Anno: 1966
Durata: 103'


In Hokkaido, fra le quattro grandi isole del Giappone quella più a nord, un bambino trova un raro esemplare di farfalla che secondo gli esperti vive esclusivamente dalle parti di Nagasaki. Deluso dalla diffidenza di tali esperti il bambino si libera della farfalla. A Nagasaki una larva di farfalla uguale a quella trovata dal bambino inizia uno strano e lungo viaggio attaccandosi ai più disparati esemplari di un'assai variegata umanit`. Seguendo il suo viaggio, facciamo la conoscenza di una coppia che discute di sesso, di una donna segnata fisicamente dalla bomba atomica di Hiroshima, di un uomo ancora sconvolto dalla guerra, del triste amore di un impiegato di Osaka, di alcuni gangster che si uccidono per il possesso di una valigia e di una donna che vola fino in Hokkaido, portando con sé quella farfalla che torse è la stessa che poi finir` nelle mani del bambino.


Non capisco bene quali siano le ragioni che hanno determinato la nascita di questo film. Non voglio dire che sia un film che non avrebbe dovuto essere fatto. Ci sono in esso moltissime scene fresche e vivide, che bene si legano ai suoi contenuti e che ne fanno un'opera ammirevole. Il compito dei critici è quello di portare alla luce i significati di un film, anche quei significati di cui gli stessi autori non sono coscienti; tuttavia, in questo caso, anche a partire dalla struttura della trama, ci sono molte cose che non mi sono chiare.
Dal punto di vista ideologico è possibile trovare più di un'occasione d'assenso con l'interpretazione che della realt` d` questo film, ma per ciò che riguarda le sue immagini non si può dire altrettanto. La storia, così come io l'ho capita, prende le mosse da un bambino che sottrae J'esemplare di una farfalla rara. Sostenendo di averla catturata in un prato, la mostra a scuola, lasciando credere che questa farfalla, originaria di Nagasaki, sia arrivata fino in Hokkaido come accompagnata da una fata.
A partire da questo esempio ci si poteva aspettare un film come Un chapeau de paille d'Italie (Un cappello di paglia di Firenze, 1927) o Le million (Il milione, 1931), tuttavia le sue immagini si oppongono e oltrepassano le immagini di "amore" e "purezza" che quei film evocavano, lasciandomi così in uno stato di confusione. Come del resto mi sono stupito quando ho scoperto che Kaga Mariko interpretava sei diversi personaggi.
Ad ogni modo sono riuscito a evitare l'impressione di un'opera irrisolta. Così ho provato un senso di sollievo quando, nell'epilogo, un jet, che sembra essere la reincarnazione della farfalla morta, atterra sulla pista dell'aeroporto di Chitose, e la fata Kaga Mariko, mentre scende dall'aereo, si porta alla bocca un pompelmo. Insieme all'inizio, anche questo finale è molto bello.
La scena del retino per farfalle che si estende come fosse fumo, riempiendo tutta l'inquadratura, fa pensare al climax del racconto di Tanizaki Jun'ichiro Rangiku monogatari (Storia di crisantemi sparsi) ed è veramente ammirevole.
Lungo il film ci sono delle "fotografie" molto belle. È un film rigoroso, con un eccellente lavoro della macchina da presa. I comportamenti umani che rivela finiscono col diventare esempi di costume, come ad esempio l'ottima descrizione dell'uomo d'affari di Osaka. Questa impressione di realt` è legata ad esempio anche alle conversazioni che sembrano registrate con un microfono nascosto, come quella dell'uomo nel bar. Tuttavia tali discussioni sono talvolta noiose, come quella in cui si sostiene che una vita senza svolte è, appunto, noiosa. Sono momenti che fanno rimpiangere le scene girate in Hokkaido, anche perché sono in quantit` eccessiva.
I bagliori del selciato bagnato da una pioggia violenta, l'originale lavoro della macchina da presa nella scena dello striptease, il bacio di Hiroshima e il carro funebre fanno pensare a Truffaut. Vanno lodate anche per la loro riuscita la scena della silhouette che uccide la donna che va verso sud, quella del ragazzo che corre nella direzione del teleobiettivo e quella dei carri armati delle forze di autodifesa.

Sugiyama Heiichi, "Kinema Junpo", marzo 1966

Biografia

regista

Kuroki Kazuo

Cast

& Credits

Regia: Kuroki Kazuo.
Sceneggiatura: Matsukawa Yasuo, Iwasa Hisayoshi, Kuroki Kazuo.
Fotografia: Suzuki Tatsuo.
Scenografia: Yamashita Hiroshi.
Montaggio: Kuroki Kazuo.
Suono: Kato Ichiro.
Interpreti e personaggi: Kaga Mariko (la donna del prato, la figlia, la donna di Hiroshima, la donna farfalla, la donna del porto, la reincarnazione della farfalla), Heichu Minoru (il bambino), Nagato Hiroyuki, Watanabe Fumio, Tanaka Kunie, Komatsu Hosei.
Produzione: Nieishinsha.
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