Anno: 1960
Durata: 88'


Il film è il ritratto di un terrorista frustrato, simile a un "piccolo Hitler". Il giovane protagonista conduce una vita ben lontana dall'essere esemplare, dissoluta e priva di scopi, sino a quando non decide di fare giustizia a modo suo. Divenuto membro di un gruppo di studenti dell'estrema sinistra, si diverte con delle prostitute, assolda dei criminali e tenta di vendicare un amico dall'offesa subita da un membro del parlamento. Alla fine, pensando che le dimostrazioni contro il Trattato di sicurezza sono inutili, decide di ricorrere alla dinamite, ma viene catturato dalla polizia.

Audie Bock, Japanese Film Directors, Kodansha, Tokyo 1985, p. 356


Sembra che il mondo della stampa manifesti un notevole risentimento a riguardo dei modi in cui la Nuberu Bagu più ortodossa ha rappresentato la politica. Tuttavia io non riesco a scoprire la ragione di tale indignazione. Kawaita mizuumi è certamente un film dove politica e sesso vengono confusi tra loro. Ma se teniamo conto di come esistano anche persone che considerano in questo modo le relazioni umane e la politica, allora senza dubbio questo film diventa la testimonianza del mondo interiore di un artista nel giugno del 1960. Le emozioni di questo film sono troppo forti. Lo si potrebbe definire un'opera che eccede nell'esibizionismo delle sensazioni.
Rispetto all'atteggiamento stoico degli autori giovani di Ofuna, il regista Shinoda Masahiro si discosta, solitario, e ci fa avvertire alternativamente "materialismo" e "sensualit`", al punto da risultare incostante e senza alcuna preoccupazione logica. Inoltre, questo film è tutto un'imitazione. L'autore finisce col mandare all'aria l'argomento stesso che gli interessava per prendere a prestito determinate scene famose di film stranieri e adattarle, poi, con grande freddezza. Di questi tempi, la sua, è un'impudenza rara. Tuttavia, poiché alla sceneggiatura di questa "imitazione" ha partecipato anche Terayama Shuji, bisogna essere cauti prima di esprimere una condanna definitiva.
Piuttosto, l'aver creato coscientemente, nell'ambito della Nuberu Bagu, un film così artificiale, mi fa pensare che Kawaita mizuumi voglia far scendere dal piedistallo la nobilt` e l'unicit` orgogliosa dell'arte. Per questa ragione, questo film dovrebbe essere considerato come un elemento di scandalo nel mondo artistico.
L'autore fa interpretare a Mikami Shin'ichiro, con la sua losca espressione, un uomo che sogna di essere un terrorista, ma quando ci mette di fronte alla scena in cui il protagonista, davanti allo specchio, si angustia chiedendosi se farsi crescere o no i baffi alla Hitler, lo mette in ridicolo provocando le nostre risate. Il suo peculiare talento è poi evidente nelle scene in cui descrive personaggi emarginati e dalla psicologia distorta. Tutto ciò si può riscontrare anche nella sua opera prima, Koi no katamichi kippu (Un biglietto di sola andata per l'amore, 1960); anche Kosaka Kazunari era, tanto per cambiare, un povero studente, che andava in giro senza meta mangiando dei "mochi" (pasticcini di riso) che portava sempre con sé. Una situazione di per se stessa divertente. Così come può essere divertente anche questo sporco e finto terrorista che è Mikami.
Non escludo che ci siano state anche persone serie a lottare contro il Trattato di sicurezza nippoamericano, ma ce n'erano anche molte che pensavano di poter risolvere la situazione preparandosi a uccidere il Primo ministro Kishi Nobusuke. In definitiva penso che questo film sia un'opera preziosa, in quanto esprime, al di fuori dei soliti schemi, la disgregazione di un'epoca.

Sato Shigeomi, "Eiga Hyoron", n. 10, ottobre 1960.

Biografia

regista

Shinoda Masahiro

Cast

& Credits

Regia: Shinoda Masahiro.
Soggetto: Shinba Eiji.
Sceneggiatura: Terayama Shuji.
Fotografia: Kosugi Masao.
Luci: Izumikawa Yoshio
Montaggio: Uraoka Keiichi
Musica: Takemitsu Toru.
Suono: Yoshida Shintaro.
Interpreti e personaggi: Mikami Shin'ichiro (Shimojo Takuya), Iwashita Shima (Katsura Yoko), Yamashita Jun'ichiro, Takachiho Hizuru, Ito Yunosuke, Honoo Kayoko.
Produzione: Shochiku.
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