Nazione: Italia
Anno: 1946
Durata: 101'


Tratto dalla tragica realt` vissuta, narrata dai pochi superstiti del monastero distrutto, il film, tra il narrativo ed il documentario, rievoca le vicende dell'Abazia nell'ultima guerra. Evocazione drammatica ma non artificiosa, varia per la diversa umanit` dei personaggi rappresentati. L'indistruttibile forza dello spirito, vera grandezza di Montecassino, è ben resa nel film, dichiarazione di guerra alla guerra e appello a tutte le genti per una comprensione d'amore.

Segnalazioni cinematografiche C.C.C., vol. XXI, 1946


Cento e cento figure passano nel film, ciascuna con la sua piccola storia. Dietro la maschera di nessuna di esse v'è il nome di un "clivo", perché tutte, anche se ricreate, vissero nella realt`. Il carattere di verit` storica voluto dalla vicenda sarebbe stato sfasato dalla fama di un nome: chiedeva l'ignoto su ogni volto. Così i visi degli abitanti di Cassino, che davvero soffersero la tragedia, sono affiancati da giovani e giovanissimi, nuovi anch'essi alla macchina da presa.
La regia ha trovato la mano adatta alla sua ricerca di scabra verit` in Arturo Gemmiti, ideatore e producer del film, che è uno dei più noti documentaristi d'Italia, autore di decine di documentari, inviato speciale e corrispondente viaggiante con un operatore cinematografico, all'estero ed in colonia. Uomo abituato a "vedere" la vita come viva realt` ed a narrarla visivamente con la nitidezza senza ritocco, talvolta brusca e bruta, del cronista, egli si presenta come l'uomo adatto a dare veste di realt` ad una verit` che Montecassino non inventa, ma solo ricrea dalla dolorosa cronaca.

"Fotogrammi", n. 4, 25 agosto 1946


In questi giorni Montecassino affronter` il giudizio, il pubblico, la critica, di Venezia. Più di sei mesi di lavorazione, otto di preparazione, troveranno sulla Laguna la loro conclusione artistica. L'attesa, vivissima negli ambienti italiani come in quelli internazionali, è facilmente spiegabile. Con Montecassino, infatti, non va a Venezia solo un grande film, solo quello che si usa definire un "colosso" cinematografico (50.000.000 di costo, 10.000.000 impiegati nelle sole ricostruzioni dell'Abazia, ecc., ecc.), ma un'opera filmistica d'eccezione per i personali caratteri che racchiude, per le sue finalit`, che è giusto e degno sia presentata dall'Italia in questo particolare momento. [...]
Per girare tutte le scene che precedono il bombardamento, la Pastor ha dovuto ricostruire, modello esatto del vero sia per le dimensioni che per l'architettura, gli ariosi chiostri maggiori. I Padri Benedettini che sono stati a visitare le ricostruzioni dello scenografo Equini agli Stabilimenti Titanus della Farnesina avevano le lacrime agli occhi di fronte al "miracolo" cinematografico.
"Come sarebbe bello potesse realmente risorgere così rapidamente..." hanno detto, e la loro voce vibrava di emozione.
Quella stessa voce che invocava l'aiuto dell'Onnipotente mentre, in ore di inferno, la morte pioveva dal cielo.
E, voce di ammonimento, grido altissimo di difesa della povera umanit` martoriata, Montecassino varcher` i monti e gli oceani, perché dovunque giunga il suo appello.
Infatti, acquistato in esclusivit` per tutto il mondo dalla T.W.F. (Trans World Films), appena terminata la Mostra di Venezia, Montecassino sar` presentato (doppiato in quattro lingue) contemporaneamente, oltre che in Italia, sugli schermi di tutto il mondo.

Clemente Crispolti, "Fotogrammi", n. 5, 10 settembre 1946

Biografia

regista

Arturo Gemmiti

Cast

& Credits

Regia e soggetto: Arturo Gemmiti.
Sceneggiatura: Arturo Gemmiti, Virgilio Sabel, Giovanni Paolucci.
Fotografia: Vittorio Solito, Pietro Portalupi, Vittorio Della Valle, Angelo Jannarelli.
Scenografia: Arrigo Equini.
Musica: Adriano Lualdi.
Montaggio: Vittorio Solito.
Interpreti e personaggi: Alberto C. Lolli (l'abate Diamare), Ubaldo Lay (don Eusebio), Gilberto Severi (don Martino), Dario Dolci (don Agostino), Luigi Gatti (don Nicola), Nino dal Fabbro (don Odorisio), Mario Milita (fra Giacomo), Michele Riccardini (fra Pietro), Giulio Santilli (fra Romano), Guido Garavaglia (fra Carlo), Mario Puglisi (fra Zaccaria), Zora Piazza (Maria), Pietro Bigerna (Alberto), Silverio Blasi (Marco), Vera Silenti (Carmela), Rodolfo Neuhaus (capitano Richter), Livio Bussa (Antonio), Giuseppe Forli (il padre di Antonio), Filomena Di Camillo (Mamma Rosa), Alberto Canale (Canale), Fosca Freda (la madre folle), Gianfranco Petrosemolo (Gianfranco), Giampiero di Natale (Paolo), Marcella Toschi (la madre di Paolo), Leo Garavaglia (zio Tommaso).
Produzione: Arturo Gemmiti per Pastor.
Menu