Nazione: Italia
Anno: 1947
Durata: 77'


Nel momento cruciale della guerra italiana tre amici aviatori ottengono un breve permesso che vengono a passare a Roma. Nell'albergo dove alloggiano fanno la conoscenza di Maria, una giovane ballerina, con la quale trascorrono qualche ora. Rimasto solo con la donna uno dei tre, il capitano Rastelli, tenta di usarle violenza ma giunge in buon punto il cappellano militare. Gli ufficiali debbono rientrare all'aeroporto dove si dice loro di tenersi pronti per la notte; ma Rastrelli trova modo di rivedere Maria che non solo gli perdona ma dichiara di amarlo ed insiste nel volerlo riaccompagnare. È tardi ormai, le truppe tedesche circondano l'aeroporto. Rastelli viene ferito e riesce per miracolo ad imbarcarsi sul proprio apparecchio il quale, attaccato dai caccia tedeschi, arriva a destinazione con a bordo due morti, i due amici di Rastelli ed egli stesso moribondo. Più tardi una pietosa cerimonia riunirà in un cimitero militare, sotto la guida del cappellano, la famiglia dell'ufficiale e Maria, qui condotta da un sentimento che le vicende della guerra e del dopoguerra e la maestà della morte sembrano aver purificato.

Segnalazioni cinematografiche C.C.C., vol. XXI, 1947

Ultimo amore indica un certo progresso per quel che concerne l'articolazione del racconto; ma anche la dimenticanza proprio delle impegnative lodevoli aspirazioni che sembravano caratteristiche del Chiarini. Il soggetto, gracile soltanto in apparenza, gli offriva la possibilità di una approfondita indagine psicologica, di una intelligente rappresentazione di fatti intimamente drammatici, tragici addirittura. Invece, gli avvenimenti e le reazioni che provocano sui protagonisti risultano appena accennati e quasi sempre mediante il solo dialogo: un dialogo che, per essere alla mano, dà spesso nel trasandato e nell'approssimativo.
C'era da rendere il senso di sfacelo e di angoscia alla vigilia dell'8 settembre, i desolati sbandamenti interiori, gli impulsi istintivi e le ragionate determinazioni dei soldati scossi inconsapevolmente o per riflessione nel concetto del dovere casermistico. Il fortuito fugace incontro di tre tipi di aviatori, diversi per indole, per intelligenza, per grado, con la medesima donna, nella quale, con diverso atteggiamento, si trovano a specchiarsi e di cui, senza saperlo, diventano una specie di effimera proiezione sotto tre diverse visuali, doveva essere (ed era veramente ben trovato) il movente di una umana poetica chiarificazione dei loro confusi e contrastanti moti sentimentali. Invece, appena posto, l'interessante intelligente assunto si stempera in una delle consuete storielle pateticoguerresche inframmezzate da sparatorie e da gesti di retorico cameratismo.
Quello che di spontaneo e di sofferto affiora dal racconto, ce lo mettono Clara Calamai, Andrea Checchi ed anche il Tieri, sempre sobri ed attenti. Carlo Ninchi, benché prete, è il meno castigato. Nella recitazione, voglio dire.

Carlo A. Felice, "Film", n. 18, 1947

Biografia

regista

Luigi Chiarini

Cast

& Credits

Regia: Luigi Chiarini.
Soggetto: Ettore G. Margadonna.
Sceneggiatura: Giuseppe De Santis, R. Gentile, Cesare Vico Ludovici, Brunello Rondi, Luigi Chiarini.
Fotografia: Otello Martelli.
Soggetto: Gino Sensani.
Musica: Alessandro Cicognini.
Montaggio: Mario Serandrei.
Interpreti e personaggi: Clara Calamai (Maria), Andrea Checchi (cap. Rastelli - suo padre), Carlo Ninchi (cappellano), Aroldo Tieri (serg. Rossi), Dante Maggio, Vera Silenti.
Produzione: Pan Film.
Menu