Anno: 1956
Durata: 86'


In una localit` marina, alcuni giovani trascorrono le loro vacanze tra corse in motoscafo, party e piccoli flirt. I due fratelli protagonisti della vicenda si innamorano della stessa ragazza. Prima è il più giovane, Haruji, ad avere una relazione con lei, poi è la volta del più anziano, Natsuhiko. La rivalit` e la tensione fra i due fratelli si fanno sempre più accese. Haruji non sa ancora del tradimento del fratello e della ragazza. Quando tuttavia scopre che i due sono insieme su una barca a vela in mezzo al mare, dove hanno trascorso la notte, va in motoscafo alla loro ricerca e, quando li trova, uccide entrambi.

Non è assolutamente mia intenzione difendere qui i film tratti dalle opere di Ishihara Shintara Tuttavia se ho deciso di recensire questo film è perché credevo valesse la pena di rifletterci. Si tratta di un film, infatti, che pone numerosi problemi che riguardano il cinema attuale, oltre ad essere un film diverso dagli altri. Confesso francamente, se mi si perdona l'espressione un po' esagerata, che nel guardare questo film ho avvertito una sensazione completamente nuova, una freschezza che, cinematograficamente parlando, non c'è né in Mizoguchi Kenji, né in Ozu Yasujiro, né in Naruse Mikio, una realistica sensazione cinematografica in cui non si avverte niente di vecchio. Non ho potuto così fare a meno di vivere un'emozione intensa pensando all'esistenza di una nuova generazione di registi pronti ad emergere. [...] La novit` delle sensazioni che il film suscita diventa chiara se si prova a paragonarlo a Shokei no heya (La stanza della punizione, 1956) di Ichikawa Kon, tratto da un soggetto dello stesso Ishihara Shintaro. Ichikawa Kon, abbandonando completamente la perfezione raggiunta in Kokoro (Anima, 1955) e Biruma no tategoto (L'arpa birmana, 1956), ha involontariamente espresso in quest'opera il caos che gi` era di Netsudeichi (Terra di fango e calore, 1950). Si tratta tuttavia di un film mancato. La causa principale di questo fallimento sta nel fatto che il regista, il quale ha nei confronti del soggetto gli stessi doveri di uno scrittore, si è fatto emotivamente coinvolgere dall'atmosfera del tema del film, senza riuscire a mantenere una freddezza oggettiva, né un efficace autocontrollo, finendo, per errore di giudizio, con l'inondare l'intera opera del proprio fervore soggettivo. Errore forse dovuto all'eccessiva schiettezza artistica dello stesso Ichikawa... Tuttavia, Nakahira Ko, che è più giovane e ha meno esperienza di Ichikawa Kon, non è caduto nello stesso errore riuscendo a conferire un tocco fresco ad un'opera di successo.

Nagae Michitaro, "Eiga Hyoron", n. 9, settembre 1956


Contro Kurutta kajitsu, tratto da un altro romanzo di Ishihara, la critica lanciò una campagna particolarmente violenta... La tensione erotica che questo film riusciva a creare era piuttosto singolare, e la sua storia era talmente scoperta che l'Eirin, cioè l'ufficio di autocensura delle case produttrici, intervenne ordinando che venissero tagliate un paio di scene. Così infatti avvenne, col solo risultato di rendere il film ancora più piccante. Una delle scene tagliate mostrava infatti uno dei due fratelli che toglieva alla ragazza il costume da bagno; e ad essa si sostituiva un'immagine del sole e del mare sul parapetto della barca su cui entrambi si trovavano. Ma la colonna sonora non aveva subìto modifiche, sicché le rimostranze della ragazza, presto seguite da mormorii di condiscendenza, non essendo accompagnate dalle immagini cui si riferivano, davano libero sfogo alle fantasie più sbrigliate. Questa volta ci furono proteste particolarmente vivaci. Le madri di famiglia organizzarono dei picchetti davanti ai cinema e le autorit` locali emisero disposizioni speciali per impedire la visione del film ai minori di diciotto anni.

Joseph L. Anderson, Donald Richie, Il cinema giapponese, Feltrinelli, Milano 1961, pp. 2712


Il più importante film "taiyozoku" è stato indubbiamente Kurutta kajitsu, l'esordio di Nakahira Ko, prodotto dalla Nikkatsu. Come molti altri film del genere, anche questo è ambientato in una localit` turistica e si focalizza sulla sessualit` degli adolescenti. Mentre Shokei no heya aveva sollevato molte polemiche, Kurutta kajitsu sembra aver suscitato una genuina reazione di massa; entrambi i film rappresentano le ansie sessuali e l'alienazione sociale di adolescenti disinibiti. Kurutta kajitsu colpì notevolmente Oshima, che vide in questo film l'indicazione della strada verso il Nuovo Cinema giapponese: "Gi` allora il pubblico sensibile e perspicace aveva riconosciuto nel rumore di una gonna strappata, nel rombo di una barca a motore... i presagi sonori di una nuova primavera cinematografica".

David Desser, Eros plus Massacre. An Introduction to the Japanese New Wave Cinema, Indiana University Press, Bloomington and Indianapolis 1988, p. 41

Biografia

regista

Nakahira Ko

Cast

& Credits

Regia: Nakahira Ko.
Soggetto e sceneggiatura: Ishihara Shintaro.
Fotografia: Mine Shigeyoshi.
Luci: Mitsuo Saburo.
Scenografia: Matsuyama Takashi.
Montaggio: Tsujii Masanori.
Musica: Sato Suguru, Takemitsu Toru.
Suono: Karniya Osawa.
Assistente alla regia: Kurahara Koreyoshi.
Interpreti e personaggi: Ishihara Yujiro (Natsuhiko), Okada Masumi (Furanku), Tsugawa Masahiko (Haruji), Kitahara Mie (Eri), Ashida Shinsuke, Ishihara Shintaro.
Produzione: Nikkatsu.
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