Anno: 1957
Durata: 73'


Yoshikazu e Akiko si conoscono nella prigione di Shokan. Il padre di lui è stato arrestato per violazione della legge elettorale, quello di lei per corruzione. Con la moto presa a prestito da un amico, i due corrono verso il mare, dove trascorrono una giornata divertendosi in tutta libert`. La sera, nel corso di una festa, i due bevono e danzano stretti l'uno all'altro. Senonché, l'arrivo di un amico della ragazza, Ozawa, provoca una lite tra questi e il giovane protagonista che viene poi portato via dalla ragazza stessa, scioccata dall'atteggiamento violento di Yoshikazu. Il giorno successivo Akiko va a trovare la madre ricoverata in ospedale, dove le chiedono il pagamento delle spese mediche. Oltre a questo denaro, la ragazza deve anche trovare quello necessario per la cauzione del padre. Akiko si rende conto che l'unica via d'uscita è quella di vendersi a Ozawa che da tempo la corteggia. Quando lo incontra gli chiede diecimila yen, promettendogli in cambio il proprio corpo. Sulla via del ritorno cerca inutilmente Yoshikazu. La sera incontra nel suo appartamento Ozawa, che ha con sé il denaro. Senonché ecco arrivare Yoshikazu che caccia Ozawa. La ragazza è sconvolta ma il giovane le mostra un assegno ricevuto dalla madre, che tempo prima aveva abbandonato il marito e che ora vive per conto suo. Quando lei gli dice che non ha nessuna ragione per accettare quel denaro lui, d'improvviso, l'afferra per i capelli e la bacia. "Adesso il motivo c'è", afferma il giovane, andandosene. Lei lo insegue e, raggiungendolo, gli dichiara il proprio amore.

"Kinema Junpo", maggio 1957


Sulla destra dello schermo si vedono le mura della prigione di Shokan, sulla sinistra Kawaguchi Hiroshi e Nozoe Hitomi che corrono. Lei lo insegue, ma non si ha l'impressione che i due abbiano appena fatto visita ai rispettivi padri rinchiusi in carcere. Ci siamo gi` completamente dimenticati della scena precedente in cui i due sono entrati attraverso il cancello della prigione, si sono messi a piangere nel parlatorio e poi hanno anche cercato di dare coraggio ai loro genitori.
Adesso, invece, sono fuori e stanno correndo verso il mondo della nuova generazione, quello stesso mondo che ha ormai rotto gli argini. Di fronte a questa scena mi viene in mente un dialogo del film Ai sureba koso (Poiché ti amo, 1955) di Yamamoto Satsuo, quando la madre di Yamada Isuzu dopo aver fatto visita al figlio, in prigione per gli incidenti del 1º maggio, percorre la stessa strada. Mi aveva impressionato molto la figura della donna che camminava trascinandosi tra quelle mura umide e grigie, evidenziate, per contrasto, dalla figura di Kuga Yoshiko che, parlottando allegramente, la seguiva. Nel caso di Kuchizuke quelle stesse mura appaiono ora chiare e pulite, e anche nella scena in cui i due stanno correndo fuori dal carcere, non si avverte la loro pesantezza. Dietro la figura di Kuga, l'imponenza delle mura era enfatizzata, tanto da dare l'impressione che potessero crollare da un momento all'altro. Kawaguchi e Nozoe sono invece completamente indifferenti a questa presenza e ciò è sintomatico del fatto che Masumura Yasuzo è un regista del dopoguerra. [ ... ]
Ormai la regia di Masumura ci ha svelato il crollo del concetto di forza. Entrambi i padri, quello di Kawaguchi per violazione delle leggi elettorali e quello di Nozoe per corruzione, sono in prigione. E per ottenere la libert`, oltre ai soldi della cauzione, è necessario che entrambi rinuncino d'ora in poi alle cariche pubbliche. Non c'è però in tutto ciò nessuna consapevolezza sociale. Sia nell'opera originale di Kawaguchi Matsutaro sia nella sceneggiatura di Funabashi Kazuo, c'era la frase "Questo mondo fa schifo", ma poi nel film essa è stata eliminata. Da questo emerge quell'indifferenza politica che caratterizza la nuova generazione del dopoguerra, cresciuta in maniera equilibrata e autonoma.
Nuovi artisti salgono alla ribalta e ciò è molto importante. Un punto in comune tra Masumura, Nakahira e Kawazu è il fatto che nelle loro opere sia presente un certo ottimismo a riguardo della situazione del Giappone nel dopoguerra. [...]
Tutti i momenti più tristi sono audacemente eliminati sia dalla sceneggiatura sia dalla regia, e il film si mantiene vivo. Tuttavia, anche la filosofia del dimenticare i problemi della vita e del divertirsi, almeno per un giorno, appare un po' stupida. E così anche tra questi nuovi registi riemergono di tanto in tanto le tematiche tipiche del periodo della guerra, sebbene sia molto evidente la loro volont` di esprimersi in maniera autonoma pur all'interno di schemi prefissati. Un esempio: la corsa in moto. L'inquadratura che velocemente si sposta sulla destra è impressionante. Pur senza perdere il senso della realt`, i tempi del film sono estremamente rapidi. Subarashiki nichiyobi (Una splendida domenica) è un film di Kurosawa del '47 in cui il sogno di due amanti nasconde la triste realt` di quel periodo. Una giornata dei protagonisti di Kuchizuke è anch'essa la rappresentazione della vita reale dei due giovani, come lo è la stessa scena della spiaggia affollata di gente. Quando la cinepresa si sposta dalla spiaggia gremita a loro due che nuotano solitari nel mare, ecco rappresentato il loro mondo ideale, il desiderio di astrarsi dalla gente, così come nel sogno dei due amanti di Subarashiki nichiyobi. Proprio in queste due scene del film emerge la sensazione netta che i due protagonisti abbiano dimenticato, nel loro divertirsi insieme, la folla intorno a loro.
È sicuramente un film di grande successo: da quest'opera di Masumura nascono molte speranze nei confronti di questo regista che può essere considerato la colonna portante del cinema del dopoguerra.

Eto Fumio, "Eiga Hyoron", n. 10, ottobre 1957

Biografia

regista

Masumura Yasuzo

Cast

& Credits

Regia: Masumura Yasuzo.
Soggetto: Kawaguchi Matsutaro.
Sceneggiatura: Funabashi Kazuo.
Fotografia: Kohara Joji .
Luci: Yoneyama Isamu.
Musica: Tsukahara Tetsuo.
Suono: Suda Takeo.
Interpreti e personaggi: Kawaguchi Hiroshi (Miyamoto Yoshikazu), Nozoe Hitomi (Shirakawa Akiko), Ozawa Eltaro (Hitoshi Oyoshi), Mimasu Aiko (Uno Yoshiko).
Produzione: Daiei.
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