Nazione: Italia
Anno: 1949
Durata: 45'


Una ricostruzione della fuga, dell'arresto e dell'esecuzione di Benito Mussolini, Claretta Petacci e dei gerarchi fascisti realizzata nei luoghi dove si svolsero i fatti.

Su questo film, mai uscito pubblicamente e che non ha mai ottenuto il nulla osta di circolazione, non esiste ovviamente alcuna documentazione critica. Nel giugno 1951 fu tuttavia pubblicato e messo in vendita a Milano un fascicolo, intitolato Dongo!, che annunciando l'imminente uscita del film ne pubblicava "200 fotografie" come illustrazioni a una dramatizzata narrazione giornalistica degli ultimi giorni di Mussolini. Esiste inoltre un testo dattiloscritto anonimo risalente al 1953 che ripercorre le vicende produttive e giuridiche del film nella forma di un articolo d'appoggio per aiutare l'uscita del film stesso e denunciarne il presunto boicottaggio operato dalla burocrazia e dalla politica "romane".
È sulla base di tali documenti e della testimonianza, pur velata a distanza di tempo da alcune dimenticanze, del produttore Ugo Zanolla, che sono state compilate le note informative che seguono.

Le riprese di Tragica alba a Dongo iniziarono nel 1949 su iniziativa di due ex partigiani e successivamente agenti del PWB americano, Ugo Zanolla e Emilio Maschera, facenti parte all'epoca di una banda che agiva nella zona degli avvenimenti ma separatamente da quella che condusse le operazioni di arresto del duce. Si incaricarono della regia e della sceneggiatura due giornalisti di cui non si conoscono altre esperienze cinematografiche mentre era un professionista l'operatore Duilio Chiaradia. "Neorealisticamente" non professionisti furono anche gli attori, ma con una curiosa particolarit`: erano in molti casi gli stessi che avevano partecipato ai fatti: alcuni dei partigiani che avevano arrestato Mussolini e Claretta Petacci, un soldato tedesco che faceva parte della colonna in fuga e i coniugi De Maria presso cui i due prigionieri avevano passato la loro ultima notte di vita. Il film, realizzato evidentemente con tecniche e tempi più amatoriali che professionali, doveva essere pronto gi` nel 1950. In quell'anno furono fatti comunque vari passi per dargli una identit` giuridica: dichiarazione di "inizio lavorazione", presentazione della sceneggiatura per l'approvazione preventiva, presentazione del film finito al Ministero per l'ottenimento del visto di censura. Nel frattempo tuttavia oltre alle pratiche ufficiali vi sarebbero stati vari contatti informali fra la produzione, la Prefettura di Milano e la Presidenza del Consiglio per "trattare" il problema di un soggetto giudicato ancora pericoloso, e che forse rivelava episodi poco graditi. Il primo parere della Commissione di censura fu comunque negativo sulla base del R.D. 24/9/1923 e cioè per motivi di "ordine pubblico". Il film fu ripresentato alla Commissione d'appello, presumibilmente in una versione accorciata di alcuni minuti e da cui erano state eliminate le allusioni più sgradite, ma pare che la pratica restasse insabbiata per almeno due anni, fino cioè all'aprile 1953 quando in occasione delle elezioni politiche si pensò che il film potesse ritrovare motivi di interesse.
Fu infatti proprio in questa circostanza che la Commissione di revisione invitò con un telegramma la produzione a ripresentare copia del film per un nuovo esame. Non è chiaro a questo punto se il film rimase ancora bloccato perché ritenuto ancora pericoloso, o per il motivo opposto (forse era diventato invece inoffensivo e politicamente non utilizzabile) o per semplici ragioni di mercato, derivanti da una lunghezza anomala e da una mediocre qualit` spettacolare. Non è nemmeno chiaro se il visto di censura fu ancora negato o se i due improvvisati produttori semplicemente si stancarono di sollecitarlo ulteriormente. Il foglio dattiloscritto sopra citato, unico documento d'epoca, ricorda solo "la tragicommedia di due uomini pacifici che non volevano essere produttori cinematografici e che in effetti, dopo questa esperienza, giurano solennemente che non lo faranno mai più". Il giuramento fu mantenuto e il film è rimasto per oltre 35 anni, e fino ad ora, nel magazzino di uno di loro.

A. F.

Biografia

regista

Vittorio Crucillà

Cast

& Credits

Regia: Vittorio Crucill`.
Sceneggiatura: Vittorio Crucill`, Ettore Camesasca.
Fotografia: Duilio Chiaradia.
Musica: Martinelli.
Interpreti: non professionisti.
Produzione: Emilio Maschera e Ugo Zanolla per National Film.
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