Nazione: Italia
Anno: 1948
Durata: 87'


Un prete missionario giunge a Napoli per imbarcarsi, ma appena uscito dalla stazione la sua valigia scompare e successivamente alla valigia egli viene derubato pure del portafoglio. Avvilito il prete si rassegna all'idea di rimandare la partenza quando improvvisamente scorge un ragazzetto che porta la sua valigia. Egli si getta all'inseguimento de ragazzo, nel dedalo di vicoli e finisce in un basso, dove aiutato da un improvviso amico, ritrova la sua roba. Impressionato dalla miseria dei ragazzi che vivono in questo ambiente egli decide di rinunciare alla sua vita missionaria per fondare una "città dei ragazzi". La sua impresa sembra fallire perché nessun ragazzo accoglie il suo invito. Finalmente un gruppo di scugnizzi chiede di essere ospitato, Don Pietro è felice, ma egli non sa che i ragazzi hanno chiesto la sua ospitalità soltanto per sottrarsi alle ricerche della Polizia e hanno nascosto nella casa stessa che li ospita una borsa contenente la refurtiva, ossia molti orologi. Don Pietro, nonostante il suo interessamento è preoccupato per la questione finanziaria: non ha denaro. Decide allora di mettere in un punto centrale della città una cassetta per la raccolta di offerte. Purtroppo solo poche lire vengono raccolte. Peppinello, uno dei ragazzi, sottrae allora gli orologi e li va a vendere, mettendo il ricavato nella cassetta. Don Pietro è esultante e la "città dei ragazzi" può finalmente avere una sede dignitosa con tutto quanto occorre ai ragazzi ed essere pronta per ricevere la visita del Vescovo, il quale arriva con tutte le Autorità, ma trova la casa vuota perché nel frattempo la Questura ha arrestato il prete con tutti i ragazzi in seguito alla vendita degli orologi.
Ogni cosa però si risolve nel migliore dei modi e tutti i ragazzi resteranno con Don Pietro per dare vita alla "città dei ragazzi".

Dal visto di censura n. 4364, 28 luglio 1948


Il film fu girato a Napoli, dove, in quel periodo, era piuttosto proibito non rubare. Per evitare di soccombere sotto l'esercito di cavallette devastatrici dell'immensa organizzazione furti napolitana, l'organizzatore del film si rivolse a un certo "Giovanni il boia", un tipaccio temuto sia dalla polizia che da tutta la "ladrerìa" napolitana riunita. Qualunque cosa accadesse, "Giovanni il boia" la risolveva. [ ... ]
Sebbene per i napolitani il furto subito dal Celi rimanesse quello che era stato irremovibilmente definito dalla loro competenza in materia, malgrado tutta Napoli fosse ogni giorno infestata dai colpi ladreschi più fantastici, si dovette tuttavia constatare che i dodici ragazzi interpreti del film avevano passo passo subito una certa metamorfosi. Da quei birboni incorreggibili che erano all'inizio della lavorazione si stavano trasformando pian piano in creature umane.
Quando ritornammo a Napoli per girare certe scene aggiunte, due degli scugnizzi principali erano in gattabuia per via d'un furto in una salumeria. Ma per quanto riguarda "Giovanni il boia" ha avuto luogo una trasformazione incredibile. Divenuto attrezzista, ha lavorato in almeno una trentina di films; una metamorfosi da racconto di De Amicis. La fiducia di pochi è bastata a trasformarlo. Cosa si può chiedere di più da un film?

Aldo Tonti, "Odore di cinema", Vallecchi, Firenze 1964


Come un'affine pellicola ungherese (È accaduto in Europa, di Géza Radványi) il film di Comencini affronta un tema di attualità come dicasi scottante: la rieducazione della gioventù traviata, abbandonata e dispersa per le insidiose strade delle grandi metropoli ferite dalla guerra. La vicenda è quella di un giovane missionario che a Napoli, mentre sta per imbarcarsi verso la sua destinazione africana, è derubato della valigia da una squadra di scugnizzi assoldati da un tristanzuolo. Il sacerdote, cercando di recuperare i suoi effetti, viene a contatto con la ragazzaglia brulicante nei vicoli attorno al porto e tutta riunita in una equivoca associazione di ladruncoli e ricettatori. Subito, nell'animo del volitivo prete si fa strada il desiderio di redimere quelle piccole anime perdute; e, come il buon Padre Flanagan dei due noti film con Spencer Tracy, progetta di fondare anche in Italia, a somiglianza di quella americana, una "città dei ragazzi" ove i precoci delinquenti, debitamente rieducati, crescano onesti e laboriosi. Il film è la storia della generosa idea e della sua non facile realizzazione. Forse ingenuo più del necessario, semplicistico,
Proibito rubare resta tuttavia un film schietto ed umano: un film vero e, soprattutto, un film buono. Ed è col toccante ricordo di questa pellicola piena di bontà e di pathos che chiudiamo i fuggevoli resoconti della rassegna cinematografica di Locarno, dove, fra i 35 film a intreccio presentati e provenienti da sei nazioni, la cinematografia italiana ancora una volta ha ottenuto per merito di Rossellini e di Comencini, due affermazioni tra le più notevoli, che sono il segno palese d'una inesausta sua vitalità.

Achille Valdata, "Araldo dello Spettacolo", 28 luglio 1948

Biografia

regista

Luigi Comencini

Luigi Comencini (Salò, Brescia, 1916 - Roma, 2007), fondatore con Alberto Lattuada e Mario Ferreri della Cineteca italiana, ha ottenuto il primo grande successo con L’imperatore di Capri, interpretato da Totò. Nel 1953 ha vinto l’Orso d’argento a Berlino con Pane, amore e fantasia, cui è seguito Pane, amore e gelosia. Nel decennio seguente ha firmato titoli come Tutti a casa e La ragazza di Bube, mentre sono degli anni Settanta Lo scopone scientifico e La donna della domenica. Ha inoltre realizzato importanti adattamenti letterari televisivi come Le avventure di Pinocchio, Cuore e La storia. Nel 1987 è stato premiato con il Leone d’Oro alla carriera a Venezia.

FILMOGRAFIA

L’imperatore di Capri (1949), La valigia dei sogni (1953), Pane, amore e fantasia (1953), Pane, amore e gelosia (1954), La finestra sul Luna Park (1957), Mariti in città (1957), Mogli pericolose (1958), Le sorprese dell’amore (1959), Tutti a casa (1960), La ragazza di Bube (1963), Il compagno Don Camillo (1965), Incompreso (1966), Le avventure di Pinocchio (tv, 1972), Lo scopone scientifico (1972), La donna della domenica (1975), L’ingorgo (1979), Cercasi Gesù (1982), Cuore (tv, 1984), La storia (tv, 1986), Buon Natale... Buon Anno (1989), Marcellino pane e vino (1992).

 

Cast

& Credits

Regia: Luigi Comencini.
Soggetto: Luigi Comencini, Suso Cecchi D'Amico, da un'idea di Gigi Martello.
Sceneggiatura: Luigi Comencini, Suso Cecchi D'Amico, Armando Curcio, Aldo Buzzi.
Fotografia: Aldo Tonti.
Scenografia e Soggetto: Piero Gherardi.
Musica: Nino Rota.
Montaggio: Adriana Novelli.
Interpreti e personaggi: Adolfo Celi (il prete), Tina Pica (la cuoca), Mario Russo (Peppinello), Luigi Dermasti, Clemente De Michele, Carlo Della Posta, Carlo Barbieri, Ettore G. Mattia, il duca di Civitella, attori non professionisti e 30 scugnizzi.
Produzione: Gigi Martello per Lux Film.
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