The L-Shaped Room

Quando Jane Fosset si trasferisce in una stanza in affitto a forma di L di un palazzo di Notting HilI Gate, è incinta e decisa ad abortire. Ma la visita a un ginecologo equivoco le fa decidere di avere il bambino. All'oscuro di tutto questo, un altro inquilino, Toby, uno scrittore fallito, si innamora di Jane; la ragazza lascia che Toby passi una notte con lei. Questo irrita l'amico di Toby, il jazzista nero Johnnie, che, mentre Jane è nel caffè dove lavora, racconta a Toby della sua gravidanza. Toby la lascia e Jane tenta di interrompere la gravidanza con delle pillole. Fortunatamente non perde il bambino. Quando questo nasce, Toby va a trovarla in ospedale e le d` il suo ultimo racconto, La stanza a forma di L. Jane decide di tornare a casa propria in Francia.

"Sarebbe difficile immaginare un gruppo più improbabile di inquilini che vivono sotto lo stesso tetto: una ragazza francese incinta, un nero disadattato, un'attrice lesbica, un paio di prostitute, uno scrittore senza successo che finalmente mette tutto questo per iscritto; ricordi di I Am a Camera, come di A Taste of Honey. E, sebbene sia pieno dei simboli della frustrazione contemporanea, dalle marce antinucleari a una donna poliziotto che trova inammissibile il minimo accenno di sessualità in un parco, il film in realtà non ha da dire nulla di specifico sulla vita della Londra delle camere ammobiliate nel 1962. Nonostante il dialogo serrato e divertente, la regia di Bryan Forbes chiarisce questo punto molto presto; infatti, dopo una brillante introduzione a uno spaccato autentico (con il discorsetto agghiacciante della padrona di casa fuori campo sulle scale, e le luci che si spengono in ogni pianerottolo della casa ripugnante), Forbes purtroppo sconfina nel melodramma: cimici nel letto, colpi ai muri, una faccia nera alla finestra, tutti effetti derivati più da The Old Dark House che dall'ambiente di Notting Hill." ("Monthly Film Bulletin", n. 348, gennaio 1963, p. 3)

Regia: Bryan Forbes.
Sceneggiatura: Bryan Forbes, dal romanzo di Lynne Reid Banks.
Fotografia: Douglas Slocombe.
Montaggio: Anthony Harvey.
Musica: il Concerto n. 1 per piano di Brahms, John Barry.
Suono: George Stephenson.
Interpreti: Leslie Caron (Jane), Tom Bell (Toby), Brock Peters (Johnny), Cicely Courtneidge (Mavis), Emlyn Williams (il dr. Weaver), Bernard Lee (Charlie), Avis Bunnage (Doris), Patricia Phoenix (Sonia), Verity Edmett (Jane II).
Produzione: James Woolf, Richard Attenborough per la Romulus.