit`", 12 novembre 1948


Se nel film non mancano i "camerinismi" (il furto stesso, Girotti che è tentato di dichiararsi alla moglie un "mascalzone" ... ), vi sono anche i sintomi della nuova epoca cinematografica, dalla parlata romaneggiante della Magnani alla cornice della voce off. Questa all'inizio, dopo un pertinente cameracar, introduce la citt`, di cui vediamo un cameriniano ospedale coi bambini, ma anche il cimitero, lo stadio di calcio e il carcere; alla fine, dopo che i protagonisti sono saliti su un tram (mezzo pubblico, stavolta), sull'immagine di un passante che raccoglie una sigaretta la voce off conclude che si è vista una delle tante storie ignorate di una citt`. Espediente tipicamente neorealista la voce off vi rappresenta l'illusoria istanza dell'oggettivit` e della tipicizzazione, e come tale passa ai film paraneorealisti americani. Il neorealismo con la voce off sembra supplire all'autorit` perduta della voce fascista con cui il regime dominava la radio e i cinegiornali (ma non il cinema di finzione).

Sergio Grmek Germani, Mario Camerini, La Nuova Italia, Firenze 1980

Biografia

regista

Mario Camerini

Mario Camerini (Roma, 1895 - Gardone Riviera, Brescia, 1981) ha esordito alla regia nei primi anni Venti, ma è con titoli come Gli uomini, che mascalzoni..., Il signor Max o I grandi magazzini che ha realizzato i film più significativi, oltre a imporre Vittorio De Sica come un vero e proprio divo. Negli anni Quaranta ha diretto I promessi sposi e L’angelo e il diavolo, entrambi interpretati da Gino Cervi, o Molti sogni per le strade, con Anna Magnani. Ha quindi realizzato, tra gli altri, Ulisse con Kirk Douglas e Anthony Quinn, Suor Letizia, presentato a Venezia nel 1956 e Crimen, di cui ha firmato anche il remake, Io non vedo, tu non parli, lui non sente.

FILMOGRAFIA

Voglio tradire mio marito (1925), Maciste contro lo sceicco (1926), Kif Tebbi (1928), Gli uomini, che mascalzoni... (1932), T’amerò sempre (1933), Ma non è una cosa seria! (1936), Il signor Max (1937), I grandi magazzini (1939), I promessi sposi (1941), Una storia d’amore (1942), T’amerò sempre (1943), L’angelo e il diavolo (1946), Molti sogni per le strade (1948), Il brigante Musolino (1950), Gli eroi della domenica (1952), Ulisse (1954), Suor Letizia (1956), Vacanze a Ischia (1957), Primo amore (1959), Crimen (1960), Delitto quasi perfetto (1966), Io non vedo, tu non parli, lui non sente (1971), Don Camillo e i giovani d’oggi (1972).

Cast

& Credits

Regia: Mario Camerini.
Soggetto: Piero Tellini.
Sceneggiatura: Piero Tellini, Mario Camerini.
Fotografia: Aldo Tonti.
Scenografia: Aldo Boccianti.
Musica: Nino Rota.
Montaggio: Adriana Novelli.
Interpreti e personaggi: Anna Magnani (Linda), Massimo Girotti (Paolo), Checco Rissone (Donato), Dante Maggio (Emilio), Checco Durante (il parroco), Luigi Pavese (il commendatore), Italo Tancredi (il ricettatore), Giorgio Nimmo (Romoletto)
Produzione: Dino De Laurentiis per Lux Film.
Menu