29° TORINO FILM FESTIVAL
ONDE: EUGÈNE GREEN

LE NOM DU FEU

IL NOME DEL FUOCO
di Eugène Green
Nazione: Francia
Anno: 2002
Durata: 20'


Un ragazzo va a consultare una dottoressa. Le confida che è un lupo mannaro e la invita ad assistere alla sua trasformazione. La notte, nei boschi, la metamorfosi si compie. Protetta dal fuoco, la terapeuta tenta di convincere il ragazzo che non ha perduto la sua umanità perché continua a possedere la parola.

 

«La figura del lupo mannaro, che mi ha sempre affascinato, è una rappresentazione della parte animale che resta nell’uomo e che ci induce a porci la domanda: che cos’è che differenzia in sostanza l’uomo dagli altri esseri viventi? Per me la risposta è semplice: quello che caratterizza l’uomo è la parola. Un lupo, come ogni animale selvaggio, ha paura del fuoco. Avendo subito la sua trasformazione, il licantropo prova lo stesso terrore cieco davanti a una fiamma. Ma quello che lo distingue dalla fiera è che il lupo mannaro possiede ancora la parola. Lui conosce il nome del fuoco».

Biografia

regista

Eugène Green

(New York, Usa, 1947) si è trasferito nel 1969 a Parigi, dove nel 1977 ha fondato il Théâtre de la Sapience, con cui ha messo in scena diverse pièce barocche e moderne. Ha esordito come regista con Toutes les nuits, Prix Delluc per la miglior opera prima nel 2001. Ha quindi diretto Le nom du feu, presentato a Locarno nel 2002 e distribuito in coppia con Le monde vivant, che ha partecipato nello stesso anno alla Quinzaine des réalisateurs. Con Correspondances si è aggiudicato nel 2007, insieme a Harun Farocki e Pedro Costa, il premio speciale della giuria a Locarno, dove è tornato in concorso nel 2009 con A Religiosa Portuguesa e nel 2014 con La sapienza, girato tra la Svizzera e l'Italia. Nel 2011 il TFF gli ha dedicato una retrospettiva e ha poi in seguito proseguito a programmare diversi suoi film, come il documentario girato nei Paesi Baschi Faire la parole (2015), Le fils de Joseph (2016), presentato in anteprima alla Berlinale, e il film laboratoriale En attendant les Barbares (2017). Nel 2020 è tornato nei Paesi Baschi per girare Atarrabi et Mikelats, presentato a San Sebastian. All'attività di regista affianca inoltre quella di scrittore e poeta.

FILMOGRAFIA

Toutes les nuits (2001), Le nom du feu (cm, 2002), Le monde vivant (2003), Le pont des arts (2004), Les signes (mm, 2006), Digital Sam in Sam Saek 2007: Memories (ep. Corrispondences, mm, 2007), A Religiosa Portuguesa (2009), La sapienza (2014), Faire la parole (doc., 2015), Le fils de Joseph (2016), En attendant les Barbares (2017), Como Fernando Pessoa salvou Portugal (cm, 2017), Lisboa revisitada (cm, 2019). Atarrabi et Mikelats (2020), Le mur des morts (2022).

Cast

& Credits

regia, sceneggiatura/director, screenplay

Eugène Green

fotografia/cinematography

Raphaël O’Byrne

montaggio/film editing

Jeanne Moutard

musica/music

Pierre Guédron

suono/sound

Frédéric de Ravignan

interpreti/cast

Christelle Prot, Alexis Loret, Lucette Desmoulins

produttore/producer

Tom Dercourt

produzione/production

Les films à un dollar

coproduzione/coproduction

Le Fresnoy 

 

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