Nazione: Italia
Anno: 1960
Durata: 94'


Una ragazzina dodicenne, Silvana, è innamorata di un uomo maturo, Gino. Per attirare l'attenzione gli racconta di averlo visto uscire dalla casa dove è stata uccisa una giovane mondana.
Da quel momento Gino asseconda tutte le innocenti richieste di Silvana, facendosi promettere da questa che non racconter` a nessuno quel che ha visto. Ma l'atteggiamento di Silvana diventa a poco a poco insostenibile, in special modo dopo la scoperta dell'esistenza della fidanzata di Gino, una ricca ereditiera che l'uomo deve presto sposare. Stanco delle scenate di gelosia e dei pedinamenti Gino si reca alla polizia perché la ragazzina gli sia tenuta lontana. Il commissario Fioresi interroga Silvana, e sebbene in un primo momento le creda, finisce col farsi convincere da un suo collaboratore il quale sottolinea il comportamento frivolo e spregiudicato della ragazza. Questa, affidata dalla madre a un collegio, tenta il suicidio. Fioresi la sottopone a un nuovo colloquio, dopo il quale non ha più dubbi sulla colpevolezza di Gino. Lo raggiunge nell'abitazione della fidanzata, alla vigilia delle nozze, e lo costringe a confessare di essere l'assassino della mondana.


Biografia

regista

Damiano Damiani

FILMOGRAFIA

1960: Il rossetto. 1961: Il sicario. 1962: L'isola di Arturo. 1963: La rimpatriata; La noia. 1966: La strega in amore. 1967: Quien sabe? . 1968: Il giorno della civetta. 1969: Una ragazza piuttosto complicata. 1970: La moglie più bella. 1971: Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica; L'istruttoria è chiusa: dimentichi oppure Tante sbarre. 1972: Girolimoni il mostro di Roma. 1974: Il sorriso del grande tentatore. 1975: Perché si uccide un magistrato; Un genio, due compari, un pollo. 1977: Io ho paura. 1978: Goodbye & Amen oppure L'uomo della Cia. 1979: Un uomo in ginocchio. 1980: L'avvertimento.

Dichiarazione

regista

Il rossetto, il film del mio debutto, lo devo al produttore Venturini per il quale avevo fatto delle sceneggiature di film di genere, e a Zavattini, che avevo conosciuto da ragazzino a Milano, quando era con De Sica a girare Miracolo a Milano. A Zavattini avevo poi mandato delle cose, e lui mi aveva incoraggiato e praticamente invitato a trasferirmi a Roma, aiutandomi nei miei primi lavori. Avevo cominciato come disegnatore di album a fumetti, e poi sceneggiatore e regista di fotoromanzi, sempre a Milano. A Roma ho fatto dei documentari, delle sceneggiature, e infine il mio primo film che, su soggetto mio, fu sceneggiato da me e Zavattini. Non è strano quindi che l'impronta del film sia ancora un po' neorealista, con grande attenzione al personaggi del coro, all'ambiente. C'erano due "chiavi" che mi sono rimaste: quella "poliziesca" usata come pretesto, qui specialmente, e quella psicologica, applicata stavolta al personaggio di una adolescente.
Probabilmente nelle mie adolescenti, da allora in avanti, c'era meno erotismo rispetto a quelle di un Lattuada, o un erotismo più contenuto (...)
Io feci un film che voleva essere un discorso contro il conformismo che tendeva a colpevolizzare una ragazza che in qualche modo dimostrava la sua sessualit`. All'epoca - secondo una morale che non ho mai condiviso, le corruzioni sono ben altre! - una ragazzina che a tredici anni si metteva il rossetto o faceva delle cose di nascosto doveva per forza essere una corrotta. Questo era un po' il senso del Rossetto... La protagonista era una ragazzina innocente la quale, figuriamoci!, si era innamorata di un uomo suo maggiore di una quindicina d'anni.
Protagonista maschile del film era, oltre a Pierre Brice, Pietro Germi. lo avevo una grande ammirazione per Germi. Era stato anche lui, come Zavattini, uno dei miei maestri. Mi piaceva anche come persona, era un italiano insolito, con posizioni e idee che io non condividevo in molte cose, però un uomo veramente autentico. Non era un pallonaro, non era uno che aveva la parola facile, non era uno che diceva bianco pensando nero. Non era assolutamente il qualunquista che hanno voluto etichettarlo.

(Franca Faldini, Goffredo Fofi, a cura di, L'avventurosa storia del cinema italiano 1960-1969, op. cit., p. 157)

Cast

& Credits

Regia e soggetto: Damiano Damiani.
Sceneggiatura: Damiano Damiani, Cesare Zavattini.
Fotografia: Pier Luigi Pavoni.
Scenografia: Sergio Baldacchini.
Montaggio: Fernando Cerchio.
Musica: Giovanni Fusco.
Interpreti e personaggi: Pietro Germi (commissario Fioresi), Laura Vivaldi (Silvana), Pierre Brice (Gino), Georgia Moll (la fidanzata), Bella Darvi, Ivano Staccioli, Nino Marchetti, Renato Mambor, Lia Angeleri, Fiorella Florentino, Stefania Re, Edy Nogara, Bruna Cealti, Armando Guarneri, Nino Nini, Renato Malavasi, Franco Cobianchi, Sara Simoni, Nazzareno D'Aquino.
Produzione: Europa cinematografica, Explorer Film, C.F.P.C..
Distribuzione: Cino Del Duca.
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