Il film si apre con la voce di Richard Burton che recita una poesiola per bambini Monday's child is fair of face (il bimbo nato di lunedì ha un bel faccino) ecc. ecc. fino a Thursday's child has far to go (il bimbo nato di giovedì ha molta strada da fare). Sullo schermo ci sono bambini che giocano a fare i grandi: una bimba che versa il tè e un bimbo che finge di fumare la pipa mentre legge il giornale. Progressivamente veniamo introdotti nel mondo dei sordi e veniamo a conoscenza delle loro difficolt` per apprendere e parlare. Li vediamo a lezione con gli occhi fissi sulle labbra dell'insegnante, dato che imparano a parlare toccando le labbra e la gola dell'insegnante e li sentiamo imparare a parlare. L'insegnante legge una lettera ai bambini scandendo le parole ad una ad una e aiutandosi con disegni sulla lavagna. Vediamo i bambini rappresentare la satira Little Black Sambo. Dalle parole si passa alle frasi. Il film termina con il verso sul bambino nato di giovedì e una serie di inquadrature dei bambini che, felici, giocano nel refettorio della scuola.
"Il vero argomento del film è la comunicazione. E se la comunicazione verbale vien meno, subentra un linguaggio diverso. Il linguaggio 'sostitutivo' è il rapporto musicale che si instaura tra le immagini. Un rapporto tutto ottenuto dal montaggio. La camera è quasi sempre fissa, Lo stile è come assente. Solo alla fine Anderson e Brenton usano un carrello, per allontanarsi lievemente dai bambini. Il montaggio fa le veci della parola, crea relazioni, emozioni. Può anche barare. Come nella scena in cui Dennis, uno dei bimbi, legge una lettera, che è assolutamente stupefacente, e che però è, appunto costruita alla moviola, per ammissione di Anderson stesso. Ed è impressionante come Thursday's Children sappia essere, insieme, tenero e sereno, pur affrontando un argomento drammatico come un handicap fisico." (Alberto Crespi, Lindsay Anderson, Firenze, La Nuova Italia 1988, p. 31)
Biografia
regista
Lindsay Anderson
Lindsay Anderson (Bangalore, India, 1923 - Angoulême, Francia, 1994) si è laureato nel 1948 a Oxford, dove si è appassionato al teatro. Tra i primi collaboratori della rivista «Sequence», è stato il fondatore con Karel Reisz e Tony Richardson del Free Cinema. Ha realizzato numerosi cortometraggi, come O Dreamland ed Every Day Except Christmas, prima di esordire nel lungometraggio con Io sono un campione (1963). Nel 1968 ha realizzato Se..., Palma d’oro a Cannes, per poi dedicarsi sopratutto al teatro e alla televisione. Ha poi diretto film come O Lucky Man! (1973), Britannia Hospital (1982) e nel 1986 Le balene d’agosto, sua ultima regia per il cinema.
FILMOGRAFIA
Meet the Pioneers (mm, doc., 1948), Three Installations (cm, doc., 1952), O Dreamland (cm, doc., 1953), Thursday’s Children (cm, doc., 1954), £20 a Ton (cm, doc., 1955), A Hundred Thousand Children (cm, doc., 1955), Every Day Except Christmas (mm, doc., 1957), This Sporting Life (Io sono un campione, 1963), The White Bus (mm, 1967), If... (Se..., 1968), O Lucky Man! (id., 1973), In Celebration (Celebrazione, 1975), Look Back in Anger (1980), Britannia Hospital (id., 1982), The Whales of August (Le balene d’agosto, 1987), Glory! Glory! (tv, 1989), Is That All There Is? (mm, tv, 1993).
Cast
& Credits
Coregia: Guy Brenton.
Fotografia: Walter Lassally.
Musica: Geoffrey Wright.
Voce fuori campo: Richard Burton.
Interpreti: i bambini della Royal School per sordomuti di Margate.
Produzione: World Wide Pictures.