Nazione: Giappone
Anno: 1960
Durata: 96'


Un'irrequieta studentessa in cerca di esperienze eccitanti, Makoto, si fa scarrozzare in macchina da alcuni sconosciuti. Uno studente universitario, Kiyoshi, la libera dalle grinfie di uno di questi attempati automobilisti, la porta a fare un giro in motoscafo e la seduce. Dapprima dimostra non troppo interesse verso di lei, anche perché ha una relazione con una donna più anziana, Masae, ma pian piano i suoi sentimenti verso Makoto si approfondiscono. I due ragazzi diventano amanti: Makoto si allontana da casa per andare a vivere nella piccola e misera stanzetta di Kiyoshi.
Non hanno grandi mezzi e inoltre devono fare i conti con alcuni teppisti cui offrono denaro per assicurare l'incolumit` di Makoto. In seguito Kiyoshi le suggerisce di riprendere ad accettare gli inviti di sconosciuti automobilisti; perché l'adescamento porti a migliori risultati egli la seguir` in motocicletta, interverr` al momento giusto "salvandola" e si far` dare denaro con la forza. Il piano inizialmente funziona. Ma succede qualcosa che non era previsto: Makoto rimane incinta. Horio, uno di questi automobilisti, vittima quanto gli altri del loro tranello, ma più garbato e desideroso di mettere al sicuro la ragazza da altre sventure, "protegge" Makoto e la accoglie nella sua camera d'albergo. Per questo Kiyoshi lo ricatta e si fa dare il denaro per l'aborto. Horio denuncia le attivit` della coppia alla polizia. I due vengono arrestati. Al momento della scarcerazione, Kiyoshi decide di rompere la relazione, riconosce di non poter proteggere Makoto come vorrebbe. Dopo la separazione lui viene ucciso dai teppisti. Lei, che ha il presentimento del pericolo corso da Kiyoshi, muore travolta da un'automobile.

Sergio Arecco, Nagisa Oshima, La Nuova Italia, Firenze 1979, pp. 289


I giovani odiano la propria famiglia e preferiscono la strada. Il loro paradiso è una camera d'affitto oppure una pensione da cui, quando se ne ha l'estro, si può uscire precipitosamente in strada, senza dire una parola a nessuno. È vero che in strada non hanno poi nulla da fare, ma, almeno a questo proposito, possono permettersi di andare in collera. In famiglia non è possibile neanche questo.
Nel capolavoro Seishun zankoku monogatari è dipinta la vita oscura, pesante e nervosa dei giovani d'oggi. È descritto in modo appassionato il loro atroce sfacelo. Il tema "famiglia" appare sulla scena solo di sfuggita. La maggior parte del film si svolge lungo le strade dei quartieri di piacere di Tokyo, ripresi in modo affascinante e sensuale: i loro ornamenti sono vistosi e le stanze delle pensioni sempre sporche e sottosopra. Tuttavia, anche se la famiglia è presente solo tramite lievi accenni, essa assume un profondo significato, perché tocca l'intero nucleo di questo film. [...]
Una sera Makoto, la protagonista del film, sentendosi disperata se ne ritorna a casa dalla famiglia che aveva lasciato. Il padre le va incontro, accogliendola con gioia e la tratta con gentilezza; al contrario, le parole della sorella maggiore sono pungenti. Sorella maggiore: "Perché sei tornata?". Padre: "Lascia perdere, non prendertela. Per i giovani d'oggi cose del genere sono...". Sorella maggiore: "Quanto sei comprensivo! Come mai a me non hai mai parlato così?". Padre: "Il problema è che in un'epoca in cui...". Sorella maggiore: "Bugiardo! È perché la mamma ti sobillava e tu le davi retta ciecamente...". Padre: "Non è soltanto questo. Ai tuoi tempi, nel dopoguerra, la vita era difficile e nel mondo c'era più disciplina. Si diceva che era iniziata una nuova vita nel Giappone democratico e potevo ancora farti delle prediche, dirti ad esempio che alla libert` segue la responsabilit` e così via... ma adesso se dicessi a questa ragazza che cosa deve fare, sarebbe un bene? No. Non c'è niente che si possa dire. Io non voglio dirle che cosa non deve fare".
Dal momento che egli stesso non ha più ideali, non sa se è bene dire ai figli che cosa fare o non fare. Di padri così onesti il Giappone d'oggi è pieno. Nella sua vita mancano sia la gioia sia l'orgoglio, così come quella fiducia in se stesso che gli permetterebbe di indicare ai figli con sicurezza le cose da non fare. Inoltre, egli non è neanche più in grado di assumersi la pesante responsabilit` di dover badare ai figli e, scaricando tale compito sulla moglie e sulla figlia maggiore, finisce con il rinchiudersi solitario, in silenzio, nei propri hobby e nel proprio lavoro. Come gi` detto, di padri così il Giappone d'oggi è pieno. Essi sono onesti, ma in questa loro onest` manca qualcosa. Manca forse l'autorit` di fare tediose prediche ai figli? No, non si tratta di questo. Essi, anche se sanno che non ha importanza il perdere, non hanno il coraggio di affrontare una discussione con i propri figli sul problema dell'incomprensione reciproca. Provano ad essere tolleranti verso l'insoddisfazione dei figli, ma una simile indulgenza forse non serve a nulla.

Sato Tadao, "Mainichi Shinbun", 7 giugno 1960

Biografia

regista

Nagisa Oshima

Nagisa Ōshima (Tamano, Giappone, 1931 - Fujisawa, Giappone, 2013) è considerato uno dei maestri del cinema giapponese. Esponente della cosiddetta nuberu bagu, ha raccontato le contraddizioni della società nipponica del secondo dopoguerra, in cui il crescente materialismo si affiancava alla rigida osservanza di regole secolari, generando ossimori e conflitti insanabili. Tra i suoi titoli più importanti, Racconto crudele della giovinezza (1960), Il cimitero del sole (1960), Notte e nebbia in Giappone (1960), La cerimonia (1971), Ecco l’impero dei sensi (1976), vero caso mediatico a causa degli espliciti contenuti sessuali, L’impero della passione (1978), premio per la migliore regia a Cannes, e Furyo (1983), vincitore di un Bafta per la migliore colonna sonora. Ha chiuso la carriera con Tabù - Gohatto (1999), presentato in concorso a Cannes. Nel 2009 il Torino Film Festival gli ha dedicato una retrospettiva completa.

FILMOGRAFIA

Seishun zankoku monogatari (Racconto crudele della giovinezza, 1960), Taiyō no hakaba (Il cimitero del sole, 1960), Nihon no yoru to kiri (Notte e nebbia in Giappone, 1960), Etsuraku (Il godimento, 1965), Muri shinju: Nihon no natsu (Japanese Summer: Double Suicide, 1967), Koshikei (Death by Hanging, 1968), Gishiki (La cerimonia, 1971), Ai no korīda (Ecco l’impero dei sensi, 1976), Ai no bōrei (L’impero della passione, 1978), Merry Christmas Mr Lawrence (Furyo, 1983), Max mon amour (Max amore mio, 1986), Gohatto (Tabù - Gohatto, 1999). 

Cast

& Credits

Regia e sceneggiatura: Oshima Nagisa.
Fotografia: Kawamata Ko (Scope/ EastmanShochiku Color).
Scenografia: Uno Koji.
Montaggio: Uraoka Keiichi.
Musica: Manabe Riichiro.
Suono: Kurita Shijuro.
Assistente alla regia: Ishido Toshiro.
Interpreti e personaggi: Kawazu Yusuke (Fuji Kiyoshi, studente universitario), Kuwano Miyuki (Shinjo Makoto), Kuga Yoshiko (Shinjo Yuki), Watanabe Fumio (Akimoto Toru, medico), Tanaka Shinji (Ito Yoshimi, studente universitario), Matsuzaki Shinjiro (Terada Noboru), Kobayashi Toshiko (Shimonishi Jeruko, insegnante), Hamamura Jun (Shinjo Masahiro, padre di Makoto e Yuki), Ujiie Shinko (Sakaguchi Masae), Moroshima Aki (Ishikawa Yoko, studentessa liceale), Tominaga Yuki (Nishioka Toshiko), Sato Kei (Matsumoto Akira, teppista), Asao Sano (ispettore di polizia).
Produzione: Ikeda Tomio per ShochikuOfuna.
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