Nazione: Italia
Anno: 1974
Durata: 94'


Andrea, exvicebrigadiere di polizia, adempie l'ufficio di custode in un magazzino di merci americane nel porto di Livorno. Ha perduto la moglie, rimasta uccisa durante un bombardamento: l'unica figliola è data come dispersa. Andrea la vede passare un giorno in un camion, che trasporta le "segnorine" alla famigerata pineta di Tombolo. Si d` ad una ricerca ansiosa, per trovarne le tracce: egli non sa che la sua figliola è una vittima del "Ciclista", un malvivente in guanti gialli, che la sfrutta. Servendosi della fanciulla, il "Ciclista" riesce a far allontanare Andrea, di sera, dal suo magazzino, e ne approfitta per organizzare un colpo ladresco, che però d` luogo a impreviste complicazioni. La polizia interviene e due uomini restano uccisi. Andrea, interrogato dal Commissario di polizia, suo exsuperiore ed amico, promette di dar in mano alla polizia i banditi entro 24 ore. Si reca nella pineta, riesce a scoprire i segreti dell'organizzazione, e dopo aver fatto allontanare la figliola, coadiuva la polizia nel dar la caccia ai banditi. Questi vengono sgominati, ma durante la sparatoria, Andrea resta ucciso.

Segnalazioni cinematografiche C.C.C., vol. XXII, 1947


Della malfamata pineta di Tombolo si è molto discusso e scritto in Italia e fuori. Tombolo è stata per un certo tempo, e forse lo è ancora, una specie di nostra vergogna, un ricettacolo di prostitute e di disertori, una citt` proibita nel triangolo Pisa, Livorno, Calambrone, una pineta allo stato selvaggio dove avventurarsi poteva costare la vita a chi non fosse dell'ambiente. Argomento grosso, quindi, per il cinema, e di grande interesse, ma purtroppo quello che ne è stato cavato è completamente insufficiente. Altro regista occorreva, altro stile, altra sensibilit`. Sul dramma di Tombolo si è scivolati senza incidere, non problema sociale ma sciocca e retorica vicenduola di ladri e borsari neri, la pineta è hollywoodianamente trasformata in un "dancing" cubano con tavolini, bar, camerieri, palloncini e ballerine. Sorvoliamo sulla pietosa storia della ragazza traviata e redenta e su Fabrizi, al quale si addice la morte, com'è uso di dir oggi sulla scia di Wilder. Recitazione filodrammatica, sceneggiatura puerile di Montanelli e Pellegrini. I due hanno confessato di non saperne nulla, di non sapere nemmeno dove Tombolo ha la sfortuna di sorgere e prosperare.

a.p. [Alfredo Panicucci], "L'Avanti!", 26 ottobre 1947

Biografia

regista

Giorgio Ferroni

Cast

& Credits

Regia: Giorgio Ferroni.
Soggetto: Piero Tellini, Glauco Pellegrini.
Sceneggiatura: Indro Montanelli, Glauco Pellegrini, Giorgio Ferroni, Rodolfo Sonego.
Fotografia: Piero Portalupi.
Scenografia: Arrigo Equini.
Musica: Amedeo Escobar.
Interpreti e personaggi: Aldo Fabrizi (Andrea Rascelli), Adriana Benetti (Anna), Nada Fiorelli (Elvira), Dante Maggio (Agostino), Luigi Pavese (maresciallo), Elio Steiner (il ciclista), John Kitzmiller (Jack), Umberto Spadaro (il professore), Franca Marzi, Luigi Tosi, Mario Maffei, Giovanni Onorato, Otello Seno, Alessandro Thaffarell, Attilio Tosatto, Saro Urzì, Cesira Vianello.
Produzione: INCINE.
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