Nazione: Francia
Anno: 2001
Durata: 112'


1967. L’ingresso all’ultimo anno di liceo è la prima importante separazione per Jules e Henri, che vivono in un paesino del Sud della Francia e sono amici fin dall’infanzia. A partire dall’ultima estate passata insieme e per i dodici anni successivi, seguiamo i due ragazzi diventare adulti, spostandosi tra Londra, Parigi e New York, senza mai smettere di tenersi in contatto. Nel loro rapporto entra anche Émilie, innamorata di Henri, ma che intreccia una relazione epistolare con Jules, che diventa per lei un altro amore fondamentale.

 

«Nel girare il film credo mi abbia aiutato una sorta di naïvité e anche la precisione della sceneggiatura. La prima settimana di riprese la troupe era piuttosto scettica, perché chiedevo loro di lavorare in modi non convenzionali, per esempio con l’attore al centro dell’inquadratura, di fronte alla macchina da presa. Ma quando hanno capito che quel modo funzionava ed era coerente, e che io sapevo esattamente quello che volevo fare, si è instaurato un buon rapporto tra noi; siamo diventati molto intimi e anche ora collaboro sempre con le stesse persone».

 

Biografia

regista

Eugène Green

(New York, Usa, 1947) si è trasferito nel 1969 a Parigi, dove nel 1977 ha fondato il Théâtre de la Sapience, con cui ha messo in scena diverse pièce barocche e moderne. Ha esordito come regista con Toutes les nuits, Prix Delluc per la miglior opera prima nel 2001. Ha quindi diretto Le nom du feu, presentato a Locarno nel 2002 e distribuito in coppia con Le monde vivant, che ha partecipato nello stesso anno alla Quinzaine des réalisateurs. Con Correspondances si è aggiudicato nel 2007, insieme a Harun Farocki e Pedro Costa, il premio speciale della giuria a Locarno, dove è tornato in concorso nel 2009 con A Religiosa Portuguesa e nel 2014 con La sapienza, girato tra la Svizzera e l'Italia. Nel 2011 il TFF gli ha dedicato una retrospettiva e ha poi in seguito proseguito a programmare diversi suoi film, come il documentario girato nei Paesi Baschi Faire la parole (2015), Le fils de Joseph (2016), presentato in anteprima alla Berlinale, e il film laboratoriale En attendant les Barbares (2017). Nel 2020 è tornato nei Paesi Baschi per girare Atarrabi et Mikelats, presentato a San Sebastian. All'attività di regista affianca inoltre quella di scrittore e poeta.

FILMOGRAFIA

Toutes les nuits (2001), Le nom du feu (cm, 2002), Le monde vivant (2003), Le pont des arts (2004), Les signes (mm, 2006), Digital Sam in Sam Saek 2007: Memories (ep. Corrispondences, mm, 2007), A Religiosa Portuguesa (2009), La sapienza (2014), Faire la parole (doc., 2015), Le fils de Joseph (2016), En attendant les Barbares (2017), Como Fernando Pessoa salvou Portugal (cm, 2017), Lisboa revisitada (cm, 2019). Atarrabi et Mikelats (2020), Le mur des morts (2022).

Cast

& Credits

regia, sceneggiatura/director, screenplay

Eugène Green

fotografia/cinematography

Raphaël O’Byrne

montaggio/film editing

Emmanuelle Baude, Charlotte Teillard D’Eyry     

scenografia/production design

Pierre Bouillon

costumi/costume design

Cristina Baraldi

musica/music

Clément Jannequin

suono/sound

Florent Blanchard, Frédéric de Ravignan

interpreti e personaggi/cast and characters

Alexis Loret (Henri), Adrien Michaux (Jules), Christelle Prot (Émilie), Anna Bielecka (la selvaggia/Savage Girl), Claude Merlin (il signor/Mr Renaud), Xavier Denamur (Bardi), Laurène Cheila (Lucie), Sophie Delage (Sylvaine), Alexandra Fournier (Mathilde), Cécile de France (la prostituta con gli occhiali/Whore with Sunglasses)

produttore/producer

Alain Bellon

produzione/production

Ellabel Productions

Menu