Anno: 1972
Durata: 121'


Jim Dawson, un marine di stanza alla base americana di Awakuni, nei pressi di Hiroshima, viene convinto da una prostituta con cui ha fatto amicizia, Takahashi Reiko, a disertare. Ma la polizia in breve si mette sulle sue tracce e interroga Reiko, che cerca aiuto presso organizzazioni giapponesi antimilitaristiche. A tal scopo si reca a Tokyo, dove entra in contatto con il Centro aiuto disertori, che decide di occuparsi del suo caso anche se appare chiaro che i motivi per cui Jim ha disertato sono generici e non certo politici. In ogni caso il Centro trova a Jim una famiglia che lo ospiti.
In casa del signor Kume, Jim incontra le prime difficolt`, a causa della lingua, del cibo, delle abitudini, dei rapporti interpersonali. Dopo non essere riuscito a stare con una ragazza, Jim torna a casa ubriaco e cerca di violentare la moglie di Kume. L'intervento del Centro si rende allora indispensabile. Jim decide di rompere con questa vita, in cui dipende sempre dagli altri, e si reca a Kyoto, in autostop. Ma qui si sente ancora più sperduto che a Tokyo.
Una sera, in un bar, viene avvicinato da due ragazze che fanno parte di un Centro aiuto disertori di Kyoto e che lo vogliono aiutare. Jim, in realt`, non sa cosa fare, se fuggire dal Giappone per la Svezia o rientrare alla base. Alla fine decide per quest'ultima soluzione, cosciente che, se non ha avuto la forza di condurre la lotta fuori dell'esercito, gli resta almeno una possibilit` di condurla all'interno, come molti altri hanno fatto prima di lui.

Nel 1972 Teshigahara ha fatto un film senza Abe Kobo, ricorrendo invece ad uno sceneggiatore americano. Summer Soldier tratta delle difficolt` dei disertori americani che hanno scelto il Giappone come rifugio. I soldati pacifisti sono messi a confronto con i modi di vita giapponese che sono troppo pressanti e particolari per soddisfare i loro bisogni o permettere loro di entrare nella cultura del luogo. Essi sperimentano anche una certa apatia da parte dei Giapponesi a riguardo della loro condizione. Teshigahara ha usato con discreto successo sconosciuti attori americani semiprofessionisti nei ruoli dei disertori. La storia è centrata sul problema della comunicazione fra Giapponesi e Americani, fra gente di diverse culture. [...]
Lungo tutto Summer Soldier appare di tanto in tanto l'immagine del disertore rivoluzionario. Egli afferma di prepararsi per la futura lotta. È un personaggio completamente irreale, dalla funzione esplicitamente didattica, al cui confronto anche l'insegnante di Suna no onna (La donna di sabbia, 1964) appare, per contrasto, credibile nel suo sviluppo. Tuttavia il film tratta un tema fino ad ora ignorato, come ha osservato su "Newsweek" Paul D. Zimmerman: "I buoni film sulla guerra del Vietnam, fossero essi fiction o documentari, sono stati notevolmente pochi. Questo di Teshigahara è un film che getta una luce affascinante su uno degli aspetti della guerra di cui si hanno meno informazioni". E Zimmerman conclude definendo il film "uno sguardo ben equilibrato su una situazione delicata".
Summer Soldier fallisce il suo bersaglio a causa della mancanza di affinit` con un soggetto di tipo politico da parte di coloro che vi sono stati implicati. Il punto forte di Teshigahara è rappresentato dal dramma esistenziale nel corso del quale un personaggio è osservato nel suo processo di scoperta di sé. Un tema politico che richiede la percezione delle dinamiche della guerra americana in Vietnam è estraneo alla sua sensibilit` e alle sue conoscenze. [...] Donald Richie ha espresso tutto ciò molto bene affermando che la qualit` peculiare della sensibilit` morale di Teshigahara, "quell'umanit` che ha animato tutti i suoi film, è resa particolarmente interessante dalla sua completa mancanza di intenzioni politiche, dalla sua intera devozione all'estetica del cinema".

Joan Mellen, Voices from the Japanese Cinema, Liveright, New York 1974, pp. 1678


L'ultimo film che Teshigahara ha girato per il cinema, Summer Soldier, segna, a un primo sguardo, un cambiamento di stile sorprendente, verso un realismo assai poco "teshigahariano". Ma la storia del disertore americano proveniente dal Vietnam, rifugiato clandestinamente in Giappone, non è forse una variazione sul tema dei suoi altri film, dal momento che questi disertori vogliono anch'essi cambiare d'identit` e di pelle, per sfuggire alle ricerche della polizia e fuggire "altrove"? Il film è per altro un appassionante commento alle relazioni fra il Giappone e l'Occidente, dove si può comodamente osservare e non senza un certo umorismo da parte del cineasta il comportamento dei Giapponesi di fronte allo "straniero" (il "gaijin"), anche se l'incomprensione è totale da ambo le parti. Il disertore, Jim, non trover` così che un conforto effimero presso una prostituta di basso rango, al di fuori di ogni ragione politica, ideologica e culturale.

Max Tessier, Le cinéma Japonais au présent 19591984, Lherminier, Paris 1984, pp. 1234

Biografia

regista

Hiroshi Teshigahara

Cast

& Credits

Regia e fotografia: Teshigahara Hiroshi.
Sceneggiatura: John Nathan.
Cameraman: Oshima Masuo.
Scenografia: Osawa Yutaka.
Montaggio: Shuzui Fusako.
Musica: Takemitsu Toru.
Suono: Kikuchi Shinpei.
Interpreti e personaggi: Keith Sykes (Jim), Lee Reisen (Reiko), Kitamura Kazuo (Tachikawa), Kobayashi Toshiko (signora Tachikawa), Ozawa Shoichi (Tanikawa), Kuroyanagi Tetsuko (signora Tanikawa), Kanze Hideo (Shirnizu), Nakamura Tamao (signora Shimizu), Igawa Hisashi (Ota), Tanaka Kunie (Fujimura), Kato Takeshi (il camionista), Greg Antonacci (Miguel), Barry Cotton (Darryl), John Nathan (Pete).
Produzione: Tomizawa Yukio per Teshigahara Production.
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