Nazione: Italia
Anno: 1963
Durata: 85'


È la storia di Roberta, una giovane e bella proprietaria terriera lombarda e di Franco, un meccanico privo di scrupoli ed opportunista. I due si conoscono sulla spiaggia di Forte dei Marmi e sono attratti subito l'uno verso l'altra. La storia si snoda attraverso incontri e fughe dei due protagonisti, che a bordo dell'"Affiletta " di Roberta vagano sull'Autostrada del Sole, in motel, alberghi di lusso, in un panorama da miracolo economico. Roberta però non dimentica gli affari e pensa di mettere a profitto le qualità di Franco, perciò decide di comprare un garage ed il finale sarà lieto benché previsto.


Biografia

regista

Mario Missiroli

FILMOGRAFIA

1963: La bella di Lodi.

Dichiarazione

regista

Nei primi anni '60 non fare cinema era quasi impossibile, si trattava di un'avventura davvero molto facile da correre. Del resto io il cinema l'ho sempre amato, anche adesso mi piacerebbe lavorarci alternandolo naturalmente col teatro.
Allora avevo appena finito di fare l'aiuto regista di Zurlini in Cronaca familiare, intorno a me diversi amici come Peppino Rotunno o lo stesso Zurlini mi spingevano a tentare una regia ed io combinai davvero in dieci minuti.
In quel periodo il cinema era la terra promessa, poi non ci sono più riuscito perché non ho né la pazienza né la capacità di "combinare l'affare": "pazienza" e "istinto per gli affari" sono quasi tutto in un film.
Arbasino ed io eravamo già molto amici ed avevamo lavorato insieme scrivendo delle cose per il cabaret e per il teatro. La bella di Lodi era appena uscito sulle pagine del "Mondo" e pensando che potesse essere interessante per farci un film, andai io stesso da Alfredo Bini che era un produttore d'assalto, molto brillante, aveva appena fatto Accattone e I nuovi angeli. A Bini portai due soggetti, uno originale scritto da me e questo progetto con Arbasino. Bini ci rispose in un giorno, senza farci aspettare: "opterei per La bella di Lodi, domattina firmiamo il contratto".
Il film non mi ha posto grossi problemi di regia. Dopo aver fatto un paio di assistenze con Zurlini mi orientavo bene per quanto riguarda la macchina da presa. E poi avevo Tonino Delli Colli come direttore della fotografia, che era un'assoluta garanzia sotto molti profili. Ma la vera debolezza del film era la sceneggiatura. Arbasino ed io avevamo fatto una sceneggiatura troppo sofisticata, troppo secca, troppo poco esplicita e spettacolare.
E questo me lo sentii addosso durante le riprese come una palla al piede. In secondo luogo ebbi qualche difficoltà con il cast, perché non trovai mai davvero il protagonista maschile. Aranda era un buon professionista, ma non venne Belmondo che sarebbe stato l'interprete ideale.
Credo tuttavia che il film avesse anche parecchi pregi. Prima di tutto sentiva l'arrivo del "boom" economico, registrando in modo molto interessante il radicale cambiamento in atto nella società italiana: era un boom che si annunciava davvero come un allegrissimo temporale sullo sfondo degli esterni. Un altro motivo d'interesse stava nell'idea che avemmo di dargli come spina dorsale l'Autostrada del Sole. Certo, se questi erano i veri valori del film, e'era anche dell'altro.
La stessa sceneggiatura, di cui pure non sono molto contento, aveva molto di moderno nella sua asciuttezza, nella sua forma ellittica. Ma forse il pregio maggiore della Bella di Lodi era di essere un po' troppo in anticipo, e questo era anche il suo vero difetto. Era più un esperimento - mi sembra - che non un'opera compiuta e commerciabile. Anche il rapporto con Stefania Sandrelli fu estremamente felice. Lei era dotata di un enorme istinto, che è quello che ancora predomina nelle sue capacità d'attrice, uno straordinario istinto vitalistico di recitare se stessa e non perché non interpretasse un ruolo, ma perché sapeva portare una se stessa estremamente sorprendente dentro al ruolo.
Il film comunque fu accolto in modo contraddittorio. I critici più sofisticati lo recensirono molto favorevolmente, mentre ebbe critiche non lusinghiere, anche se non cattive, da parte dell'establishment, più legato ad un modo convenzionale di fare cinema, ed ebbe scarsa, se non scarsissima risposta di pubblico. Forse per quello che riguarda il pubblico era davvero un po' troppo presto e, forse, come esperimento era non solo un po' troppo avanzato, ma anche un po' troppo acerbe erano in noi le capacità di reggerlo fino a portare a comprensione di uno strato un po' più vasto un tentativo così azzardato e disadorno.
Mi è rimasto tuttavia moltissimo affetto per "La bella di Lodi", per l'allegria con cui è nato, per il dolore con il quale è morto (Dichiarazione raccolta da Sergio Toffetti, luglio 1982).

Cast

& Credits

Regia: Mario Missiroli.
Soggetto: dal romanzo di Alberto Arbasino.
Sceneggiatura: Alberto Arbasino, Mario Missiroli.
Fotografia (vistavision): Tonino Delli Colli.
Scenografia: Danilo Donati.
Montaggio: Nino Baragli.
Musica: Piero Umiliani.
Interpreti e personaggi: Stefania Sandrelli (Roberta), Angel Aranda (Franco), Gianni Clerici (Giorgio), Elena Borgo (la nonna), Cesare Di Montignano (il nonno), Maria Monti (Anna Maria), Giuliana Pogliani (la zia), Mario Missiroli, Renato Montalbano.
Produzione: Alfredo Bim per la Arco Film.
Distribuzione: Cineriz.
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