Due amiche registe si incontrano, unite dal ricordo dei rispettivi aborti. Insieme iniziano un viaggio tra Buenos Aires e l’Italia settentrionale, spinte dall’esigenza di superare un ricordo traumatico. Il cammino le avvicina ad altre donne passate attraverso la stessa esperienza, ciascuna con il proprio racconto e il proprio vissuto. Nelle loro storie, però, si scorge anche il limite del film: l’impossibilità di rappresentare un’esperienza intima. E proprio questo ostacolo sarà il punto di partenza di un racconto immaginario.
Biografia
regista
Valeria Ciceri
(Como, 1990) a vent’anni si è trasferita a Buenos Aires, dove si è poi laureata in regia presso l’Università del cinema. Durante i suoi studi ha diretto i cortometraggi Mara (2016) e Roma (Buenos Aires) (2018). Come per la coregista Marina Vota, Esa casa amarilla è il suo primo lungometraggio. Nel 2021 ha lavorato anche a un cortometraggio Le porte sul giardino, anche in fase di produzione, e lavorato alla stesura del suo prossimo lungometraggio di finzione. Lavora inoltre nell’art department di varie produzioni cinematografiche e installazioni.
FILMOGRAFIA
Mara (cm, 2016), Roma (Buenos Aires) (cm, 2018), Esa casa amarilla (2021).
Marina Vota
(Buenos Aires, Argentina, 1991) è una sceneggiatrice laureata all’Università del cinema di Buenos Aires. Durante gli studi ha lavorato come assistente alla regia e tecnica del suono in diversi progetti d’ambito scolastico e professionale. Nel 2016 ha diretto il cortometraggio La decisión e nel 2021 la sua opera prima, Esa casa amarilla, realizzata grazie all’appoggio dell’Istituto del cinema argentino (INCAA) e del patrocinio culturale della città di Buenos Aires. Lavora come assistente alla regia nella casa di produzione Palestra e in diverse produzioni cinematografiche e musicali. Frequenta inoltre un corso di studi sulla scrittura creativa presso l'Università di Buenos Aires.
FILMOGRAFIA
La decisión (doc, cm, 2016), Esa casa amarilla (co-regia Valeria Ciceri, doc, 2021).
Dichiarazione
regista
«Tutto è iniziato quando, nell’ambito della nostra amicizia, ci siamo ritrovate incapaci di parlare dei rispettivi aborti. Per reagire a questo silenzio abbiamo iniziato a registrarci reciprocamente e, in seguito, a rivederci parlando di un evento che per noi era ancora traumatico. Questo percorso ci ha guidate verso una domanda: può il cinema essere uno strumento per superare un trauma? Da qui è nato l’incontro con altre donne e la possibilità di documentare storie e vissuti diversi tra loro. Il film si è allora trasformato in un percorso, in doppia prima persona, sull’intimità e la sua possibile messa in scena. Un viaggio in auto tra le strade di Buenos Aires e l’Italia settentrionale, alla ricerca del modo giusto per rappresentare un’esperienza intima, nei suoi limiti e nelle sue difficoltà. Questi stessi limiti hanno trovato nell’immaginazione uno strumento che ha aperto le porte all’intimità».
Cast
& Credits
CONTATTI: Valeria Ciceri valeria.ciceri@gmail.com
Yaela Gottlieb gottlieby@gmail.com