Nazione: Italia
Anno: 2020
Durata: 57


La "fabbrica diffusa" si espande. Il film la racconta tra edifici abbandonati, miniere trasformate in attrazioni turistiche, opifici dell’Europa dell’est riconvertiti alla produzione di automobili italiane; attraversa città e paesi industriali come Sesto San Giovanni (ex Stalingrado d’Italia) e Lumezzane (la città "officina" del bresciano) oggi trasfigurati. I luoghi, le immagini, i suoni. L’autore appunta e racconta mescolando telefonate, conferenze, poesie, vecchi film, spot della tv jugoslava, balletti russi, performance sperimentali. Un unico flusso che si espande in molteplici sensi e direzioni. Proprio come la fabbrica.

Biografia

regista

Fabrizio Bellomo

(Bari, 1982) porta avanti una ricerca multidisciplinare. Ha esposto le sue opere in Italia e all’estero, in mostre personali e collettive, ha pubblicato in progetti editoriali e ha partecipato a festival cinematografici. Ha preso parte al padiglione italiano della Biennale di architettura di Venezia, collaborato con la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, “La Repubblica” e con il MuFoCo. Il suo primo documentario, L’albero di trasmissione, è stato presentato al Festival dei popoli nel 2014. I suoi cortometraggi 32 dicembre, La guerra delle sgagliozze e Litoranea San Giorgio-Torre a Mare, riuniti sono sotto il nome di Portrait of Bari, sono stati presentati nel 2012 al Cinemed Festival du Cinéma Meditérranéen di Montpellier. Ha partecipato al 38° Torino Film Festival con il documentario Film (2020) e l'anno successivo con Commedia all'italiana.

FILMOGRAFIA

Portrait of Bari (32 dicembre, La guerra delle sgagliozze e Litoranea San Giorgio-Torre a Mare, doc., 2012), L’albero di trasmissione (doc., 2014), Film (doc., 2020), Commedia all’italiana (doc, 2021), Anulloje Ligjin (doc, mm, 2023).

Dichiarazione

regista

«L’ingranaggio debordiano e fordista: spettacolo e catena di montaggio, la catena di montaggio che crea la macchina spettacolare fotografica e attraverso la quale il meccanismo umano di Marx va via via perfezionandosi attraverso la scomposizione dei movimenti umani e la possibilità di massimizzarne così tempi e ritmi di produzione (come narra Virgilio Tosi in Il cinema prima del cinema). La "fabbrica diffusa" che ingloba tutto e tutti, me compreso e compresso nella produzione e nel montaggio del lavoro. Forse il grido disperato della mia poesia, che recito quando in video passa la rilettura di Muybridge, effettuata attraverso le riletture e le riscritture fotografiche numeriche, sovrapposte alle tavole del fregio del Partenone... Forse quel grido, con quelle immagini, è un buon sunto di Film».

Cast

& Credits

REGIA, SOGGETTO, SCENEGGIATURA: Fabrizio Bellomo. FOTOGRAFIA: Fabrizio Bellomo, Giuseppe Fanizza, Matteo Girola, Filippo Romano, Pietro De Tilla, Branimir Milovanovic, Giuseppe Valentino. MONTAGGIO: Fabrizio Bellomo (con la collaborazione di Guglielmo Trupia e Aleksandar Jakonic). MUSICA: Gli sfruttati di Franco Rusnati, Ezio Cuppone. CAST: Fabrizio Bellomo, Giacomo Zaganelli, Silvia Piantini, Giulio Cavalli, Domingo Milella, Sergio Giusti, Luca Andreoni, Giuseppe Fanizza, Fabrizio Perghem, Francesca Catastini, Marco Campanella. PRODUZIONE: Fabrizio Bellomo, AmareLarte. COPRODUZIONE: MuFoCo, A.R.C.I., Comune di Lumezzane, Apulia Film Commission, Fujifilm Italia, GAI, Tirana Art Lab, Kulturni Centar Beograda, IIC Belgrado, European Cultural Foundation, NCTM e l’arte.

CONTATTI: Fabrizio Bellomo fabriziobellomo@msn.com
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